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  • Masterchef, il vincitore Aquila a CM: 'Io come Gattuso, il Milan è una parmigiana. Che sguardi con Barbieri'

    Masterchef, il vincitore Aquila a CM: 'Io come Gattuso, il Milan è una parmigiana. Che sguardi con Barbieri'

    • Francesco Guerrieri
    Da Sanremo a Masterchef, sempre con il calcio protagonista. Il pallone è entrato anche nella cucina più famosa d'Italia, dove da poco si sono spente le luci della decima edizione. A vincere è stato Francesco Aquila, 34enne e super tifoso del Milan: "I miei giocatori preferiti sono Maldini, Shevchenko, Kakà per la sua eleganza e Gattuso". Tutto cuore e grinta il nostro chef: "Ecco, sì. Io sono stato un po' il Gattuso di questa edizione di Masterchef - ci racconta nella nostra intervista - perché ero lì a martellare sempre e comunque, con passione e sacrifici. Proprio come Rino quando giocava". Anche se l'esultanza dopo la vittoria è stata alla Didier Drogba, scivolata sulle ginocchia e via verso il trionfo: "L'ho fatta insieme a Eduard e Monir, strillando proprio il nome dell'ex attaccante del Chelsea". Quella scivolata l'hanno vista 1 milione 40mila spettatori, 3,87% di share nonostante la contemporaneità con il Festival di Sanremo. E' l'edizione più vista degli ultimi tre anni, +11% rispetto a quella precedente e +15% su quella di due anni fa. Ventuno concorrenti, un solo vincitore. E a Calciomercato.com racconta il suo trionfo.

    Come vuole essere chiamato, Francesco o Aquila?
    "Ormai sono abituato a essere chiamato Aquila. Mi sembra di essere tornato ai tempi di scuola, quando dalle elementari al liceo mi chiamavano così. Poi al lavoro sono tornato Francesco e ora di nuovo Aquila".

    E' vero che la paragonano a Johnny Depp?
    "Sì, spesso. Per la somiglianza che ho con l'attore; oppure mi hanno detto che sembro il ristoratore turco Nusret".

    La sua esclamazione 'Zio bricco' è diventata famosa in tutta Italia. 
    "E' diventato il mood del 2021, quest'estate al mare sarà sulla bocca di tutti. Sarebbe bello inserirlo in un remix di una canzone. Nasce in sostituzione di altre espressioni più volgari come 'cavolo', 'ca**o'. 'Zio bricco' va bene in qualsiasi contesto, dipende dall'intonazione che si vuole dare: si può esclamare sia quando si fa un gol, per esempio, ma anche se si prende un palo".

    C'è stato un momento nel quale ha avuto paura di uscire?
    "Sì, una sola volta: col collo di gallina. Non lo conoscevo e non sapevo si potesse cucinare anche all'interno. In finale invece ero convinto vincesse Irene, io non ero riuscito a terminare il primo come volevo".

    Masterchef, il vincitore Aquila a CM: 'Io come Gattuso, il Milan è una parmigiana. Che sguardi con Barbieri'

    Lei è anche un grande tifoso del Milan, come nasce la passione per i rossoneri?
    "Da piccolissimo, quando chiesi a mio padre per che squadra facesse il tifo e mi rispose il Milan. Da quel momento divenne anche la mia passione".

    Se il Milan fosse un piatto?
    "Sarebbe saporito, una bella parmigiana rossonera. Che si conosce in tutto il mondo proprio come la mia squadra".

    Qual è il gol che porterà sempre nel cuore?
    "Quello di Sheva contro l'Inter da fuori area. La vittoria a Masterchef è stata un po' come la sua rete".

    In questi mesi di Masterchef è riuscito a vedere qualche partita?
    "Qualcosina ho visto insieme agli altri ragazzi. Guardare una partita in compagnia per me è come stare a tavola in gruppo: facendo commenti, gioendo, arrabbiandosi...". 

    Chi aveva individuato come suo rivale principale?
    "Con Antonio, interista, è stato un derby appassionante ma corretto. Proprio come un Milan-Inter che tutti vogliono vedere ma c'è sempre rispetto tra le tifoserie".

    Masterchef, il vincitore Aquila a CM: 'Io come Gattuso, il Milan è una parmigiana. Che sguardi con Barbieri'

    Cannavacciuolo è un grande tifoso del Napoli, parlavate di calcio con lui?
    "No, impossibile. Fin dall'inizio ci aveva detto di non toccargli i limoni, il Vesuvio e il Napoli".

    Che idea si è fatto dei giudici?
    "La stessa che avevo prima di fare il programma, li ho conosciuti così come pensavo che fossero. Hanno tutti e tre forti personalità, una diversa dall'altra. Si vede che sono grandi amici tra loro".

    Con quale dei tre ha legato in particolare?
    "Molto con Cannavacciuolo e Barberi. Con il primo perché avevamo entrambi un legame forte con le tradizioni e sentivamo una grande empatia tra noi; con Barbieri c'era un'intesa di sguardi, ci guardavamo negli occhi e ci facevamo apprezzamenti a vicenda".

    Ci racconta un aneddoto del dietro le quinte?
    "Prima di iniziare la puntata ci facevano aspettare in una stanza dietro la porta principale. E lì, in quei momenti, si sentiva la tensione e saliva l'ansia. Era come stare in uno spogliatoio prima di una finale, perché ogni settimana c'era il rischio di tornare a casa. Era come affrontare una finale. Io e Monir cercavamo sempre di sdrammatizzare la situazione con uno scherzo o qualche battuta".

    Progetti per il futuro?
    "C'è molta carne al fuoco, devo solo scegliere il pezzo più buono. La priorità è sicuramente quella di investire su me stesso".

    @francGuerrieri 

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