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  • Mauro: 'Giocherei in questa Juve, Bernardeschi mi stupisce'

    Mauro: 'Giocherei in questa Juve, Bernardeschi mi stupisce'

    L'ex giocatore della Juve, Massimo Mauro, è stato intervistato dal Corriere dello Sport, a cui ha parlato di esterni e in particolare di uno: "Ali? Sono sicuramente diventate molto importanti nei sistemi di gioco attuali, penso al Napoli, alla Juventus, all’Inter. Il lavoro che svolgono Insigne e Callejon, ma anche Mandzukic e Cuadrado, per non parlare di Perisic e Candreva, è fondamentale soprattutto in fase di non possesso palla. Anche El Shaarawy a Roma, che è determinante per il ruolo di Di Francesco. Anche se credo che alla fine se il centravanti è il migliore in campo, la squadra vince. Succede spesso così".
     
    Proprio El Shaarawy ultimamente ha cambiato fascia, partendo da destra. Questo c’entra con il suo momento di forma?
    "Così ha la possibilità di andare anche sul fondo e, avendo Dzeko al centro dell’area, è sicuramente un vantaggio. Spesso i difensori tendono a lasciare spazio da quella parte per evitare il rientro e il tiro sul secondo palo. Vedo che anche Insigne adesso va molto più sul sinistro".

    Un’ala come Felipe Anderson, al rientro, potrebbe faticare a trovare spazio nel 3-5-1-1 della Lazio?
    "Credo che Simone Inzaghi possa anche decidere di giocare con il 4-3-3 all’occorrenza, ha tre centrocampisti che glielo possono consentire senza problemi. Situazione che sarebbe ideale anche per Immobile che si troverebbe assistito da due esterni".
     
    C’è un esterno offensivo che le piace in particolare?
    "Senza dubbio dico Bernardeschi. Ha forza e capacità polmonare per sfondare, ha potenzialità pazzesche ma probabilmente deve ancora convincersene. Credo che piano piano se ne renderà conto".

    Tra le ali che giocano nei campionati esteri invece?
    "Sanè del Manchester City è il primo che mi viene in mente. Ha una velocità incredibile, forse ne ha addirittura troppa: deve rallentare un po’ perchè va troppo forte. Ma apprezzo molto anche Sterling, che gioca dall’altro lato. Poi ci sono Robben e Ribery. Il modello rimane il primo Cristiano Ronaldo, quando non giocava da punta".

    Tra quelli che ha affrontato nel corso della sua carriera chi l’ha impressionata maggiormente?
    "Ricordo le sfide con Barcellona e Real Madrid. Se devo dirne uno dico Juanito, ala destra di quel fortissimo Real degli anni '80, che purtroppo è venuto a mancare. Quella era una squadra pazzesca, aveva Valdano, Hugo Sanchez e Butragueño. Con la Juve venimmo eliminati ai rigori a Torino, era il 1986".

    In che squadra si vedrebbe bene a giocare nella Serie A di oggi?
    "Forse con la Juventus, avendo Higuain e Dybala in mezzo a cui servire palloni. Ma il doppio centravanti come piaceva a me forse non è più proponibile. Penso che mi troverei bene anche in un 4-3-3".

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