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    Inter, stadio priorità assoluta: le ultime su San Siro e Rozzano, c'è una criticità

    Inter, stadio priorità assoluta: le ultime su San Siro e Rozzano, c'è una criticità

    • Emanuele Tramacere, inviato
    Giornate di incontri e summit per la Lega Serie A, impegnata a Parma al Festival del Calcio e fra i tanti panel organizzati l'urgenza che è emersa chiara è stata sicuramente quella di sistemare la questione legata all'impiantistica e degli stadi entrando molto più nel dettaglio. Fra gli ospiti presenti c'è stato anche l'amministratore delegato dell'area Corporate Alessandro Antonello che ha risottolineato l'importanza per il club nerazzurro, anche con la nuova proprietà del fondo Oaktree, di spingere sul progetto dello stadio di proprietà. Ma a che punto è il piano nerazzurro fra Rozzano e San Siro?


    LE PAROLE DI ANTONELLO -
    Per l'Inter, così come per altri club italiani fra cui anche il Milan, lo stadio è diventato un'impellenza e lo ha confermato dal palco del Teatro Farnesi: "È sotto gli occhi di tutti che in questo Paese esiste un problema, gli impatti burocratici non aiutano sicuramente gli investitori a realizzare le opere infrastrutturali in Italia. Abbiamo presentato un progetto nel 2019 al Comune di Milano e ancora oggi siamo in una piena discussione e non abbiamo ancora visto la fine di questo iter procedurale. Dall'altro lato siamo stati costretti ad avere un piano B, che è quello di avere un impianto di proprietà a Rozzano, stiamo perseguendo quella strada, abbiamo un'esclusiva fino a fine gennaio per valutare questa area. È chiaro che l'alternativa che c'è ancora sul terreno è quella di una possibile ristrutturazione di San Siro, che il sindaco di Milano ha messo in mano WeBuild"..

    SAN SIRO E ROZZANO, A CHE PUNTO SIAMO? -
    Entro fine giugno ci sarà un incontro fra il Comune di Milano, Inter e Milan, per conoscere il progetto finale e i dati dello studio che WeBuild presenterà sull'attuale impianto di San Siro. Le due società ascolteranno, ma l'idea che i due club si sono fatti è che anche la società specializzata arriverà allo stesso concetto inserito nei progetti presentati da loro al comune nel 2019, ovvero l'impossibilità di una ristrutturazione ai livelli chiesti. Per questo il piano B che per l'Inter è rappresentato da Rozzano resta oggi una pista fortemente percorribile. Certo si dovrà aspettare anche l'esito delle elezioni comunali in città che vede l'attuale giunta, favorita dagli exit poll, in vantaggio per la riconferma. Se così non sarà tramite le urne allora anche sui terreni per cui è in vigore un'esclusiva, si aprirebbero delle difficoltà.

    CRITICITA' - La criticità più importante, in ogni caso, resta quella del cosiddetto "periodo intermedio" ovvero della fase progettuale in cui, o per la costruzione da zero, o per la ristrutturazione di un impianto già esistente, la o le società devono convivere con i lavori. Nel caso della ristrutturazione di San Siro l'opzione più probabile è quella di una riduzione della capienza a circa 30mila spettatori, contro i circa 55-60 mila di media dei due club. Troppo poco per pensare di rimanere a giocare lì durante i 2/3 anni di lavori, dato che i ricavi da botteghino impattano per oltre 20 milioni di euro sui bilanci. E allora dove si andrà a giocare? C'è un altro impianto "a portata" che offra queste cifre? La risposta oggi è estremamente complicata.

    PRIORITA' ASSOLUTA -
    Il tempo è oggi più che mai poco, anche perché su San Siro impatta anche la cerimonia inaugurale delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 e la candidatura alla finalissima della Uefa Champions League per il 2027. Il tempo però stringe anche per la nuova proprietà interista, il fondo Oaktree, che, per proseguire in un percorso di risanamento dei costi, mantenendo la competitività, è conscia del fatto che solo con uno stadio di proprietà si potrà ulteriormente ampliare i ricavi. Entrando nel dettaglio, dal punto di vista sportivo è praticamente impossibile fare meglio di quanto fatto finora se non aumentando l'impatto del player trading e quindi della vendita dei gioielli con perdita di competitività. Dal punto di vista economico la contrazione a livello globale degli investimenti non può che tenere più o meno standardizzati gli introiti da sponsor con questa situazione di asset patrimoniali. E allora è proprio lo stadio l'elemento che potrebbe garantire il push finale. Che sia San Siro o Rozzano, la priorità stadio è diventata assoluta. L'Inter lo sa e non vuole andare oltre la fine del 2024 come data di scelta fra Piano A e Piano B. 

    @TramacEma

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