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  • Pallone d'Oro 2018: ecco perché è giusto che Cristiano Ronaldo vinca

    Pallone d'Oro 2018: ecco perché è giusto che Cristiano Ronaldo vinca

    • Federico Albrizio
    Il prossimo 3 dicembre sarà assegnato il Pallone d'Oro 2018 e potrebbe segnare l'inizio di una nuova era: secondo le ultime indiscrezioni dalla Francia, per la prima volta dopo dodici anni Lionel Messi e Cristiano Ronaldo non saranno sul podio. Uno scenario questo, l'assenza del portoghese, che spacca in due il mondo: chi sostiene sia giusto, chi invece pensa che CR7 debba essere sul podio e perché no, aggiudicarsi il terzo Pallone d'Oro consecutivo, il sesto assoluto. Calciomercato.com apre il dibattito: ecco perché Ronaldo non dovrebbe aggiudicarsi il premio.

    PADRONE DELLA CHAMPIONS - Ovviamente, gran parte del giudizio si basa sulla seconda metà della scorsa stagione che ha visto CR7 alzare la terza Champions League consecutiva con il Real Madrid, la quarta nelle ultime cinque edizioni. Alcuni obiettano che il portoghese sia mancato nei tre appuntamenti decisivi, le semifinali con il Bayern Monaco e la finale con il Liverpool, ma dire che Ronaldo non sia stato fondamentale nel successo finale dei blancos sarebbe un errore: 15 gol nelle prime 10 partite (capocannoniere), pesanti quelli rifilati agli ottavi al PSG (tre in due partite) e i due all'Allianz Stadium, pesantissimo quello su rigore al Santiago Bernabeu che ha permesso al Real di superare la Juventus ai quarti di finale. Inutile ricordare, come con 122 reti sia il miglior marcatore all time della competizione.

    NO LIGA E MONDIALE, MA... - Altro punto di dibattito, è quello legato alle altre competizioni che non siano la Champions, nelle quali Ronaldo non ha avuto fortuna: solo terzo posto con il Real nella Liga, fuori agli ottavi con il Portogallo al Mondiale (ko contro l'Uruguay). Doveroso, però, sottolineare come nel campionato nazionale il suo spazio sia stato relativamente limitato causa squalifica iniziale ed esclusioni volte a preservarlo per la Champions League: 'solo' 27 presenze condite da 26 reti e 5 assist, in particolare 22 gol nelle partite di Liga giocate nel 2018. Capitolo Mondiale, se il Portogallo ha superato il girone molto lo deve soprattutto a Cristiano: tripletta nel 3-3 alla Spagna, gol decisivo per superare il Marocco. Tradotto: quattro dei cinque punti sono opera sua, abbastanza per compensare almeno il giro a vuoto con l'Iran.

    CARISMA - Il terzo punto di discussione verte sul fatto che i tre giocatori attualmente dati come finalisti, Modric, Varane e Mbappé, abbiano dato prova di meritare maggiormente rispetto a Ronaldo. Senza nulla togliere ai tre calciatori citati, autori di grandi stagioni sia con il club che con la nazionale (vice-campione del Mondiale il primo, trionfatori gli altri due), ma la differenza con CR7 si tocca con mano andando a valutare lo status: loro sono tre stelle nelle rispettive squadre, il portoghese è LA stella. Appare evidente guardando soprattutto il peso all'interno del club: proprio Modric e Varane, la scorsa stagione, risultavano come campioni 'di supporto' al leader tecnico assoluto Ronaldo; analogamente, Mbappé arrivava in una squadra, il PSG, fatta su misura per ruotare attorno a Neymar, sul quale era poggiato tutto il peso del successo (e del fallimento europeo) dei parigini. In nazionale, solo Modric come faro della Croazia finalista va ad avvicinare lo status di Ronaldo, mentre Varane e Mbappé condividono oneri e onori con altre stelle di pari livello come Griezmann e Pogba. Qualunque sia la squadra, invece, Ronaldo è la figura totalitaria e accentratrice: lo dicono i 44 gol stagionali più i 4 messi a segno al Mondiale, lo dice la differenza di rendimento che c'è tra la sua presenza in campo e la sua assenza (si vedeano le fatiche del Real a inizio campionato).

    CAMBIA PROSPETTIVE JUVE - Ultimo ma non meno importante punto è legato alla decisione di lasciare il Real Madrid in estate per approdare alla Juventus, una scelta indicata da alcuni come facile e sicura: abbandonare un club a ciclo finito, per entrare in uno spogliatoio già rodato, ricco di talento e adatto a lavorare per lui. Sicuramente, non ha scelto un'altra squadra in ricostruzione come il Manchester United optando per una che può consentirgli di competere ancora al massimo a 33 anni, ma al contempo sta già dando una dimostrazione di forza nella sua secolare rivalità con Lionel Messi: Cristiano Ronaldo è Cristiano Ronaldo ovunque, non solo nella Liga e in un sistema fatto ad hoc come era il Real e come è il Barcellona. Ha vinto in Inghilterra, ha vinto in Spagna, sta facendo lo stesso in Italia: se la Juventus è cannibale in Serie A lo deve anche ai suoi 8 gol (toccata quota 406 in tutti i campionati) e 6 assist (3 dei quali solo nello scontro diretto con il Napoli), se soprattutto i bianconeri sono passati da 'potenziali candidati' a 'favoriti' per la vittoria della Champions lo devono soprattutto al cambio di mentalità che il portoghese ha imposto allo spogliatoio solo con il suo arrivo. Questo vuol dire essere il migliore, spostare gli equilibri non a parole ma a fatti. Non è abbastanza per meritare il Pallone d'Oro?

    @Albri_Fede90

    QUI I MOTIVI PER CUI E' GIUSTO CHE RONALDO NON VINCA IL PALLONE D'ORO

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