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  • Francesca Mantovani: 'Vialli voleva diventare presidente della Samp anche a novembre. Berlusconi mi chiamò per portarlo al Milan'

    Francesca Mantovani: 'Vialli voleva diventare presidente della Samp anche a novembre. Berlusconi mi chiamò per portarlo al Milan'

    La figlia dell'indimenticabile Paolo Mantovani, Francesca, ha condiviso con Gianluca Vialli gran parte della vita, e anche parte di percorso nella malattia: "Nel 2000 sono stata colpita da un tumore abbastanza aggressivo al seno, però scoperto in tempo. Luca sapeva e mi “messaggiava” per sincerarsi delle mie condizioni" ha raccontato a La Gazzetta dello Sport. "Quando ho appreso della sua malattia, prima che la rendesse pubblica, ci siamo avvicinati ancora di più. Lui aveva vissuto la mia chemioterapia, ora toccava a me sostenerlo, però mi sentivo in difficoltà perché io ero guarita e lui doveva affrontare il più cattivo degli ospiti indesiderati. Gli scrivevo: “Ti voglio bene, sei il mio bomber”. Mi rispondeva: “Testa alta, petto in fuori, Luca Vialli alé alé”. E aggiungeva l’emoticon del ballerino. Una forza pazzesca, fino all’ultimo".

    All'epoca dello Scudetto, Francesca era 'manciniana' ma poi ha cambiato schieramento: "Allora io ero manciniana, è vero, e così mio padre. Sono stata manciniana finché Roberto e Luca hanno giocato. Poi sono diventata vialliana. Mio papà forse era più manciniano perché erano due soggetti diversi. Mancini era arrivato 17enne, un bambino lontano da casa, e mio padre aveva deciso che in qualche nodo doveva indirizzarlo. Luca, pur giovanissimo, era sbarcato qui già ometto, con una sua preparazione. Mio padre li prendeva in giro, diceva loro: “Oggi voi due siete ricchi e famosi, in futuro succederà questo: tu Mancio ti giocherai tutto e andrai a chiedere al tuo amico Luca dei soldi che lui non ti darà”. Ridevano tutti come pazzi".

    Francesca racconta un retroscena anche su Vialli al Milan, e sulla telefonata con Berlusocni: "Quante volte Vialli ha rifiutato di lasciare la Samp? Due, forse tre. Il Milan ci provò nel 1986 e nel 1988. Luca aveva creato un legame speciale con mio papà. Quando il presidente lo informava delle richieste, Luca gli rispondeva: “A Milano c’è il mare? A Torino c’è il mare? No? Allora voglio rimanere qua”. Viveva qui, a Villa Maria, affacciata sul blu. Una volta ero in montagna, mio padre mi telefonò: “Ciao Fra’, ti passo il dottor Silvio Berlusconi”. E lui mi disse: “Signorina, buongiorno, noi vorremmo portare Vialli al Milan, ma suo papà mi dice che decide lei”. E io: “No, Vialli non si muove, ha casa davanti al mare”. E Berlusconi: “Ma non si preoccupi, un appartamento bellissimo glielo troveremo anche noi a Milano”. Io dissi ancora di no e Berlusconi chiuse: “Suo padre mi aveva avvisato che lei sarebbe stata un osso duro”".

    Il grande sogno di Vialli era quello di diventare presidente della Sampdoria: "Gli dissi: “Se diventi presidente della Sampdoria, mi faccio bionda platino come te nell’anno dello scudetto”. Io credo che ci sia andato vicino più volte. Il 22 novembre scorso, quando già stava molto male, gli chiesi lumi e lui mi rispose: “Speriamo, vediamo che succede!”. Era il suo grande sogno, ma non voglio parlare della situazione attuale della Samp, non voglio nominare nessuno".

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