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  • Inter: Spalletti ha alternative minime, ma Zhang non compra. Che vorrà dire?
Inter: Spalletti ha alternative minime, ma Zhang non compra. Che vorrà dire?

Inter: Spalletti ha alternative minime, ma Zhang non compra. Che vorrà dire?

L'edizione odierna de “la Repubblica” parla di Inter e spiega come la squadra allenata da Spalletti abbia urgente bisogno di qualche rinforzo dal mercato di gennaio. Acquisti che però la società potrà permettersi solo in seguito ad alcune cessioni (come quelle di Joao Mario e Brozovic) che al momento sembrano abbastanza complesse. 

L’Inter ha i suoi misteri quei bisogni di mercato che in Cina ignoreranno. Doveva arrivare, il giorno. La strada si impenna di colpo, le sfumature non ti premiano, i primi scricchiolii sul piano della lucidità generale. Così lo svantaggio lo devi recuperare tu, la traversa la colpisci tu, e alla fine in campo festeggiano gli altri, mai successo finora. È il primo giorno veramente amaro di Spalletti, questo Inter-Torino 1-1 della prima mancata vittoria a San Siro e della presa di coscienza: fin qui ci siamo arrampicati oltre i nostri limiti, anche grazie a uno straordinario pubblico (ieri 72mila, media presenze a 60mila), ma ora servirebbero alternative, freschezza, variazioni. Ma il gruppo Suning da questo orecchio non ci sente. L’Inter merita lodi per il cammino fin qui sorprendente, eppure il boss Zhang Jindong da Nanchino non compirà sforzi a gennaio, anche se un paio di investimenti felici potrebbero avvicinare la squadra alla zona Champions, però la risposta è no, chissà perché. Non può essere solo il piano di rientro con l’Uefa a pesare, perché poi una qualificazione all’Europa che conta aggiusterebbe il bilancio, quindi quali sono le remore, quali i dubbi, o quali le oscure strategie? Il pari in fondo allunga la serie di imbattibilità a 12 partite, come nel 2007. Ma a forza di essere uguale a se stessa, con la sesta identica formazione in 12 turni, l’Inter rischia pure di diventare prevedibile, come ha evidenziato Mihajlovic. Le manca dannatamente un rifinitore classico, che in partite bloccate servirebbe come l’aria, ma non c’è, né può esserlo il malinconicissimo Joao Mario, campione d’Europa da panchina; le manca un regista basico, da primi tocchi, ma non c’è; le manca un altro difensore centrale, più affidabile di Ranocchia, che nei periodi di scarsa vena di Miranda (come quello attuale) possa rilevarlo, ma non c’è. Spalletti ha alternative minime, per questo gioca sempre con gli stessi, ma a un terzo di campionato è evidente che gli uomini sono pochi e non potranno tirare la carretta fino a maggio. Eppure da Nanchino tacciono. Suning investe sulle infrastrutture, sul riempimento dello stadio, sul marketing, sul potenziamento dei social, insomma tutto ciò che c’è intorno, ma al momento di rafforzare davvero la squadra arriva la frenata. Che vorrà dire?”

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