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Milan: Piatek e Cutrone insieme si può, ma a Gattuso serve un colpo di genio

Milan: Piatek e Cutrone insieme si può, ma a Gattuso serve un colpo di genio

  • Alberto Polverosi
    Alberto Polverosi
Ora tutti si fanno la stessa domanda della scorsa estate, quando il Milan prese Higuain: il Pipita può giocare accanto a Cutrone? Uscito Higuain ed entrato Piatek, sono cambiati i soggetti ma ci si chiede se il polacco e il giovane Patrick possono coesistere. Nella stagione scorsa Higuain aveva segnato 23 gol in 50 partite ufficiali con la Juventus. Cutrone, alla sua prima vera stagione nel Milan, era arrivato a 18 reti in 46 gare, però molte giocate solo nella ripresa, tant’è vero che l’argentino aveva firmato le sue 23 reti in 3.877 minuti, Cutrone in 2.681, vale a dire 1.200 minuti in meno. Ma i dati, l’esuberanza, la rabbia, la cattiveria, insomma l’inzaghismo del giovanotto non erano stati sufficienti per preferirlo al grande colpo del mercato rossonero. Quindi, Higuain titolare e Cutrone dentro a partita in corso, anche se alla fine, fra squalifiche, infortuni e mal di pancia vari dell’argentino, è riuscito a giocare 11 partite da titolare e alcune accanto al Pipita. 

In questa stagione Patrick ha segnato 9 gol in 1.361 minuti, Higuain 8 in 1.861', ma quest’ultimo dato (che come capacità realizzativa mette ancora dietro l’argentino al giovane italiano) ormai non ci interessa più, visto che il Pipita è già del Chelsea. Ci interessa invece la cifra che riguarda Piatek che col Genoa ha giocato 1.774 minuti fra Coppa Italia e campionato e ha segnato 19 gol. E se i gol hanno un peso specifico (e lo hanno), dovendo scegliere uno dei due Gattuso punterà sull’ex genoano con cuore più leggero rispetto alla scelta che doveva fare fra Cutrone e Higuain. 

E ora torniamo alla domanda iniziale: possono stare insieme quei due predoni dell’area di rigore? E se sì, chi dei due deve lavorare in funzione dell’altro? Chi deve cedere il regno dell’area? Che siano due prime punte non c’è dubbio, basta vedere come si infilano centralmente nelle difese avversarie, come si muovono verticalmente, come vedono e sentono la porta. Se Higuain, nei due anni di Juve, aveva modificato un pochino il suo gioco, mettendosi a disposizione della squadra più di quanto aveva fatto a a Napoli, Piatek proprio no. Ha cominciato subito a fare gol, a farne tanti, e il Genoa ha impostato il proprio gioco con un unico terminale, il polacco. 

Qui deve essere bravo, anzi, geniale, Gattuso. Deve avere un’idea tipo quella di Allegri quando, una volta arrivato Higuain a Torino, chiese a Mandzukic di fare l’ala sinistra. Avendo individuato in Piatek il centravanti del girone di ritorno, toccherebbe a Cutrone spostarsi, se davvero Gattuso avesse in mente un’idea di quel tipo. Questo se Rino decide di andare avanti col 4-3-3. Se gira sul 4-4-2, con la formula del doppio centravanti (Cutrone accanto a Piatek), allora dovrà essere ancora più bravo a trovare il punto di equilibrio e bravi dovranno essere i due centravanti a non pestarsi i piedi. E’ come se l’Inter giocasse con due Icardi, la Roma con due Dzeko, il Napoli con due Milik. Mica facile. Ma Gattuso deve provarci anche perché in questi casi la motivazione e la convinzione dei giocatori è decisiva. Cutrone e Piatek, a differenza di Higuain, hanno quelle due qualità in dosi abbondanti. 


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