
Pulisic da 10 con Fonseca? Come può cambiare il Milan
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Il club di Via Aldo Rossi, infatti, è atteso - alla mezzanotte - dal test di prestigio contro il Manchester City allenato da Pep Guardiola. La squadra meneghina, che nella prima uscita stagionale ha pareggiato per 1-1 sul campo del Rapid Vienna, affronterà successivamente il Real Madrid (1° agosto, 2.30 ora italiana) e chiuderà la tournée contro il Barcellona (7 agosto, 1.30).
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FILOSOFIA PRECISA
Tra le varie missioni che sono affidate alle sapienti mani dell’ex tecnico di Roma e Lille, in cima alla lista, in questo momento, spunta la voce progressi. Progressi dal punto di vista fisico-atletico, dopo l’intensa prima parte di preparazione svolta a Milanello, progressi sotto il profilo tecnico-tattico. Il tempo, infatti, rimane tiranno e la stagione è alle porte (con il primo impegno ufficiale in campionato contro il Torino il prossimo 17 agosto): l’allenatore lusitano si attende che i primi principi di gioco - "Vi posso garantire al 100% che vedrete un Milan offensivo, che domina le partite, recupera in fretta la palla e rende orgogliosi i suoi tifosi” - siano stati appresi e ricevuti dai suoi uomini. Una prima traccia della filosofia e della proposta di Fonseca si era già intravisto contro il Rapid, ma il livello delle prossime amichevoli aiuterà a dirimere ogni dubbio.
UN NUOVO PULISIC
Ad accendere la luce dei riflettori, in ogni caso, è stata quella fugace dichiarazione su Christian Pulisic, che ha terminato il periodo di vacanze concesso dopo la conclusione della Copa America con la nazionale statunitense e si è unito al resto del gruppo in terra americana a New York. Infatti, il nuovo tecnico dei meneghini si è soffermato sull’importanza a livello sia tecnico che tattico dell’ex giocatore del Chelsea e ha fornito un indizio importante su quella che potrebbe essere una variazione di ruolo rispetto alla precedente stagione, giocata con Pioli da esterno offensivo a destra. "Pulisic può giocare da 10, anche se in quella posizione abbiamo anche Loftus-Cheek".
MARTELLANTI DUBBI
Ora, ci sono da porsi alcuni quesiti effettivamente fondamentali: ha già giocato Pulisic in quella posizione? Se sì, come ha reso? In sostanza: come può cambiare il Milan con Pulisic come suo numero 10?
E’ UN ESTERNO, MA…
Chiaro come la sua posizione prediletta sia agire da esterno offensivo in un attacco a 3 o facente parte di una trequarti a 3 che si muova dietro a una singola punta, tanto che più di un terzo delle partite disputate da Pulisic, nelle sue stagioni da professionista, l’hanno visto protagonista proprio partendo dalla fascia. Risultati alla mano, sono 47 le reti e 45 gli assist messi a referto da Pulisic come ala, con l’ultima stagione (la prima in rossonero) che l’ha visto registrare, per la prima volta in carriera, numeri da doppia cifra (12 gol e 9 passaggi decisivi) nell’intera annata. Ma riavvolgendo il nastro, possiamo notare come l’intuizione di Fonseca abbia assolutamente senso.
RITORNO AL PASSATO
Dunque, prima risposta, andiamo dritti al punto. Sì, Pulisic si è già ritagliato un ruolo in carriera come trequartista puro. Sono ben 64 le presenze (su 327 totali) dell’americano in una posizione da 10, un adattamento costante e continuativo. Spulciando tra le sue statistiche, lo statunitense classe ‘98 ha avuto anche un ottimo rendimento in questa zona del campo, mettendo a segno 18 gol e realizzando 17 assist, per un totale di 35 contributi a rete. Ogni meno di due partite, quindi, Pulisic segna o realizza un passaggio decisivo. Un’ottima media per chi di ruolo fa l’esterno offensivo. Ma la duttilità tattica (che da professionista ha giocato persino da centrocampista centrale e da falso nueve) dell’ex Dortmund è evidentemente sotto gli occhi di mister Fonseca, che non vede l’ora di dare forma alla sua idea di calcio propositivo e dominante.
PIOLI CI AVEVA PROVATO
In realtà, non bisogna tornare così tanto indietro per trovare Pulisic utilizzato come trequartista. Anche nel corso della scorsa annata, l’ultima con Stefano Pioli sulla panchina rossonera, l’ex Chelsea ha trovato spazio da 10. Vuoi per intuizione, vuoi per necessità, Pulisic ha registrato 3 presenze in quella posizione: nella dolorosa sconfitta contro l’Inter (che ha regalato lo Scudetto ai nerazzurri), nel pareggio per 3-3 contro il Genoa (1 assist a referto) e nel successo casalingo contro il Lecce per 3-0 (dove ha realizzato il gol del vantaggio). Una piena e perfetta dimostrazione dell’intelligenza calcistica del ragazzo di Hershey, che ha confermato la media in carriera in tale ruolo. Può essere un 10, ha già fatto il 10 e può diventare ancora più 10 con Fonseca. Ed è chiaro che, con Pulisic da 10, si aprono scenari interessanti per la formazione rossonera.
