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  • Napoli, De Laurentiis: 'Certi tifosi vanno eliminati, vedrò Piantedosi. Stadi? A Firenze un nemico del calcio'

    Napoli, De Laurentiis: 'Certi tifosi vanno eliminati, vedrò Piantedosi. Stadi? A Firenze un nemico del calcio'

    • Federico Targetti, inviato
    Intervenuto al Merger&Acquisition Summit 2023 organizzato da Il Sole 24 Ore, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha discusso del tema “Focus su una delle nuove aree delle fusioni e acquisizioni. Il calcio, l’entertainment e il passaggio di proprietà dei club. Come creare valore con un club e il modello della Media Company”.
     
    “Quanto potrebbe valere il Napoli? Il problema è vasto e complesso, ma anche semplice: o il calcio lo si intende come impresa, e purtroppo in Italia lo è a metà, o non si va da nessuna parte. Nell’industria del cinema ho imparato ad esaminare la valenza del committente, che è il pubblico. Quando sono entrato nel calcio, non sapevo neanche come si giocasse. Certo, conoscevo la coreografia del ciuccio, che aveva una valenza abbastanza cinematografica. Agli attori si chiedono i diritti di immagine per quello che fanno; la stessa cosa ho applicato al calcio, e chi non li voleva cedere non veniva al Napoli. Ho visto che c’era una grossa avversione da parte di grandi compagnie che foraggiavano agenti e calciatori. E’ stata una lotta al coltello. A un certo punto cosa è accaduto? Che ho telefonato a Giorgio Armani e gli ho chiesto di prestarmi il suo asset. Abbiamo iniziato questa attività. Noi l’anno prossimo triplicheremo il fatturato che facevamo con Robe di Kappa. Se ho milioni di simpatizzanti in Nord America e vedo che lì le vendite sono basse, mi prende male”.
     
    FONDI - “I fondi devono investire in un settore, ma devono dare redditività al proprio investitore. Allora io sono sempre stato contrario all’ingresso dei fondi nel calcio perché è materia estremamente complessa, non c’è il successo assicurato. Non è garantita la presenza in Assemblea, c’è chi ha paura di lanciarsi nell’oceano per timore di venir divorati da qualche squalo. Se il fondo serve per fare un’operazione finanziaria, come la mia richiesta a Unicredit di qualche tempo fa di un miliardo all’anno in cambio delle revenues, allora ha un senso. Esempio: tutti vendiamo biglietti per lo stadio ai tifosi, ma lo stesso dobbiamo fare per chi è all’estero, con i biglietti virtuali, una fatturabilità eventuale che aumenta a dismisura. Sky è giovane, cosa ci capisce che nasce con il cinema? Io sono sempre stato un uomo di contenuti, non di contenitore. A volte mi chiedono se mi interessa che il fondo X mi faccia uno stadio, io dico no, perché voglio farmelo da solo per farlo fruttare 365 giorni l’anno, non solo i giorni delle partite. E’ questo il problema, bisogna fare impresa, non presa”.
     
    GOVERNANCE - “Sulla governance ci mancano persone preparate. Dobbiamo avere chiaro cosa vogliamo ottenere: licenziare i diritti ai tifosi del mondo intero? Bene, chi devo mettere all’opera? Questa media company, che non è stata ancora creata anche perché il nuovo presidente di Lega si è insediato da poco tempo e sono allo studio delle modifiche. Ma il problema grosso di cui nessuno parla è la pirateria: da 4 milioni siamo passati a 1 milione e 900mila. Come si recupera? Mettendo un tappo: legge anti pirateria. I fondi, se vedono che non c’è trippa per gatti, prendono e scappano”. 

    STADI - "Quello degli stadi è un problema. Quando diciamo che dobbiamo rifarli, per chi li vogliamo rifare? Per farceli distruggere? Tempo fa fu gettato un motorino dagli spalti di San Siro, l'anno scorso si lucrava in maniera illegale. Ieri al CONI un signore di Firenze illustrava la facilità di costruire gli stadi, e Fenucci del Bologna mi raccontava di tutte le sue difficoltà per l'impianto rossoblù. Siamo il paese delle sovrintendenze, basterebbe cedere alle società che vogliono investire e dare ad esse le autorizzazioni. Poi vietano di mettere mano il comparto residenziale. Qualche anno fa visitai lo stadio dell'Arsenal, aveva diversi salottini, dopo un po' rimasti invenduti. Loro hanno avuto la possibilità di costruire e intervenire sul residenziale, guadagnandoci. L'attuale sindaco di Firenze è nemico del calcio italiano, il povero Commisso ha le mani nei capelli e mi dice "Aurelio, non so come fare, non posso fare nulla". Ma questo è il calcio? Cecchi Gori quando prese la Fiorentina mi diceva "Ci lamentiamo del cinema, ma non sai nel calcio cosa passa". Aveva ragione, me ne sono accorto. Così non andiamo da nessuna parte".
     
    TIFOSI E NO ALLA CESSIONE - "C'è una frangia delinquenziale che va eliminata con una legge, oggi incontrerò Piantedosi a Roma in un appuntamento preso ancor prima dei fatti di Napoli-Milan. Se non interveniamo, va tutto a rotoli. Un anno fa mi hanno offerto 2,5 miliardi e mezzo per il Napoli e mi sono chiesto: ma mi servono? Avrei dovuto comprarmi una squadra in Inghilterra, ma io ho origini napoletane. Il Napoli ha un valore? È un giocattolo della famiglia De Laurentiis, per cui non vedo motivi per cederlo fin quando non ci stancheremo. Il Bari? Va venduto fin quando non cambiamo la legge, se l'avessero cambiata come in Europa mi sarebbe piaciuto da uomo del Sud". 

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