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  • Juvemania: Milinkovic non vale 130 milioni, è meglio Pjanic

    Juvemania: Milinkovic non vale 130 milioni, è meglio Pjanic

    • Stefano Discreti
    Impressionanti. Le potenzialità a disposizione di Allegri quest’anno sono davvero impressionanti. In alcuni momenti della partita (e non solo) sembra che nemmeno il mister bianconero ne sia ancora davvero consapevole e si diverta nel frattempo a fare tutte le prove possibili ed immaginabili con combinazioni varie alla ricerca della formula perfetta.

    D'altronde iniziare una sfida con Cuadrado, Emre Can, Douglas Costa e Dybala seduti in panchina vicino ti da quella consapevolezza che anche se le cose si dovessero metter male per un qualsiasi motivo hai sempre la possibilità di rimediare facilmente in corso di gara. Nessuno in Italia e pochi in Europa si possono permettere una panchina di questo livello.

    Contro la Lazio sono bastati un gol per tempo per archiviare la pratica in fretta; prima una rasoiata di Pjanic e poi una stoccata di Mandzukic su clamoroso errore/assist di CR7. Nel mezzo qualche bella giocata di Bernardeschi, la ricerca del primo gol italiano di Cristiano Ronaldo, la solita occasione di Khedira e tanto possesso palla.
     
    PJANIC MEGLIO DI MILINKOVIC - La Lazio è sembrata in difficoltà soprattutto fisica laddove anche il suo giocatore più importante, Milinkovic-Savic, è parso ancora evidentemente fuori condizione. Se si valutasse il serbo per la prestazione di ieri non varrebbe nemmeno la metà della cifra richiesta da Lotito durante l’estate. Come più volte scritto dalle pagine di questa rubrica durante l’ultima sessione di calciomercato non avrei mai sacrificato Pjanic per arrivare al serbo della Lazio ed infatti anche la partita di ieri ha confermato l’importanza di Miralem all’interno di questa rosa: un giocatore praticamente insostituibile.

    MANDZUKIC COME BENZEMA - Con la presenza di Mandzukic dal primo minuto anche Cristiano Ronaldo è sembrato più a suo agio. D’altronde, come evidenziato a suo tempo, il croato potrebbe rappresentare per il fenomeno portoghese il “Benzema della Juve” ovvero quel tipo di giocatore fisico che fa il lavoro sporco creandogli i varchi necessari. Certo, chi ne risentirebbe di una coppia d’attacco di questo genere sarebbe sicuramente Dybala ma la stagione è lunghissima e piena di impegni per tutti. L’importante è la mentalità offensiva, non la formazione tipo. Quella va acquisita nel più breve tempo possibile. Non più il compitino per vincere con il minimo sforzo ma un marchio di gioco chiaro, distinto, da esportare anche in Europa.
     
    COMPLIMENTI NAPOLI - Nel frattempo il Napoli di Carlo Ancelotti continua a rispondere sul campo a tutti quelli che (ingenuamente) nella griglia dei pronostici l’avevano inserita al quarto/quinto posto. Ripetiamo che non si fanno 91 punti in un campionato a caso e se a quel punteggio ci si aggiunge poi uno dei migliori tecnici italiani di sempre c’è solo da pensare di poter far meglio.
    Rimontare un gol in casa della Lazio e due contro il Milan al San Paolo non è cosa per tutti. Solo le grandi squadre che hanno già acquisito una mentalità vincente e forte possono riuscire a centrare questi obiettivi. Ad oggi la squadra partenopea resta ancora indubbiamente l’avversaria numero 1 della Juventus in Italia. Certo parliamo pur sempre di calcio d’agosto ma certe evidenze ci sembrano davvero chiare per esser smentite poi.
     
    @stefanodiscreti

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