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  • Inter, 11 gare per vincere tutto o niente: il duello con Conte influenza anche il futuro della Juventus

    Inter, 11 gare per vincere tutto o niente: il duello con Conte influenza anche il futuro della Juventus

    • Massimo Callegari
      Massimo Callegari
    Cinque partite per vincere due coppe, sei partite per vincere lo scudetto. Cinque grandi classiche per la gloria eterna e sei tappe per il Grande Giro d’Italia. È questo l’incredibile vortice di impegni ed emozioni che l’Inter si è meritata nel finale di stagione. La Settimana Santa Bayern-Bologna-Milan finirà contro il Diavolo ed è iniziata con una serata da tregenda, che fa rima con leggenda. Che però deve essere ancora scritta nell’eternità, appunto con una volata che ripartirà dal Dall’Ara. Colpito dalle assenze ma con immutata autostima, il Bologna cercherà di confermare il suo posto al tavolo delle grandi: non perde due partite consecutive di campionato da più di due anni (gennaio 2023). Nella domenica di Pasqua, Inzaghi e Italiano non incroceranno solo i destini delle loro squadre ma anche quelli delle altre cinque in lizza per corsa scudetto (Napoli) e Champions: Juventus, Atalanta, Lazio e Roma. 

    Il calendario non è l’unica cosa che conta ma avrà un’importanza enorme. Per il Napoli è molto più semplice: ripartirà a Monza e chiuderà al Maradona contro il Cagliari dopo aver affrontato Torino e Genoa, già salve e senza ambizioni. Conte potrebbe trovare le uniche reali insidie nella sua Lecce alla quartultima e a Parma alla penultima. La sua esperienza è la coperta di Linus del gruppo. Come ama ricordare a chi gli sta vicinoda calciatore ho vinto tanto ma ho anche perso tanto”, compresi due scudetti in extremis. Conoscere certe sensazioni è un propellente enorme per non volerle più rivivere. Da inizio dicembre, non ha avuto altri impegni al di fuori della Serie A e ha potuto concedere preziosi giorni liberi ai suoi ragazzi, soprattutto dopo partite dispendiose come quella contro Juventus e Lazio. Nonostante questo, gli infortuni anche muscolari non sono mancati. L’ultimo a cadere Juan Jesus, che chiuderà il campionato con 15 presenze, proprio come con Spalletti nell’anno dello scudetto (10 da titolare contro le 12 attuali). 

    L’adrenalina da Triplete ha invece tenuto attivi tutti i calciatori di Inzaghi, bravo a coinvolgere anche i meno utilizzati raccogliendone i frutti come con gol e assist di Arnautovic sabato scorso. Visti i risultati dell’ultima settimana, tuttavia, restano sempre i dubbi sul cambio di Lautaro a Parma, in un momento psicologico cruciale della partita e della stagione. Se l’Inter avesse resistito, oggi sarebbe a +5 e potrebbe permettersi due jolly e non uno solo. Bologna, Roma (prima di Barcellona) e Lazio alla penultima le più insidiose, che non fanno escludere nemmeno la clamorosa ipotesi dello spareggio scudetto, che da regolamento si giocherebbe in casa della duellante con miglior differenza reti, visti i due pareggi a San Siro e al Maradona: al momento, Inter +41 e Napoli +26. Ben oltre il fattore campo, però, peserebbe la collocazione: l’ultima giornata è prevista il 24-25 maggio, il 31 c’è la finale di Champions sognata dai nerazzurri, il 6 giugno iniziano le qualificazioni mondiali, il 14 il Mondiale per Club. Delirio totale..! 

    Nella baraonda Champions il calendario della Juventus è meno facile di quanto appare. Solo due squadre senza obiettivi (Monza alla 34^ e Udinese alla 37^, entrambe in casa) e visite a Parma, Bologna, Lazio e Venezia all’ultima, contro una squadra che potrebbe avere ancora possibilità di salvezza, se continuerà a giocare così. Servono altre 4 vittorie per raggiungere le 6 che già qualche settimana fa Sandro Sabatini aveva considerato sufficienti per la qualificazione Champions. La squadra ha trovato identità e intensità, continuano a mancare qualità in alcuni interpreti e solidità difensiva sotto pressione. Se andrà in Champions, ovazione per Tudor. Ma non è detto che basti ad allontanare le ombre di Conte (soprattutto) e Pioli. 

    Considerando le prime 7, ci sono ancora cinque scontri diretti. Non è formalmente tale Milan-Atalanta di domenica sera, per la classifica e perché il Milan lo vivrà come una tappa di avvicinamento al derby della verità di mercoledì prossimo in Coppa Italia: una grande opportunità di salvare la propria stagione e macchiare quella dei grandi nemici. Gasp si è vendicato dell’eliminazione subita in Coppa dal Bologna con la vittoria che potrebbe decretare il suo approdo in Champions anche l’anno prossimo. Ha quattro punti di vantaggio da gestire, può farne sei contro Monza e Genoa e può arrivare anche a pari punti per il vantaggio negli scontri diretti. Tutto questo considerando che dopo il Tourmalet di domenica contro la capolista, i rossoblù avranno il Galibier contro la Juve e soprattutto la probabilissima finale di Coppa Italia del 14 maggio da preparare: il vero obiettivo della stagione, ormai.

    Pendenze notevoli anche per Lazio (Juve alla terzultima in casa, Inter alla penultima a San Siro) e Roma, attesa da un solo impegno morbido, all’ultima sul campo del Torino. Lo scudetto del 5 maggio si assegnò proprio con i giallorossi in trasferta da quelle parti e alla penultima giornata, a campi invertiti rispetto ad allora, ci saranno Inter-Lazio e Juventus-Udinese. Nel campionato più appassionante degli ultimi anni, nulla va sottovalutato. Nemmeno corsi e ricorsi storici…
     

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