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  • Quando Lazio e Roma giocarono con la stessa maglia: la Rappresentativa dell'Urbe

    Quando Lazio e Roma giocarono con la stessa maglia: la Rappresentativa dell'Urbe

    • Alessandro Bassi
      Alessandro Bassi
    Tempo di derby nella Città Eterna, tempo di stracittadina romana, sentita sfida che oppone da un lato i biancocelesti della Lazio e dall'altro i giallorossi della Roma. La rivalità tra le due fazioni è accesa, ma è accaduto anche che Roma e Lazio scendessero in campo a ranghi misti.

    IL CALCIO ROMANO - Fondata all'alba del 1900 come Società Podistica Lazio, la società biancoceleste già dal 1901 inizia a disputare partite di calcio, anche se la sezione football la Lazio la istituisce soltanto nell'ottobre del 1910. Proprio dal 1910 inizia a partecipare ai campionati federali di Terza categoria sino al 1912, quando viene iscritta al campionato di Prima categoria. Nel massimo campionato la Lazio vince due edizioni del torneo dell'Italia Centro-Sud venendo però sempre sconfitta nella finalissima nazionale: nel 1913 dalla Pro Vercelli e nel 1914 dal Casale.

    Se la Lazio è l'espressione più alta del football a Roma negli anni antecedenti la Grande guerra, una vera e propria antagonista la trova solo a partire dalla seconda metà degli anni'20, quando, su impulso del regime fascista, alcune delle squadre più importanti della capitale vengono unite insieme per dar vita all'Associazione Sportiva Roma. Dunque la Roma nasce nella tarda primavera del 1927 dalla fusione – tra le altre – di Alba Roma, Fortitudo Pro Roma e Roman nel tentativo, caldeggiato dal regime fascista, di creare una squadra della capitale che sia in grado di tenere testa allo strapotere delle società settentrionali.

    Da subito la rivalità tra Roma e Lazio si fa accesa, marcata anche dalla opposta estrazione sociale delle due società: da un lato la Lazio, espressione della borghesia e dall'altro la Roma, più popolare, distinzione plasticamente espressa anche dagli stemmi e dai colori sociali. Eppure proprio sullo spirare degli anni '20 del XX secolo Roma e Lazio scendono in campo a ranghi misti per contrapporsi a due squadroni esteri. Queste due partite saranno solo le prima di una serie che si protrarrà sino alla fine degli anni '70.

    INCONTRI INTERNAZIONALI DI NATALE - Consuetudine che sin da subito caratterizza il football dei pionieri è quella di disputare sia a Pasqua che a Natale prestigiose amichevoli internazionali. L'intento, nemmeno troppo velato, era quello di offrire al pubblico uno spettacolo di livello decisamente superiore rispetto a quello proposto dal campionato. 
    Quindi durante il fine settimana di Pasqua e nei giorni di Natale e Capodanno in Italia sin dai primi anni del Novecento arrivano le migliori – o quasi – compagini straniere, soprattutto dalla Mitteleuropa e dalle nazioni confinanti. 
    Una consuetudine che ha le sue origini al nord ma che ben presto si propaga in tutta Italia, tanto da diventare un appuntamento di prestigio nel calendario agonistico italiano e una tradizione che si protrarrà per tutti gli anni '30 del XX secolo.

    LA RAPPRESENTATIVA DELL'URBE - La prima volta che Roma e Lazio si uniscono a dar vita ad una squadra che rappresenti la città di Roma è proprio in occasione di un prestigioso incontro internazionale: il 26 dicembre 1928 la Rappresentativa dell'Urbe gioca contro i campioni cecoslovacchi del Viktoria Žižkov. Subito in vantaggio i cechi, la squadra romana riesce comunque ricompattarsi e non solo non subisce la forza avversaria ma travolge il Viktoria con quattro reti – doppietta di Volk e reti di Fasanelli e Pardini. Così La Gazzetta dello Sport:
    “(...) La squadra romana tradì evidentemente la sua eterogenea composizione, ma supplì alla mancanza di coesione con un brillante gioco che stordì gli avversari. Poca tecnica ma molto rendimento”.
    Così dopo aver vinto 4 a 2 contro il  Viktoria Žižkov, il giorno di Capodanno 1929 la Rappresentativa dell'Urbe sempre allo Stadio Nazionale sfida i campioni ungheresi del MTK Hungaria. A Roma quel giorno piove a dirotto e il campo è molto pesante tanto che la partita ben presto si trasforma in una battaglia. I romani sono decisi a rendere la vita difficile agli ungheresi i quali, dal canto loro, bene si adeguano al clima. Mattatore del match è Hirzer, autore di una tripletta, con due reti segnate nei primi 15 minuti. Terminato il primo tempo sotto per 1 a 3, i romani provano la rimonta, ma la partita termina con una sconfitta di misura per 3 a 4. In entrambi gli incontri i capitolini scendono in campo indossando maglia bianca con una lupa blu sul petto e calzoncini neri.

    Roma e Lazio torneranno in campo unite altre volte: tra le altre da ricorda un paio di gare giocate durante la Seconda guerra mondiale e una nel 1979 per un incontro benefico a favore della famiglia di Vincenzo Paparelli, poi da allora più nulla.

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