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Manchester United, ora Ten Hag rischia. E Zirkzee è in crisi di gol
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Tre vittorie, due pareggi e altrettante sconfitte. Anche l'inizio di questo stagione non sta facendo altro che confermare il pessimo rapporto con la parola “continuità” per il Manchester United. L'ennesimo passo falso, il pari interno contro il Twente all'esordio in Europa League, ha innalzato ulteriormente la pressione su Erik ten Hag, la cui posizione inizia a farsi decisamente pericolante. Ancora tre partite prima della nuova sosta con la nazionale, dopo le quali l'operato dell'allenatore olandese sarà inevitabilmente oggetto di analisi approfondite. Tottenham, Porto e Aston Villa rappresenteranno una nuova fondamentale tappa della delicata esperienza inglese dell'ex tecnico dell'Ajax, che al netto della vittoria di una Carabao Cup e di una FA Cup è ben lontano da lasciare un marchio positivo sulla sua squadra.
Non sono stati sufficienti i circa 615 milioni di sterline investiti sul mercato con lui al timone per produrre quel cambio di mentalità che è ad oggi il vero problema irrisolto del Manchester United. Dopo il pari col Twente, l'autore della rete dell'illusorio vantaggio – Christian Eriksen – non ha usato mezzi termini per descrivere la prestazione dei suoi compagni: “Loro hanno avuto più voglia di noi”. Parole pesanti se associate al concetto che questo gruppo sembra non riuscire a cancellare i propri difetti, il peggiore dei quali è l'essersi abituato ad una certa mediocrità e non registrare miglioramenti rispetto alle precedenti due annate con Ten Hag in panchina. Nel principio della passata stagione, dopo le prime 7 partite il bottino era stato di 3 vittorie e 4 ko, in quella antecedente erano stati raccolti invece 4 successi e 3 sconfitte. Lo United fatica a raccogliere risultati – in Premier League dista già 6 punti dal City, 5 da Liverpool e Aston Villa – e anche le prestazioni non fanno dormire sonni tranquilli in vista dei prossimi appuntamenti.
C'è poi un aspetto che balza all'occhio, considerando i tanti soldi spesi dai Red Devils sul mercato per tornare ad essere dopo tanto tempo una squadra che faccia la partita e che sia spettacolare. Tolto il roboante 7-0 al Barnsley in Carabao Cup o il 3-0 in campionato al Southampton, nelle restanti 5 gare sono appena 3 le reti messe a segno. Joshua Zirkzee, acquisto di punta dell'ultima estate, pagato oltre 40 milioni di euro, è fermo al gol alla prima di campionato contro il Fulham del 16 agosto scorso. Un po' pochino se sei il terminale offensivo di una formazione con grandissime aspettative sulle spalle e tu sei considerato uno degli attaccanti emergenti in Europa dopo la grande annata nel Bologna di Thiago Motta. Il grosso guaio è che alle spalle non brilla nemmeno la luce di Rasmus Hojlund, frenato dagli infortuni in questo avvio di stagione e a secco di gol dal 19 maggio scorso. Altri 74 milioni di euro messi sul piatto, col sospetto di una evidente sopravvalutazione di un ragazzo di sicuro talento ma reduce soltanto da una stagione importante in Serie A, con l'Atalanta. Il Manchester United richiede altro, profili di spessore tecnico e caratteriale diverso. E il ragionamento probabilmente vale pure per Ten Hag.
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Non sono stati sufficienti i circa 615 milioni di sterline investiti sul mercato con lui al timone per produrre quel cambio di mentalità che è ad oggi il vero problema irrisolto del Manchester United. Dopo il pari col Twente, l'autore della rete dell'illusorio vantaggio – Christian Eriksen – non ha usato mezzi termini per descrivere la prestazione dei suoi compagni: “Loro hanno avuto più voglia di noi”. Parole pesanti se associate al concetto che questo gruppo sembra non riuscire a cancellare i propri difetti, il peggiore dei quali è l'essersi abituato ad una certa mediocrità e non registrare miglioramenti rispetto alle precedenti due annate con Ten Hag in panchina. Nel principio della passata stagione, dopo le prime 7 partite il bottino era stato di 3 vittorie e 4 ko, in quella antecedente erano stati raccolti invece 4 successi e 3 sconfitte. Lo United fatica a raccogliere risultati – in Premier League dista già 6 punti dal City, 5 da Liverpool e Aston Villa – e anche le prestazioni non fanno dormire sonni tranquilli in vista dei prossimi appuntamenti.
C'è poi un aspetto che balza all'occhio, considerando i tanti soldi spesi dai Red Devils sul mercato per tornare ad essere dopo tanto tempo una squadra che faccia la partita e che sia spettacolare. Tolto il roboante 7-0 al Barnsley in Carabao Cup o il 3-0 in campionato al Southampton, nelle restanti 5 gare sono appena 3 le reti messe a segno. Joshua Zirkzee, acquisto di punta dell'ultima estate, pagato oltre 40 milioni di euro, è fermo al gol alla prima di campionato contro il Fulham del 16 agosto scorso. Un po' pochino se sei il terminale offensivo di una formazione con grandissime aspettative sulle spalle e tu sei considerato uno degli attaccanti emergenti in Europa dopo la grande annata nel Bologna di Thiago Motta. Il grosso guaio è che alle spalle non brilla nemmeno la luce di Rasmus Hojlund, frenato dagli infortuni in questo avvio di stagione e a secco di gol dal 19 maggio scorso. Altri 74 milioni di euro messi sul piatto, col sospetto di una evidente sopravvalutazione di un ragazzo di sicuro talento ma reduce soltanto da una stagione importante in Serie A, con l'Atalanta. Il Manchester United richiede altro, profili di spessore tecnico e caratteriale diverso. E il ragionamento probabilmente vale pure per Ten Hag.
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