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  • Roma, Ranieri: 'Paga Di Francesco, ora i giocatori devono morire sul campo. Basta scuse. Schick e Dzeko insieme'

    Roma, Ranieri: 'Paga Di Francesco, ora i giocatori devono morire sul campo. Basta scuse. Schick e Dzeko insieme'

    Ecco le prime parole di Claudio Ranieri in conferenza stampa

    Le sue emozioni oggi rispetto a 10 anni fa?
    Le emozioni sono sempre belle, continuo a fare questo lavoro per questo. Il ritorno a Roma è sempre speciale, per noi romani e tifosi soprattutto. L'emozione è massima, come l'ambizione. E' un momento difficile, ma sono pronto a lottare.

    Come ha trovato la squadra?
    Ho fatto un solo vero allenamento, in 12 giocatori, oggi sarà il primo con un po’ più di giocatori. Sono curioso, ma la cosa più importante sono le motivazioni. Capisco il momento negativo, ma la Champions è lì davanti, è molto vicina. Le prossime due partite saranno importantissime. I tifosi devono capire che la squadra è in difficoltà. Da solo non ce la faccio, chiedo aiuto ai tifosi. Da tifoso chiedo l’aiuto a me stesso, visto che sono tifoso anche io.

    Avrà visto giocare la Roma, come valori tecnici cosa l’ha colpita di più in positivo? Ritiene che con 55 gol subiti la fase difensiva sia la priorità?
    Mi sembra anche che la Roma ha fatto 49 gol, in difesa bisogna essere propensi a rientrare velocemente. Ho visto a grandi linee, non ho seguito molto perché spesso giocavo in contemporanea con il Fulham. I gol subiti arrivano spesso da transizioni e palle perse, chi perde palla spesso si sente colpevole e non va bene.

    A cosa si può aggrappare per crederci?
    mi aggrappo ai tifosi e alle motivazioni dei giocatori, devono saper reagire e devono sentirsi amati. Tifosi, stateci vicino, abbiamo bisogno di voi

    Una frase delle sue che riassume la sua volontà?
    Mi vengono spontanee. Voglio vedere gente che ara il campo, che sprizzi determinazione.

    Come vede questi giocatori? Florenzi, Zaniolo, Schick e Dzeko?
    Florenzi è un giocatore universale, può giocare sia dietro che davanti, dipende dalla situazione. L'importante è che si riprenda, capisco il suo momento, deve tirar fuori la romanità giusta. So che il vostro rebus è il ruolo di Zaniolo, quello di Schick e quello di Dzeko. Zaniolo da centrale è nel suo ruolo, deve andare in possesso di palla. Dipende, se ho centralmente 3 come lui, devo vedere chi può giocare aperto, magari sacrifico il 20% di qualcuno di questi per dare il 100% ad un altro. Devo sciogliere questo dubbio con loro. Dzeko e Schick per me devono giocare assieme, a Oporto è entrato in campo con rabbia. E' fortissimo, velocissimo, tecnico. Se si sblocca, i tifosi si innamoreranno di lui.

    Che idea si è fatto su Pastore?
    Non ho visto le sue poche partite giocate quest’anno, ma è un giocatore dalla classe sublime. Voglio gente in grado di fare la differenza, chi corre, chi lotta, chi si aiuta. Mi interessa essere una squadra, chi si impegna ha più probabilità di giocare. Parlo non di Pastore ma in generale, tutti devono dare di più. Se stiamo in questa situazione perché non hanno dato il massimo, il motivo non mi interessa. Ha pagato Eusebio, io li aiuterò, ora devono dimostrarmi le loro qualità.

    Dove si vede lei dal 1 luglio?
    Mi vedo adesso con voi e domani in panchina, non vado oltre. A queste condizioni non avrei mai firmato con un altro club, ma se la Roma chiama devo rispondere si.

    I cambiamenti a Trigoria hanno avuto un impatto sulla testa della squadra?
    Difficile dirlo, ma non mi interessano queste cose. Sono uomini, non bambini di 4 anni. Devono dare il meglio. Non devono esserci più scuse. Conoscono il calcio, guadagnano certe cifre perché lo meritano, devono dimostrarlo. Voglio una squadra sorridente, che lotta e che non si arrende mai. Chi ha problemi resti a casa

    Sul suo arrivo.
    Non ricordo cosa mi ha detto Totti. “Cosa fa mister? Dove sta?”. Poi abbiamo continuato a parlare. Mi dispiace tantissimo per Di Francesco, è un professionista e un lavoro. Tutti sbagliamo. Non ho trattato il prezzo, ho perso più ad andare via di quello che guadagno. Sono qui per la maglia.

    Più difficile rimettere a posto la Roma di oggi o quella del 2010?
    Tanti anni fa la squadra era sul viale del tramonto. Li ho motivati il primo anno, meno il secondo. E per questo poi sono andato via, non riuscivo più a motivarli. Adesso non lo so, chiederò il massimo ai giocatori perché sono esigente con me stesso e voglio il massimo da loro.

    Molti allenatori escono dalla Roma con le ossa rotte, nonostante desiderino di venire qui. Perché secondo lei?
    Io la scelgo per un fatto che sapete. Roma dà emozioni che in altri posti non sono così speciali. Qui si vive 25 ore al giorno di calcio. Ne parlate in ogni sede. E’ una squadra che fa notizia, lotta sempre per la Champions per cui è tra le migliori squadre italiane. La proprietà investe tanto e fa del suo meglio, poi a fine stagione si deve far quadrare il bilancio. Aspetto mentale è quello che conta di più ora. Volere fortemente un obiettivo, voglio gente ambiziosa. So che sarà difficile entrare in Champions, ma devo essere un caparbio e alla prima difficoltà aumento, cerco il perché. Voglio giocatori che non si arrendono.

    Dzeko sta segnando meno rispetto agli ultimi anni, perché? 
    E’ normale che i bomber hanno un anno no. Quando facciamo le squadre tutti gli allenatori guardano i gol e la media gol degli attaccanti. Anche Pruzzo e Batistuta hanno avuto i momenti no. Ci sono ancora 12 partite per Dzeko.

    Chi sarà il portiere domani? 
    Lasciatemi vedere l’allenamento e domani saprete la formazione.

    Una vicinanza maggiore dei tifosi può essere d’aiuto? Dall’Inghilterra ha portato la famosa campanella? 
    Qui ci vuole la campana di San Pietro, non la campanella (ride, ndr). Non mi chiedete cose a cui non so rispondere. In questo momento dobbiamo trovare serenità, rabbia e determinazione.

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