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  • Leccemania:| Verso una 'class action'

    Leccemania:| Verso una 'class action'

    Una squadra da rifare senza sapere in quale categoria giocherà. Il terremoto sportivo e giudiziario che ha investito il Lecce rischia di fare danni al momento non ancora quantificabili e, ironia della sorte, bisognerebbe stappare lo champagne se il club restasse in serie B sia pure con qualche punto di penalizzazione. Ma siamo solo all'inizio. Chi subentrerà alla disastrosa gestione Semeraro dovrà accollarsi oneri economici non indifferenti oltre al prezzo di acquisto.

    C'è da coprire una fideiussione di 6 milioni di euro, farsi carico di contratti 'pesanti' con scadenza nel 2013 come quelli di Cacia (600mila euro a stagione) che ha già detto di non voler tornare a Lecce, Grossmuller (380mila), Piatti (400mila), Giacomazzi (210mila), Ferrario e Ofere (200mila) giocatori che praticamente non hanno mercato e relativi stipendi che il Lecce non potrebbe consentirsi né in B né tantomeno in Lega Pro.

    L’eredità che Semeraro lascia è dunque da far tremare le gambe, e se le accuse di responsabilità diretta del club nella combine di Bari-Lecce venissero provate ci sarebbe anche una macchia indelebile su 85 anni di storia giallorossa. In questo senso potrebbe trovare giustificazione la decisione della proprietà di mollare baracca e burattini, presi tra lo stupore generale un anno fa.

    Oggi Semeraro tenta di uscire di scena assumendosi responsabilità pesanti: una fuga in piena regola, e del Lecce resterebbero solo macerie. Ma i tifosi non ci stanno e se si arrivasse ad una condanna con relativa retrocessione in Lega Pro hanno in animo di organizzare nei suoi confronti una 'class action' per compensare i danni di immagine, e non solo, procurati ad una intera città. Sarebbe la prima volta nella storia del calcio italiano e potrebbe anche avere un seguito.

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