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  • Inter-Benitez, matrimonio fatto. Ma non col primo amore...

    Inter-Benitez, matrimonio fatto. Ma non col primo amore...

    • Gianluca Minchiotti
    E' fatta, il matrimonio fra l'Inter e Rafa Benitez è stato celebrato (domani l'ufficialità). Ma, per entrambi, non si tratta del primo amore. Una volta avuta la certezza dell'addio di José Mourinho, il club nerazzurro ha iniziato a sondare quattro possibilità, in ordine di gradimento da parte di Massimo Moratti: Pep Guardiola, Fabio Capello, Guus Hiddink e Rafa Benitez. Ricevuto il no da parte dei primi tre, l'Inter ha scelto la quarta e ultima opzione, fortemente consigliata al presidente nerazzurro dal responsabile dell'area tecnica Marco Branca, grande estimatore del tecnico spagnolo. Benitez è stato preferito, questo sì, a Sinisa Mihajlovic, ritenuto ancora bisognoso, prima di fare il grande salto a Milano, di un'esperienza più importante rispetto a quelle fatte a Bologna e Catania, esperienza che farà a Firenze. Anche guardando la vicenda con gli occhi di Benitez, non si può dire che l'Inter fosse la sua prima opzione: il desiderio massimo del 50enne allenatore madrileno infatti sarebbe stato il Real Madrid, il club in cui è nato calcisticamente, in subordine la permanenza in un Liverpool di alto livello, in terza istanza l'Inter. Lo scrivemmo già l'8 maggio, quando ancora sembrava che Benitez fosse a un passo dalla Juventus (LEGGI: 'I tre tavoli di Benitez: Juventus, Liverpool e ... Real Madrid o Inter?'). Benitez, che non aveva mai preso in seria considerazione l'offerta della Juventus (tanto da spazientire i bianconeri, facendoli virare sul più abbordabile Del Neri), temporeggiava, aspettando o un rilancio di un progetto importante da parte del Liverpool, magari con una nuova proprietà (che nel frattempo non è arrivata), o, a seconda delle decisioni di Mourinho, la panchina del Real Madrid o, in suborbine, quella dell'Inter. Ed è proprio la panchina dell'Inter che alla fine Benitez ha ereditato, per un matrimonio non certo mosso da una grande passione reciproca, ma dall'interesse reciproco contingente di un grande club e un grande tecnico.

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