TANTA QUALITA’
L’arrivo di Alvaro Morata come rifinitore cambierà sicuramente la struttura offensiva rossonera e con un Pulisic rinnovato da trequartista, il Milan mette le marce alte e rispecchia la filosofia condivisa dallo staff tecnico e dal board societario: dominio, pressing alto e calcio dinamico. Se Morata, come dicevamo, sarà il rifinitore della manovra (in attesa di un altro bomber dal mercato) e Pulisic sarà dirottato in mezzo al campo, Leao potrà dare ancora più estro e fantasia al suo gioco, avendo la possibilità di dialogare con lo statunitense e di dare – ancor meno – punti di riferimento alle retroguardie avversarie: partendo largo, venendo in mezzo al campo, puntando, dribblando, arrivando maggiormente alla fase conclusiva, c’è un’infinità di opzioni che il Milan può studiare per sorprendere le compagini che affronterà. Talento, qualità, giocate, Fonseca cerca una squadra che non lasci respiro e trovi soluzioni in ogni singola azione offensiva.
CHUKWUEZE
Ma se c’è un giocatore che può assolutamente beneficiare da questa innovazione tattica, quello è sicuramente Samuel Chukwueze. L’esterno nigeriano è stato uno degli oggetti misteriosi dell’ultimo targato Pioli: arrivato per 20 milioni più bonus dal Villarreal, il classe ‘99 ha siglato 3 reti e 3 assist in 33 presenze stagionali tra tutte le competizioni. Disegnato come riserva di lusso da giocarsi a match in corso, Chukwueze ha disatteso un po’ le aspettative a livello qualitativo che si erano delineate attorno al suo nome. Ma i primi allenamenti con Fonseca hanno dato visione di una rinnovata fiducia al nigeriano: il tecnico lusitano lo coccola, lo stimola, si allena con lui, lo prende ad esempio, a dimostrazione della piena consapevolezza esistente nelle sue qualità tecniche. Fonseca vede Chukwueze come un possibile titolare nel suo Milan, come un elemento che possa mettere a ferro e fuoco la fascia destra offensiva, risultando il perfetto alter-ego del simbolo rossonero Rafael Leao. E con Pulisic da 10, lo spazio da titolare (così come per Okafor a partita in corso) non può far altro che aumentare a dismisura.
E LOFTUS?
Chi rischia, invece, di vedere il suo minutaggio calare è Ruben Loftus-Cheek. Pilastro dell’ultima stagione, il centrocampista inglese è stato tra le note maggiormente positive dell’ultimo Milan di Pioli. Piazzato come trequartista atipico, fisico, d’inserimento e di raccordo con la mediana a due, il classe ‘96 ha avuto un rendimento sensazionale, arrivando in doppia cifra (10 gol) tra tutte le competizioni. Tuttavia, l’inserimento dell’opzione Pulisic come numero 10 può tarpare le ali al britannico che rischierebbe di doversi reinventare come jolly a partita in corso (per dare maggior fisicità alla squadra o per variare modulo durante il match) o dovrebbe mettersi a disposizione di Fonseca e in ballottaggio per un posto in mediana con Bennacer, Adli, Reijnders e il possibile futuro arrivo di Fofana. Un passo indietro come importanza nelle gerarchie rossonera, ma ogni dubbio verrà risolto da questi primi impegni di carattere internazionale, dove Fonseca avrà a disposizione pressoché tutta la rosa dopo il rientro dei nazionali.
MERCATO
Discorsi su Chukwueze e Loftus a parte, la possibile nuova disposizione tattica di Pulisic potrebbe anche variare le soluzioni sul mercato, partendo da Alexis Saelemaekers. L'idea del Milan resta quella di una cessione e le cifre dell'operazione, dopo un ottimo anno vissuto a Bologna, sono inevitabilmente più alte rispetto a quanto pattuito soltanto un anno fa con il club emiliano. La richiesta è oggi di almeno 20 milioni di euro di valutazione, ma a cambiare i piani potrebbe essere proprio il giocatore. L'ex Anderlecht ha un contratto in scadenza 30 giugno 2026 con il Milan ed è anche disposto a rimanere a disposizione di Fonseca per giocarsi le sue carte. E con Pulisic da 10, si libererebbe proprio uno spazio lì sulla fascia destra, a meno di un nuovo innesto in quella posizione da questa sessione estiva (attualmente non nei piani, di Furlani, Moncada, D’Ottavio e Ibrahimovic).
PRONTO A RIPARTIRE
Il Milan è pronto a fare sul serio: Fonseca studia tutte le soluzioni, con Pulisic come punta di diamante.