
Juventus, un mercato mai visto: i soldi di Elkann, i 9 colpi di Giuntoli, Motta fa la rivoluzione. Ma ci sono tre ombre
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Dopo l'estate 2023 trascorsa da osservatore (era arrivato a luglio e senza i soldi della Champions) e dopo un mercato di gennaio deludente, con gli acquisti di Carlos Alcaraz e Tiago Djalò, il direttore sportivo della Juventus, Cristiano Giuntoli, si è scatenato in estate, completando un mercato che sulla carta è straordinario, in attesa della prova del campo (anche se l'inizio, con le prime due giornate di campionato, promette bene).
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THIAGO MOTTA
La sostituzione di Max Allegri era stata programmata da Giuntoli fin da gennaio ed è arrivata puntualmente dopo la burrascosa serata della finale di Coppa Italia, vinta dai bianconeri contro l'Atalanta. L'arrivo di Thiago Motta, reduce da una storica qualificazione in Champions League con il Bologna, è stato fortemente voluto da Giuntoli, all'insegna di un cambio di mentalità che intende coinvolgere in primis la squadra, e poi tutto l'ambiente bianconero. La Juventus non intende accantonare il motto di Boniperti ("Vincere non è importante, è l'unica cosa che conta"), ma intende aggiornarlo, dimostrando che si può arrivare alla vittoria anche attraverso un tipo di gioco più spettacolare e meno speculativo. E a dirla tutta non sarebbe nemmeno una novità assoluta, visto che in passato ci sono riusciti anche la prima Juve di Lippi e la prima Juve di Conte.
COSA SERVIVA
Cosa serviva alla Juventus sul mercato? Non era, e non è, una questione di nomi. E neanche di ruoli e moduli. Ai bianconeri infatti serviva una vera e propria rivoluzione, cosa che, come abbiamo appena detto, è puntualmente avvenuta. I capi di questa rivoluzione sono Cristiano Giuntoli e Thiago Motta, le truppe sono i nove acquisti arrivati alla Continassa, con il sacrificio di tredici elementi che non faranno parte della Juventus 2024-25. Motta, in particolare, sta esaltando i tifosi della Juventus per il suo atteggiamento, come dimostra la viralità sui social raggiunta dal video con le sue parole di accoglienza a Koopmeiners. Quando l'olandese gli dice: "Finalmente, finalmente. È passato tanto tempo, ma sono qua", il tecnico italo-brasiliano risponde: "Ne vale la pena. Ne vale la pena, per quello che vogliamo. Io sono contento, dobbiamo fare una grandissima stagione. Di sicuro".
GLI ACQUISTI
Un mercato pirotecnico, dicevamo, con una serie di acquisti che quasi nessuno si sarebbe aspettato prima dell'inizio di questa campagna trasferimenti: Adzic (a, Buducnost Podgorica), Douglas Luiz (c, Aston Villa), Di Gregorio (p, Monza), Thuram (c, Nizza), Cabal (d, Verona), Kalulu (d, Milan), Nico Gonzalez (a, Fiorentina), Francisco Conceiçao (a, Porto), Koopmeiners (c, Atalanta). Sulla carta, c'è quasi tutto quello che mancava alla Juventus: freschezza, gioventù, qualità tecniche, coraggio, sfrontatezza. In particolare, Giuntoli ha rinforzato in modo massiccio il settore che più necessitava di innesti: il centrocampo.
GLI ACQUISTI MANCATI
Non è tutto oro ovviamente, perché anche il poderoso mercato della Juventus ha delle lacune, in particolare alla voce 'acquisti mancati'. Per motivi che, nella maggior parte dei casi, si possono ricondurre alla mancanza di liquidità rispetto alla concorrenza, la Juventus ha mancato in particolare l'acquisto di tre obiettivi che si era prefissata: Riccardo Calafiori (che è andato dal Bologna all'Arsenal), Jean-Clair Todibo (dal Nizza al West Ham) e Jadon Sancho (dal Manchester United al Chelsea).
LE CESSIONI
Anche alla voce cessioni abbiamo assistito ai fuochi d'artificio. Riepiloghiamo le partenze, che coinvolgono sia giocatori arrivati a fine contratto sia giocaotri che sono stati ceduti: Alex Sandro (d, svincolato e poi Flamengo), Alcaraz (c, ritorno al Southampton e poi al Flamengo), Rabiot (c, svincolato), Iling Junior (c, Aston Villa e poi Bologna), Barrenechea (c, Aston Villa e poi Valencia), Kean (a, Fiorentina), Sekulov (a, Sampdoria), Rugani (d, Ajax), Nicolussi Caviglia (c, Venezia), Miretti (c, Genoa), Szczesny (p, ritiro), Chiesa (c, Liverpool), De Sciglio (d, Empoli), Facundo Gonzalez (d, Feyenoord).
COSA MANCA ANCORA?
Adessso la Juventus è attesa dalla prova del campo, che da qui a gennaio (mercato di riparazione), e poi a giugno, ci darà conto del vero valore del mercato condotto da Giuntoli durante l'estate del 2024. Ad oggi però possiamo dire che, per essere definito perfetto, al mercato della Juventus sono mancate e e mancano tre cose: 1) il raggiungimento di alcuni obiettivi, già elencati (sopratutto Calafiori e Sancho); 2) la cessione di alcuni giocatori, che erano finiti fra gli esuberi e che ora resteranno fuori rosa, in attesa, chissà, di una collocazione anche a breve in Arabia o in Turchia (Kostic, Djalò e Arthur); 3) la presenza di un vice-Vlahovic (Milik era stato inizialmente messo sul mercato, senza però trovare una soluzione) e, soprattutto, da ora in avanti, il lavoro da fare per rinnovare il contratto dello stesso Vlahovic, in scadenza nel 2026, per evitare di arrivare un 'caso Chiesa bis'. Sono queste le tre piccole ombre su un mercato quasi perfetto.
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