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  • Mirko Conte a CM: 'Io, i miei derby e la mia Samp. E quel gol al Messina...'
Mirko Conte a CM: 'Io, i miei derby e la mia Samp. E quel gol al Messina...'

Mirko Conte a CM: 'Io, i miei derby e la mia Samp. E quel gol al Messina...'

  • Lorenzo Montaldo

Nostalgia di un tempo che fu. Mirko Conte, alla Sampdoria, ha lasciato ricordi importanti. E i tifosi blucerchiati non si sono mai scordati di quel difensore arcigno, duro ma così attaccato ai colori doriani. 

La maglia della Samp Conte l'ha difesa in ogni occasione. Sia ad un passo dal baratro della C, sia in Serie A, a lottare con le grandi del calcio. Conte quella divisa l'ha onorata anche nel derby, con risultati eccellenti. In una delle partite contro il Genoa, ha pure rifilato un gol ai rossoblù. E proprio per parlare della partita che a Genova vale una stagione, Calciomercato.com lo ha contattato in esclusiva: 


Mirko, prendo spunto dalla tua... immagine WhatsApp. A distanza di tanti anni, ci sei tu con la maglia della Samp. Quei colori ti sono rimasti dentro?
"Assolutamente sì, nei 17 anni che ho giocato i quattro alla Sampdoria sono stati quelli che mi hanno dato più soddisfazione dal punto di vista professionale e da quello del legame con la città e con i tifosi. Sono stati sicuramente i più significativi, è una cosa che non mi lascerà mai. E penso sia una sensazione comune a tutti quelli che hanno avuto la fortuna di indossare la maglia della Samp".

Arriveremo a parlare del gol nel derby, ma prima ti voglio chiedere un ricordo di un' altra tua rete: Sampdoria-Messina 2-1, di fatto uno spareggio per evitare la C. Gol di Conte per l'1-0...
"Era un momento veramente difficile, con la retrocessione ad un passo, e si trattava di uno scontro diretto con una concorrente. Era anche una situazione complessa dal punto di vista societario, c'era già la voce che Garrone avrebbe acquistato la Samp, ma solo a condizione che si mantenesse la Serie B. C'erano tante motivazioni in quel momento, la partita era sentita in maniera molto forte. Per me è stato un gol di liberazione, ed è ricordato da tutti come il gol salvezza. Dal punto di vista del suo significato, è stata la rete più importante della mia carriera".

Poi è arrivata anche la rete nel derby...
"Il gol nel derby rimarrà sempre come qualcosa di indelebile, pochi hanno avuto la fortuna di giocare una stracittadina e di segnare pure. In tutti e 4 gli anni c'è stato un momento speciale, che porterò con me. Il primo anno sfiorammo la A, nella gara con il Piacenza, poi quella salvezza, poi la promozione. Stagioni indimenticabili".

Tra tutti i derby che hai giocato, qual'è quello che ricordi con meno piacere e quello invece che ti ha fatto gioire di più?
"Con meno piacere quello che perdemmo quando il Genoa aveva in panchina Scoglio, quando fece quella famosa corsa dalla panchina. Lui caricava molto l'ambiente, era stata una partita ancora più sentita del solito. Come ricordo positivo invece i tre che abbiamo vinto nello stesso anno, nella stagione culminata con la promozione. In uno ho pure segnato, sarebbe bene che si ricordassero di questi tre successi anche dall'altra parte (ride, ndr)".

Hai diviso lo spogliatoio con Palombo, che potrebbe partire titolare, così come Puggioni. Hai un consiglio da dar loro?
"Angelo non ha bisogno di consigli, è lì da una vita, sa meglio di tutti cosa vuol dire giocare un derby. La cosa migliore che può trasmettere lui è la tranquillità, perchè in gare così è impossibile mantenerla: in tutta la settimana i giornali e i tifosi ti caricano, sono 90 minuti che ti tolgono tantissime energie. Vincerlo, però, ti dà una spinta positiva incredibile. Palombo sa tutto ciò, oggi sentivo anche Giampaolo dire che questa partita capita al momento giusto: è vero, loro lo sanno, Angelo lo sa e comunicherà queste motivazioni. A Puggioni dico di giocarsela: e ogni tanto gli consiglio di girarsi, e di guardare la gente dietro di lui. Gli darà la carica giusta".

Non credi che questa Samp in crisi di risultati abbia forse raccolto un po' meno di quello che si sarebbe meritata?
"Si. I risultati determinano la serenità del lavoro settimanale. Però penso che non perdere mai la tua identità sia fondamentale. I risultati non sono sempre la diretta conseguenza del lavoro che fai, ma la Samp non si deve assolutamente snaturare. Anzi, è il momento giusto per consolidare questo tipo di gioco che l'allenatore gli chiede. Il derby te lo permette solo a sprazzi, perchè è una partita dove la tensione e l'aggressività ti portano ad avere una gara nervosa. Oltretutto il Genoa è una squadra tignosa, determinata, ha preso un po' dal Genoa di Gasperini: tanti uno contro uno, tanti duelli, tante interruzioni del gioco. Bisognerà rimanere tranquilli e proporre le proprie idee. Penso che il derby sia determinante dal punto di vista del risultato. A fare la differenza sarà il cuore, chi avrà tutto ciò vincerà la partita".

La Samp a volte è sembrata un po' poco convinta. Cosa ne pensi?
"Sicuramente in una partita del genere, se non hai grinta, comunque la devi tirare fuori. Io in quattro anni ne ho giocati abbastanza per capire che se vuoi portare a casa il risultato devi mettere qualcosa in più. E questo qualcosa in più è dettato dalla determinazione, che ti fa rendere di più anche dal punto di vista tecnico".

Insomma, potrebbe esserci anche un protagonista a sorpresa?
"I derby sono spesso stati dettati o da grandissimi gol o dalle reti dei giocatori che non ti aspetti: anche il mio, per esempio, è stato impensabile! Sono 90 minuti a sé, ma chi non ha queste caratteristiche nel suo bagaglio deve tirarle fuori, non ci sono alternative. Anche perchè dall'altra parte queste caratteristiche le hanno, se non le metti anche tu parti già in difficoltà".

C'è un giocatore che ruberesti al Genoa, e uno invece da cui ti aspetti molto per la Samp?
"Da difensore ti dico gli attaccanti. Pavoletti mi piace molto, al Genoa ruberei lui. Nella Samp Quagliarella, è un istintivo, è uno che ha corsa, che non molla e aiuta la squadra, e se giocherà mi aspetto possa essere un riferimento. Poi ha grande esperienza alle spalle, partite di questo tipo ne ha disputate tante. Però i derby si vincono insieme: tifosi, squadra, staff tecnico, magazzinieri, tutti devono mettere qualcosa".

Piccola curiosità personale: la 'tua' Sampdoria dava l'impressione di una squadra che in realtà fosse anche un gruppo di amici: sei rimasto in contatto con i tuoi compagni?
"Ogni tanto sento ancora Angelo, lo vedo anche perchè andiamo a mangiare tutti insieme nello stesso locale. Dopo la Samp ho continuato a giocare, mantenere i rapporti si fa difficile, ma con Palombo sono riuscito a proseguire i contatti nonostante la lontananza". 


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