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  • Napoli, McTominay: "Conte ci carica a vincerle tutte per lo Scudetto, impressionato da Leao"

    Napoli, McTominay: "Conte ci carica a vincerle tutte per lo Scudetto, impressionato da Leao"

    Scott McTominay carica il Napoli nella volata per lo Scudetto con l'Inter. Il centrocampista scozzese, 28 anni ex Manchester United, ha dichiarato in un'intervista alla Gazzetta dello Sport: "Sogno di vincere il campionato italiano. Finora ho amato ogni singolo minuto di questa avventura e voglio continuare a fare del mio meglio. Certo che ci credo allo Scudetto. Pienamente. Dobbiamo pensare che possiamo vincere ogni partita, dobbiamo continuare a crederci per ottenere la migliore posizione possibile. Abbiamo lavorato duramente per essere dove ci troviamo ora. E credo che qualcosa di spettacolare possa ancora succedere. Non dobbiamo farci prendere dal panico, ora dobbiamo realizzare dove siamo e cosa stiamo facendo, e cercare di trarre il massimo dalla posizione in cui siamo, andare avanti e vedere dove ci porterà il nostro cammino. Non dobbiamo avere rimpianti, ma camminare sempre a testa alta: stiamo lavorando duramente e possiamo finire veramente bene. Una pazzia che farei in caso di Scudetto? Non saprei, sono una persona molto normale. Però sarebbe bello vincere per permettere a tutti i nostri tifosi di festeggiare al massimo. E di impazzire di gioia tutti insieme". 

    "Del Napoli ne avevo sentito parlare durante gli Europei e c'è stata un'immediata attrazione. Quando è arrivata questa occasione, l'ho presa seriamente in considerazione. All'istante. Non mi era mai capitata prima. Volevo essere sicuro che fosse la decisione giusta in quel periodo e per il futuro, così mi sono informato bene sul progetto, sulla squadra e sull'allenatore. E il ds Giovanni Manna ha avuto una grande influenza su di me, aiutandomi. È venuto a casa mia a Manchester, abbiamo avuto una conversazione molto piacevole: mi ha spiegato la cultura, la storia del club, della maglia e di Napoli, del suo stadio meraviglioso. La passione dei tifosi, il mito di Maradona, il cibo che è incredibile. E ovviamente l'opportunità di poter vincere trofei importanti che avrebbero fatto crescere la mia carriera. Qui sono molto contento e voglio continuare a fare del mio meglio in campo". 

    "Non mi aspettavo di essere accolto come una star. Quando sono sceso dall'aereo, mia madre che era dietro di me non aveva idea che i tifosi fossero così passionali e affettuosi, noi sapevamo del loro legame alla maglia, ma non potevamo credere ai nostri occhi. È un momento che ricorderò per il resto dei miei giorni. Così come quando siamo tornati da Bergamo in aeroporto invaso dai tifosi nel cuore della notte, è stato incredibile: mai visto nulla di simile in vita mia. Questo dimostra quanto i tifosi tengano alla squadra. Credo sia importante ripagare i fan del supporto che ci danno, per tutti i sacrifici che fanno per seguirci in giro per tutta la stagione. Un'altra volta io e Gilmour eravamo entrati in un negozio, c'era molta gente e nella mia carriera non mi era mai successo: 500 e più persone che ci aspettavano fuori dal negozio, sia io che la mia fidanzata non riuscivamo a crederci. Le persone ogni volta che mi vedono sono straordinarie, vogliono una foto e io voglio ripagarli del loro amore incredibile". 

    ""Di Napoli mi piace tutto: la città, la sua storia, le persone. E il cibo è straordinario. Ho uno chef personale che cucina per me ogni sera, ci chiama Mario.
    Il menù è molto tradizionale con il cibo napoletano, verdure, frutta, pesce bianco. È molto importante per me l'alimentazione corretta, ci sto molto attento. Mi piace mangiare sano, dà benefici anche quando mi alleno. E vabbé, poi la pasta: qui è davvero incredibile. Credo fermamente di poter dare molto di più di quello che ho dato finora. In alcune gare sono rimasto deluso perché avrei potuto fare più goal, non ho sfruttato appieno alcune occasioni. Posso crescere, fare un nuovo step e voglio dimostrarlo. L'importante è continuare a lavorare cercando di arrivare al mio livello massimo, fisico e mentale, per sfruttare tutte le mie potenzialità". 

    "Antonio Conte giocatore? Ho visto qualche suo video, è molto simile a come è da allenatore. Ha una energia pazzesca, non è mai calmo o lento, ed è una cosa buona perché trasmette sempre molta carica. Per noi calciatori è molto importante perché anche in campo ci dà la forza di credere in noi stessi così tanto da poterci far fare qualsiasi cosa senza limiti. Dà molta sicurezza ai giocatori. Lo rispetto e lo ammiro, non solo sul campo e come coach ma anche per come conduce la sua vita: è impressionante, mai conosciuto persone simili a lui. È molto bravo, preciso e meticoloso. Anche a livello tattico, e credo che le persone all'esterno non realizzino veramente quanto lui sia eccezionale. Anche nella gestione della squadra, con gli obiettivi che ha. E la voglia di vincere sempre. I suoi allenamenti sono molto duri, anche mentalmente. Ma nel calcio e nella vita non raggiungi nulla senza lavorare duramente, io provengo da una famiglia di lavoratori e per me il lavorare duro rappresenta la base dei miei valori. Non penso mai di non dare il mio massimo, voglio sempre essere al top. Ogni volta che vado in campo do tutto perché è così che sono stato educato. Ed è lo stesso modo in cui Conte conduce gli allenamenti o si approccia alle partite, e io lo condivido. A volte è complicato, ma devi mostrarti mentalmente in grado di gestire certi momenti. Lui tira fuori il meglio da tutti, non si vincono quattro campionati per caso. C'è una ragione dietro ai suoi successi, ha lavorato nel tempo molto bene anche come coach. Io voglio essere parte della sua storia e di quella del Napoli e spero di poter dimostrare la nostra forza anche nei prossimi anni". 

    "Mourinho disse che io sono speciale? Non so perché, credo che con Mou io abbia sempre dato tutto quello che potevo. E lui vedeva nei miei occhi che quello era il mio sogno: giocare a calcio. Lavorare con lui è stato eccezionale, ho grande rispetto nei suoi confronti. Sono cresciuto nel Manchester United, là ho avuto una forte educazione, anche sportiva. E a Napoli ho ritrovato quelle sensazioni, quel desiderio di rispettare sempre il lavoro e la storia del club". 

    "Il mio primo goal al Maradona stato un momento molto significativo per me perché volevo così tanto venire qui a Napoli. C'erano aspettative perché sono stati spesi anche tanti soldi. Volevo dare da subito il mio massimo. Voglio essere un giocatore che dà tutto in ogni circostanza. Sono sincero, i primi secondi passati al Maradona mi hanno impressionato, non li dimenticherò mai". 

    "L'avversario che mi ha impressionato di più? In Serie A dico Leao. È un grande giocatore, molto dinamico, veloce. Può cambiare una partita in ogni istante con un’azione. La A è davvero un ottimo campionato. Ci sono tanti campioni come Lautaro, i fratelli Thuram, Reijnders: il livello è altissimo, sono rimasto impressionato. Poi in carriera ho giocato anche contro Messi e Cristiano Ronaldo, che sono fenomenali. Nel Napoli giocano grandi giocatori: penso a Di Lorenzo, Politano, Anguissa, Lobotka, Ngonge. Non dico Gilmour o Lukaku perché li conosco da tempo". 
     

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