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Sampdoria: tutte le colpe di Zenga

Sampdoria: tutte le colpe di Zenga

Dalle 13,20 di oggi Walter Zenga non è più l’allenatore della Sampdoria. Lo ha comunicato la società anche se la decisione era già arrivata ieri dopo la sconfitta pesante contro la Fiorentina. Ultima dopo che nelle sei sfide precedenti i blucerchiati avevano vinto una sola volta, in casa 4-1 contro il Verona. Uno storico che ha convinto il presidente Ferrero a cambiare rotta cercando di convincere Montella ad accettare la sfida.

L’esonero è arrivato a novembre dopo mesi in cui Zenga non è riuscito a creare il giusto feeling con i tifosi che mai gli hanno perdonato l’euro figuraccia di agosto contro il Vojvodina. Il dazio da pagare è stato altissimo per l’allenatore che pure in campionato non aveva iniziato male a livello di risultati. Imbattuto nelle prime tre gare in cui aveva strappato un ottimo pari a Napoli, aveva poi continuato a vincere in casa e perdere in trasferta. Insomma il problema non erano i punti che ad oggi sono 16. A mancare nella Sampdoria di Zenga era un’idea di gioco e un’identità forte.

Zenga paga queste colpe a cui si aggiunge la gestione non perfetta del miglior Cassano, a livello disciplinare, della carriera. Dopo averlo accettato il mister gli ha concesso solamente due maglie da titolare e domenica lo ha fatto scaldare per oltre venti minuti per poi farlo entrare a dieci dalla fine quando la partita era già compromessa. Tante colpe e pochi meriti, tra cui la vena sotto porta di Eder e il lancio di qualche giovane, così è finita l’avventura di Walter Zenga sulla panchina della Sampdoria.

Matteo Oneto
 

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