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  • Inter, Conte: 'Var? Non si capisce come lo usano, sono perplesso. Provo affetto per Matic, su Sensi e sullo scudetto...'

    Inter, Conte: 'Var? Non si capisce come lo usano, sono perplesso. Provo affetto per Matic, su Sensi e sullo scudetto...'

    • Pasquale Guarro, inviato ad Appiano Gentile
    Alla vigilia della sfida di campionato contro il Bologna, Antonio Conte risponde alle domande dei giornalisti presenti alla conferenza stampa di Appiano Gentile.

    Che partita si aspetta e cosa vuole vedere in campo domani contro il Bologna?
    “Fanno dell'intensità la loro arma migliore. Arrivano da una battuta d'arresto ma sono in un buon momento di forma. Dovremo rispondere colpo su colpo e dare tutti il 100%”.

    È preoccupato di un addio di Lautaro?
    “Io penso che sia importante guardare il presente per costruire il futuro. Lui sta lavorando bene e facendo bene. Ha margini di miglioramento importanti, è un ragazzo di 22 anni e deve continuare così, sapendo che può migliorare. Poi escono talmente tante notizie di mercato...”

    Che consigli può dare a chi usa il Var?
    “Non viene utilizzato da tutti nella stessa maniera e lascia perplessità. Poi è importante avere questo strumento perché elimina i grossi errori e questo è importante. L'anno scorso ero più positivo, quest'anno non capisco il metro di giudizio e questo non è positivo. C'è una situazione di instabilità, non si capisce come lo usano. Fossi arbitro, col Var a disposizione, mi metterei nelle mani della tecnologia e mi sentirei più sereno del fatto che un mio errore possa essere corretto. Anche da allenatore, se potessi avere uno strumento che correggesse tutte le fesserie che si fanno...”

    Conserva quell'1% di vittoria per quanto riguarda lo scudetto?
    “Oggi parlare di scudetto è solo un aspetto mediatico. Dobbiamo parlare del presente, conoscendo pregi e difetti. Dobbiamo fare del nostro meglio e sudare la maglia per rendere orgogliosi i nostri tifosi, per il resto è difficile parlare di altre cose”. 

    Col senno di poi, di quanti innesti ha bisogno questa rosa per non preoccuparla?
    “Di queste cose non bisogna discutere in sala stampa ma dobbiamo parlarne insieme io e i dirigenti. Qualcuno può anche vederla diversamente da me. Tra noi c'è gran sintonia, sappiamo di dover lavorare e crescere ma sappiamo anche che è un percorso che è iniziato e cosa fare per migliorare”.

    Ronaldo ha detto che l'Inter sta mettendo molta pressione alla Juve, è un primo step per il vostro processo di crescita?
    “Il nostro obiettivo è essere credibili come squadra e come club, intraprendendo il giusto percorso. Questa idea è stata trasferita anche all'esterno per quello che stiamo facendo in campo”.

    Quali cose ha scoperto strada facendo?
    “Ogni allenatore ha bisogno di tempo per entrare dentro la situazione e capire come gira. Adesso ho la situazione molto più chiara e così posso spiegarmi meglio  a dirigenti e presidente. All'inizio puoi dare solo indicazioni parziali, perché hai solo un'idea. Dopo 4 mesi ci si può confrontare diversamente per cercare miglioramenti e andare sempre avanti“. 

    Domani tiferà per il Torino?
    “Noi guardiamo in casa nostra, guardiamo la nostra partita contro il Bologna per cercare di uscire dal Dall'Ara con dei punti, si spera tre. Ma concentriamoci sul nostro”. 

    Lautaro può diventare simile a qualche big del passato?
    “Ogni volta che parlate di un calciatore poi stecca la partita. È un ragazo giovane che ha giocato poco l'anno scorso e che adesso sta trovando continuità. ha buone prospettive e deve essere più cattivo quando gli capitano le occasioni. L'attaccante forte è quello che alla minima palla che arriva in area fa gol. Questo è l'obiettivo di crescita di Lautaro, adesso dovrà essere bravo lui a disegnare il percorso che lo porterà al top. Noi lavoriamo per migliorarli, ma loro dentro devono avere il sacro fuoco”’. 

    Lazaro può partire in prestito?
    “Come ho detto anche in precedenza, parliamo di un ragazzo giovane che ha delle qualità che è stato visionato più volte. È tra i più promettenti della nazionale austriaca e giocava in una squadra dove non c'erano le pressioni che ha trovato all'Inter. Bisognerà dargli una chance di partire dall'inizio, altri discorsi non sono stati fatti. Lo abbiamo preso, abbiamo speso 20 milioni, abbiamo fatto un giusto investimento e che quel valore possa crescere. Anche su Sensi abbiamo fatto quel tipo di investimento, ma ha dato risposte più veloci, come Barella. Adesso aspettiamo quelle di Lazaro”. 

    In passato ha detto che Matic ha rappresentato una delle chiavi della vittoria del suo Chelsea. Lo vede ancora in grado di fare la differenza come allora?
    “Non parlo di altri calciatori per il rispetto che riservo ai miei. Ricordo con grande affetto Matic e gli altri calciatori che mi hanno fatto vincere, ma non posso parlarne”.

    Questo primo anno all'Inter le ricorda il primo alla Juve?
    “C'è una differenza importante che non bisogna sottovalutare: non c'erano coppe e potevo dedicarmi anima e cuore, sette su sette per fare un'impresa. Il dispendio di energie è più elevato, non si possono fare paragoni. Nel momento in cui si stacca poco poco il piede dall'acceleratore non si vince più la partita. Dobbiamo andare a due mila all'ora per vincere”. 

    Come stanno Vecino e Sensi?
    “Ieri Vecino si è allenato in gruppo, come Ranocchia. Sensi dovrebbe prendere parte oggi all'allenamento. Poi c'è anche D'Ambrosio, lì tutto dipende dalla sua percezione al dolore”.

     

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