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  • Momenti Di Gioia: le rivincite di Thiago Silva e David Luiz contro Mourinho
Momenti Di Gioia: le rivincite di Thiago Silva e David Luiz contro Mourinho

Momenti Di Gioia: le rivincite di Thiago Silva e David Luiz contro Mourinho

  • Alessandro Di Gioia
"In un calcio ormai privo di esempi da seguire e positività, ma sempre più basato sul denaro e sul ritorno economico, e funestato da eventi che con il pallone non hanno nulla a che vedere, questa rubrica vuole proporre un momento di svago settimanale che ci riavvicini allo sport più bello del mondo, legato al campo di gioco ma non solo, anche ai social, alle iniziative di beneficenza e a storie da raccontare: il calcio è felicità, il calcio è passione, il calcio è "Momenti Di Gioia""

"La vendetta - intesa in  questo caso come rivincita personale e dunque scevra dell'accezione negativa del termine - è un piatto che va servito freddo", diceva un vecchio adagio cinese, ripreso poi da moltissimi autori e registi, non ultimo Quentin Tarantino nella saga di "Kill Bill". L'altro ieri sera, chiunque abbia assistito al match di ritorno degli ottavi di Champions League, Chelsea- PSG, ha avuto la fortuna di sperimentare sulla propria pelle il paradigma di questo proverbio. Nemmeno Sir Alfred Hitchcock in persona avrebbe saputo infatti delineare una trama così avvincente e un finale così beffardo, per i londinesi e il "povero" Josè Mourinho. Ma andiamo con ordine.

SETTE SCHIAFFI SUL MUSO - I due protagonisti della nostra storia sono due difensori, entrambi brasiliani, entrambi di bell'aspetto: Don Quichote Thiago Emiliano da Silva, per gli amici Thiago Silva, 31 anni, capitano del Paris Saint Germain, e Sancho Panza David Luiz Moreira Marinho, per gli amici David Luiz, 27 anni, che al PSG è arrivato nell'estate scorsa. Un'estate dolorosa, sanguinaria, per i due amici, compagni di nazionale: in Brasile, nel Mondiale giocato in casa, dove pensavano di dominare e realizzare i sogni di tutti i verdeoro, che aspettavano quell'occasione dal Maracanazo del 1950, si sono visti "frantumare le ossa" dai panzer tedeschi. 1- 7, nessuna pietà, nessun ferito: David Luiz uno dei principali responsabili del naufragio, Thiago Silva squalificato, ma capitano del Brasile che ha subito la peggior onta della sua storia. Il rischio di non rialzarsi più c'era, e forte.

'V PER VENDETTA' - Ma non finisce qui: già, perchè nel nostro caso, c'è la storia nella storia, l'intrigo internazionale. Ancora prima dello sfortunato Mondiale infatti, David Luiz aveva visto interrompersi la sua storia d'amore con il Chelsea, club nel quale era riuscito a centrare la vittoria della Champions League. Il nemico? L'allenatore, Josè Mourinho da Setubal, che al suo ritorno a Londra, nelle "liste di proscrizione" stilate per liberarsi dai giocatori non desiderati, aveva messo come primo nome proprio quello del difensore ex Benfica. Il 23 maggio 2014, in procinto dell'arrivo di Mou, il PSG annunciava l'ingaggio del brasiliano per una cifra vicina ai 50 milioni di sterline. Apriti cielo: su Nasser Al Khelaifi, patron dei parigini, piovono critiche mortali e spesso condivisibili, mentre lo Special One si frega le mani. "Come si fa a spendere tutti quei soldi per un difensore, per giunta scarso?", si chiedono in molti. David Luiz soffre, ma si rifugia nella fede: "quando ti criticano, tu porgi l'altra guancia". E fagli vedere chi sei.

GLI "SCARICATI" - Il destino però, si sa, spesso è beffardo: lo avranno pensato tutti, quando dalle urne di Nyon, l'accoppiamento per gli ottavi di finale ha visto abbinati Chelsea e PSG. Come l'anno scorso nei quarti di finale, quando dopo la vittoria per 3-1 al Parco dei Principi, i parigini persero per 2-0 a Stamford Bridge, a causa dei gol di Schurrle (su assist di David Luiz) e Demba Ba. Tutta gente "scaricata" quest'anno da Mourinho (Schurrle gioca al Wolfsburg, Demba Ba al Besiktas), colpevole, come troppo spesso gli capita, di essere convinto di poter "fare la storia da solo". Stavolta le cose nel match di andata si erano messe ancora meglio per Josè: gol di Cahill a Parigi e un 1-1 che lasciava tranquilli i Blues. Nei film i buoni vincono e i cattivi perdono, nella vita spesso non è così: all'andata prestazione sottotono dei difensori del PSG, in occasione della rete subita, e ghigno beffardo, da parte del portoghese. "Ve l'avevo detto, ho ancora ragione io".

TUTTO IN UNA NOTTE - Come dicevamo all'inizio però, il fatidico sceneggiatore che ha scritto questa storia, non poteva scegliere un epilogo migliore: un anno dopo, PSG, di nuovo a Londra in casa del Chelsea strafavorito, in 10 dal 30' per l'espulsione di Ibrahimovic, l'uomo più rappresentativo, sanzione per giunta ingiusta. I Blues all'80' vanno in vantaggio, ancora con Cahill, ma questa volta accade l'imponderabile: all'86 è proprio "il reietto" a riaprire la contesa, l'uomo delle polemiche, "Sancho Panza" David Luiz. Finita, direte voi. No, perchè con l'1 a 1 si va all'overtime: e qui succede l'incredibile. Thiago Silva, l'altro protagonista della storia, commette una sciocchezza imponderabile, colpendo di mano un traversone diretto sulla testa di Zouma: rigore solare, che Eden Hazard non sbaglia. Il "Dio del calcio" però non può riservare l'ennesima delusione ai nostri beniamini: dopo il Mondiale, dopo le polemiche del cartellino, dopo il fallo di mano, si meritano una chance, e ce l'hanno, ma Superman-Courtois fa un miracolo sul colpo di testa di Thiago Silva. I titoli di coda sembrano partire, ma rimane l'ultimo colpo di scena, il più bello: corner di Thiago Motta (che vinse il Triplete con Mou all'Inter), palombella di testa ancora del difensore ex Milan, e apoteosi. Il brasiliano non ci crede, corre e urla felice di gioia come un bambino. Il Chelsea non può più  fare nulla, la rivincita dei due difensori brasiliani è servita: perchè il calcio, nonostante tutto e con buona pace dei "normalizzatori" alla Mourinho, rimane lo sport più bello, e avvincente, del mondo. E allora, "Chapeau Thiago e David, chapeau Paris!"

 

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