
Maldini: "Via dal Milan? Questione di scelte. Nazionale? Non mi siedo. Mi piace Musiala. Con papà Paolo..."
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Maldini ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport, in cui ha affrontato vari temi, tra la stagione con la squadra di Nesta e la chiamata dell’Italia, fino al Milan.
MONZA - “Il mio posto nel mondo. Mi sono sentito subito a casa, i risultati si sono visti e si stanno vedendo. Avevo bisogno di stare tranquillo, ma anche di avere più responsabilità. Perché percepirle mi fa stare bene e mi fa sentire vivo e presente. Fa piacere sapere che l’allenatore e i compagni hanno fiducia in te”.
GALLIANI - “Ho percepito la sua voglia di avermi ancora. E per me questo club è sempre stato la prima scelta, in testa avevo solo di tornare”.
MILAN - “Se mi aspettavo di restare? È una questione di scelte che rispetto”.
PRIMA VITTORIA - “Un pezzetto ogni volta, su questo stiamo lavorando per aggiungerlo. Le vittorie arriveranno, solo per dettagli abbiamo perso punti e adesso è arrivato il momento di spingere e recuperare”.
SCONTRI DIRETTI - “Speriamo di sì in senso positivo. Anche se veniamo da partite fatte bene come l’ultima contro la Roma. Confidiamo di continuare così e di trovare quella scintilla che ci manca. In A ogni gara è da 1x2, non c’è una squadra cuscinetto e si può fare punti con tutti”.
DANIEL - “Ho acquisito più consapevolezza dei miei mezzi. Questo mi fa rendere di più. L’esperienza mi aiuta a bloccare il tempo, a riflettere su quello che è più giusto fare per il mio bene. Autocritico? Forse anche troppo. Cosa mi chiedo? Di non fermarmi, non voglio sedermi. Più timido o riservato? Un po’ entrambe le cose, ma non si tratta né di maleducazione né tantomeno di disinteresse”.
OBIETTIVI - “Se il Monza si salvasse, magari in anticipo, e se andassi in doppia cifra di gol o di assist... o anche combinati”.
NAZIONALE - “Avevo una serie di emozioni che è difficile da descrivere. È bello stare lì, a Coverciano, e vestire la maglia azzurra. Lavoro per tornarci e restarci. La prima convocazione è stata un punto di partenza, ora si pensa ad arrivare più in alto possibile. La chiamata? È stata inaspettata. La notizia me l’ha data Adriano Galliani, era felicissimo anche lui e mi ha detto che per la prima volta tre giocatori della stessa famiglia avrebbero vestito la maglia azzurra”.
LA FAMIGLIA - “Nonno Cesare? Sarebbe stato felice per me. E papà Paolo cosa mi ha detto? Non servono parole, ci capiamo con uno sguardo”.
GOL O ASSIST? - “Il gol... anche se dovrei fare più assist... ci sto lavorando…".
MODELLO - “Mi piace moltissimo Musiala del Bayern Monaco”.
IL CALCIO - “È stare bene, è essere felice. E’ condividere con i compagni una passione che è diventata lavoro. Siamo dei privilegiati e a volte non ce ne rendiamo conto”.