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  • Intelligenza artificiale per l'Ucraina. Sistemi di riconoscimento facciale, ma per il Garante della Privacy è illegale

    Intelligenza artificiale per l'Ucraina. Sistemi di riconoscimento facciale, ma per il Garante della Privacy è illegale

    • Fernanda Garavini
      Fernanda Garavini
    Tra i numerosi aiuti provenienti da tutto il mondo a sostegno dell’Ucraina, per aiutarla a combattere la guerra contro la Russia, si è fatto ricorso anche all’intelligenza artificiale. L’azienda americana Clearview, che fornisce software di riconoscimento facciale, ha offerto al Governo ucraino il proprio sistema basato su un'analisi biometrica intelligente che traspone le informazioni provenienti dalle fotografie in 3D.

    Attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, è stato creato un sistema in grado di riconoscere l’identità delle persone in pochi secondi e di cui usufruiscono le forze dell’ordine statunitensi, tra cui il Federal Bureau of Investigation, l'Immigration and Customs Enforcement e il Fish and Wildlife Service. È una delle aziende più grandi del mondo in questo settore, si basa, infatti, su 10 miliardi di immagini che sono state recuperate da Internet e in particolare da siti come Facebook, Instagram, Flickr e Getty Images. Per aiutare le autorità ucraine è stato messo a disposizione un motore di ricerca capace di filtrare le persone che si presentano ai checkpoint, il quale dispone di oltre 2 miliardi di ritratti che provengono dal principale social media russo VKontake.

    Ma non solo. La tecnologia basata sull'intelligenza artificiale dovrebbe servire ai militari per identificare gli infiltrati e i militari russi, i rifugiati che sono stati separati dalle proprie famiglie, contrastare la disinformazione smascherando i post falsi e dare un nome alle vittime. Il database è in grado, non solo di risalire all'identità del soggetto anche in presenza di un danno facciale, ma riesce anche a interpretare i cambiamenti dovuti all’età e risulta essere più efficiente rispetto al prelievo delle impronte digitali. 

    Il riconoscimento facciale aiuterà indubbiamente l’Ucraina, tuttavia risultano numerosi gli esperti che sostengono che abbia ancora molti limiti: non sempre, infatti, fornisce risultati corretti. Il timore è che possa portare a identificazioni errate e dunque alla punizione di innocenti, o dare per morte persone ancora in vita. Infatti, in seguito a uno studio compiuto dal National Institute of Standards and Technology (NIST) per valutarne l’efficacia, è emerso che non risulta essere accurato quando si tratta di identificare visi non caucasici. I risultati peggiori, con errori dal 10 al 100 per cento, si ottengono con asiatici, afro-americani e abitanti delle isole del Pacifico. Ma un quarto dei russi vive nella parte asiatica, con abitanti, come tartari, kazaki e mongoli, che hanno caratteristiche tipiche di queste popolazioni.

    Chi sta compiendo sforzi per migliorarlo e renderlo indipendente dalle etnie è la Cina, la quale, grazie al contratto siglato col governo dello Zimbabwe, vuole ottenere una base di dati molto più ampia in modo tale da migliorare l’algoritmo. Resta il fatto che questo tipo di servizi pongono dei problemi di privacy. Diversi sono i paesi che reputano illegali le sue pratiche, tra cui il Regno Unito e l’Italia. Il Garante della privacy, in febbraio, ha sanzionato l’azienda per 20 milioni di euro, ordinando alla società di eliminare i dati che riguardano soggetti stanziati in Italia. L’autorità ha anche vietato all’azienda di raccogliere ulteriormente i dati e di trattarli tramite il proprio sistema di riconoscimento facciale. 

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