Juve-Milan rinviata: ecco perché. La possibile data del recupero
LE MOTIVAZIONI - Le motivazioni sono sia di ordine pubblico che di prevenzione dal coronavirus. Perché di ordine pubblico? Perché sarebbe stato serio e concreto il rischio di assembramenti difficili da controllare e gestire nei pressi degli ingressi dell'Allianz Stadium, dopo la vendita di circa 40mila biglietti per la partita di domani sera. E poi ovviamente la prevenzione. Nonostante il divieto di vendita ai residenti nelle zone a rischio (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, province di Savona e Pesaro-Urbino), non era possibile verificare realmente la provenienza di un pubblico così ampio.
48 ORE – Nelle ultime 48 ore è successo un po' di tutto, specchio della confusione di tutto il nostro Paese. Domenica era stata confermata la partita, a porte aperte, con la sola limitazione di cui sopra. Decisione ridiscussa ma non modificata nemmeno lunedì, nonostante fosse stata già valutata l'ipotesi delle porte chiuse e soprattutto la Regione Piemonte avesse deciso di prorogare la chiusura delle scuole di un'altra settimana. Quindi l'esplosione delle polemiche e la ripresa delle riflessioni, come potrebbe essere sicuro uno stadio con 40mila tifosi ammassati se le scuole vengono chiuse? Tutto da rifare, anche nelle stanze dei bottoni. Alle 17.30 il nuovo consulto, con un nuovo balletto: porte chiuse o rinvio? Sciolto solo in serata, con l'annuncio del Prefetto: non si gioca. La Juve si era espressa nel pomeriggio prima della conferenza di Maurizio Sarri: « La Juventus rispetta qualsiasi decisione presa dalle autorità. La salute pubblica è un interesse primario di tutti», ha dichiarato Claudio Albanese, capo della comunicazione.
IL RINVIO – E quando si potrà giocare? Impossibile prevederlo ora, sulla carta giovedì prossimo si potrebbe anche ma è prematuro ipotizzare qualcosa con tutto ciò che sta accadendo e si sussegue ora dopo ora. Il pallone ai tempi del coronavirus è nel pallone.