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  • Pradè a valanga: 'La Sampdoria sta diventando grande e voglio esserci'

    Pradè a valanga: 'La Sampdoria sta diventando grande e voglio esserci'

    • Lorenzo Montaldo
    Da ormai quattro mesi Daniele Pradè ricopre la carica di direttore dell'area tecnica della Sampdoria. Ed è già tempo, per il dirigente blucerchiato, di tirare le somme della prima parte della sua esperienza genovese. Il bilancio, per Pradè, è molto positivo: tanto è vero che l'ex Roma e Fiorentina si sbilancia: "Qui alla Sampdoria sento voglia di crescita sportiva, aziendale, strutturale. E voglio esserne uno dei perni. Mi ritrovo dentro una società che in due anni e mezzo ha fatto cose incredibili" ha detto a La Repubblica.

    "Magari al tifoso non piace sentirlo dire ma prima viene lo sviluppo aziendale, i risultati sportivi ne sono una conseguenza. Se tu cresci come club poi cresci dentro il campo. Qui il programma delineato è chiarissimo, non ci resta che seguirlo. Sono stato sia a Roma che a Firenze, dove hanno foresterie molto belle - continua Pradè - Ma 'Casa Samp' a Bogliasco è qualcosa di completamente diverso. Una struttura nata per essere davvero la casa di cinquanta ragazzi. Secondo me in Italia una struttura del genere non ce l'ha nessuno. Quando finiranno i lavori trasferiremo anche la sede a Bogliasco. Avremo uffici moderni dove fra le altre cose potremo monitorare tutti i giocatori del mondo, in tempo reale, "sezionati" per caratteristiche congeniali al nostro credo tattico. Poi toccherà al centro sportivo in senso stretto. Oggi non è da club europeo di prima fascia".

    Soddisfazione anche dal punto di vista sportivo: "Vorrei vedere chi gioca con il centrocampo Linetty-Torreira-Praet, con il più vecchio che ha 22 anni. Ci vogliono programma e attributi. Da questo punto di vista il lavoro che sta facendo Giampaolo è importantissimo. La scorsa settimana, dopo il pareggio di Palermo, il presidente e il mister hanno avuto un primo incontro in tal senso. Un faccia a faccia forte, guardandosi negli occhi. L'input è partito e adesso tocca a noi dirigenti trattare con Giampaolo il rinnovo. C'è la volontà di proseguire insieme. Siamo ai primi di marzo, lo stesso allenatore ha dichiarato che 'il mercato è imprevedibile'. Porre delle condizioni oggi, in un senso o nell'altro, non sarebbe giusto nei confronti di nessuno".

    Sabato è tempo di derby anche per Pradè: "Il primo che ho vissuto è stata un'emozione unica. Sabato la cosa davvero importante sarà mantenere la giusta lucidità. Per l'esperienza che ho io di questo tipo di partite, tutto il resto conta poco. Ferrero in tante cose mi ricorda davvero molto Franco Sensi. Un momento è furibondo, il momento dopo è affettuosissimo. E assolutamente attento agli aspetti personali, alla vita privata di chi gli sta attorno".

    Il contratto di Pradè con la Sampdoria scadrà a giugno, ma non ci dovrebbero essere problemi a prolungare: "Abbiamo deciso di firmare pochi mesi per conoscerci, ma subito dopo Pasqua ci vedremo. Sono convinto di poter dare il mio contributo per far diventare la Samp una società ancora più grande. Cessione negli Emirati? Il presidente ha già spiegato che non c'è nulla. Ma ancora prima delle dichiarazioni alla stampa, non ha mai accennato nulla a noi dirigenti. E Ferrero è uno che tiene sempre informati i propri collaboratori".

    Buono anche il confronto tra lui e Carlo Osti, nonostante alcune voci su presunti dissapori nel loro rapporto: "Mi dispiace molto, perché è ottimo. Fuori dal nostro ambiente si fa una gran fatica a capire che il calcio oggi è un'altra cosa. Ci sono talmente tanti eventi, situazioni, persone da seguire che una sola persona non può riuscirci bene. Noi dobbiamo gestire un presidente, un allenatore, 26 giocatori, un comparto sanitario, lo scouting, il settore giovanile - spiega Pradè - Io e Carlo ci siamo fatti la nostra divisione dei compiti, così come Riccardo Pecini segue il mercato internazionale e Invernizzi il vivaio. Romei è la figura apicale ma ha tante altre cose a cui pensare".

    In chiusura, il dirigente blucerchiato racconta un aneddoto relativo alla maglia doriana: "Che la maglia della Sampdoria sia fra le più belle del mondo lo pensano in tanti. Vuole un aneddoto recente? Lo vedo dallo scambio delle divise a fine partita fra i giocatori. Totti non è uno che si scomoda spesso ma quel giorno il suo uomo di fiducia ne ha chieste cinque: gli abbiamo dato 'un Viviano', 'due Muriel' e 'due Quagliarella'"

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