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  • La nefandezza di Siebert non sia un alibi: Pioli, ti ricordi il Milan di Sacchi?

    La nefandezza di Siebert non sia un alibi: Pioli, ti ricordi il Milan di Sacchi?

    • Cristiano Ruiu
      Cristiano Ruiu
    Nel 1988/89 il primo Milan europeo di Berlusconi vince la Coppa dei Campioni giocando il calcio più bello della storia, non a detta nostra ma in base a una classifica all time stilata dall’UEFA. Era il Milan della battaglia di Belgrado, della manita al Real Madrid e della finale del Camp Nou. Una squadra spettacolare, inimitabile. In pochi si ricordano però che, a parte il primo round di qualificazione in cui la compagine di Sacchi aveva eliminato il Vitocha Sofia, il Milan aveva subito un grave torto arbitrale per ogni turno. Contro la Stella Rossa un pallone entrato di mezzo metro non visto dal tedesco Pauli, a Brema un altro gol fantasma ignorato da Dos Santos e a Madrid una regolarissima rete di Gullit annullata per fuorigioco inesistente. Tre errori gravissimi che avevano penalizzato il Milan in tutte le trasferte dei confronti a eliminazione diretta.

    Una roba allucinante se ci pensiamo. Eppure il Milan di Sacchi è andato dritto, metteva da parte il grave errore e riusciva a trovare la forza mentale di superarlo e renderlo ininfluente. Quell’anno vinse la prima Coppa Campioni di un’epopea straordinaria. Se si è forti, l’ingiustizia arbitrale diventa uno sprone per fare ancora meglio, non un alibi davanti al quale fermarsi. Veniamo alla partita di ieri sera. È inutile ribadire ancora una volta che il rigore fischiato da Siebert fosse inesistente e che di conseguenza anche l’espulsione di Tomori non dovesse essere comminata. A onor del vero però, il difensore inglese-canadese si prende un bel rischio a mettere quella mano per due volte sulla spalla di Mount. Detto questo il rigore non é proprio da fischiare. Il danno per il Milan è stato ingente e la verità, come ha detto lo stesso Pioli, è che il Chelsea è già nettamente più forte dei rossoneri, dunque con una spinta del genere al 18esimo minuto la squadra di Potter diventa imprendibile per un Milan in inferiorità numerica.

    La sensazione che abbiamo avuto al 18° era che la partita fosse finita e purtroppo è la stessa sensazione che hanno avuto i giocatori in campo. Questo è indice del fatto che il Milan sia una grande squadra a livello nazionale, ma che non sia ancora paragonabile alle big della Premier in ambito internazionale. Il team di Pioli può sperare di fare risultato contro il Chelsea se arriva alla partita in perfette condizioni fisiche e mentali e se non ci sono gravi episodi sfavorevoli. Diversamente vince il Chelsea. Come è accaduto sia a Stamford Bridge sia a S Siro. Pazienza. Quando ci sono stati i sorteggi dei gironi di Champions, si era già dato per probabile il fatto che non si facessero punti contro gli inglesi. Ma adesso è fondamentale che la squadra non viva il rigore di Siebert come un alibi  per un'eventuale eliminazione dalla Champions.

    I valori rispetto al girone dell’anno scorso, dove pure il Milan aveva avuto un arbitraggio molto discutibile contro l’Atletico al "Meazza", sono molto diversi. Probabilmente un anno fa i rossoneri erano la meno forte delle quattro. Viceversa, sicuramente quest’anno il Milan è la seconda forza del gruppo dopo i Blues. Quindi l’eliminazione non sarebbe accettabile nonostante la combo rigore+espulsione di Siebert. Subire un torto grave contro il Chelsea non può giustificare il fatto di arrivare in classifica dietro a una tra Dinamo Zagabria o Red Bull Salisburgo. A nostro avviso i punti persi finora dal Milan sono quelli lasciati in Austria, non contro il Chelsea. In 4 partite europee i rossoneri hanno subito 7 gol e segnati quattro.

    Adesso rimangono le due sfide di Zagabria e di San Siro contro il Salisburgo. Con 4 punti il Milan dovrebbe passare il turno. E la squadra di Pioli ha il dovere di fare 4 punti contro Dinamo Zagabria e Red Bull Salisburgo, al netto di assenze e di episodi. Se non dovesse farcela arriverebbe un’eliminazione precoce dalla Champions dolorosa e senza appelli. Se non dovesse fare 4 punti contro Dinamo e Salisburgo, la colpa non sarebbe dell’arbitro Siebert, ma sarebbe da ricercare in limiti propri. Per questo motivo adesso è il momento di mettere subito da parte la nefandezza arbitrale di Siebert e pensare a superare questo turno di Champions. Esattamente come faceva il Milan dell’89 che passava sopra agli errori arbitrali e ripristinava sul campo la giustizia sportiva. Quella che si presenta quest’anno è un’occasione unica perchè il Milan era testa di serie nel sorteggio come campione d’Italia e ha pescato una terza e una quarta “morbide”. Con gli attuali valori del calcio europeo, è difficile che si ripresenti un’occasione così ghiotta nei prossimi anni. Per questo motivo non è accettabile essere eliminati in questo girone. Nemmeno dopo il rigore inventato da Siebert.

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