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  • Sampmania: bentornata Sampdoria

    Sampmania: bentornata Sampdoria

    • Lorenzo Montaldo
    Sono tornato a casa a mezzanotte e mezza. Ero in giro dalle 7.30 del mattino. Ho un appartamento vergognoso, di un disordine indicibile, sono sudato e mi sento le spalle segate dallo zaino contenente il computer, trascinato in giro per quasi quindici ore. Il contapassi è fermo a quota 18.000, devo farmi una doccia, cucinare il pranzo, tirare giù il Sampmania - lo sto scrivendo con il trancio di tonno che sfrigola in sottofondo sui fornelli, per ottimizzare - provare a dormire cinque o sei ore, e sono felice. Felice come non lo ero da tempo per una partita di calcio, per novanta minuti che hanno restituito la Sampdoria ai sampdoriani, dopo 8 anni di rapimento e sequestro.

    Ma voi vi rendete conto, di quanto sia preziosa, fondamentale, inestimabile questa salvezza? Siete coscienti dell’importanza e della difficoltà di questo campionato? Siete consapevoli della sofferenza e della tensione che hanno accompagnato la stagione conclusa di fatto ieri? Io credo di non comprendere bene l’enormità del risultato raggiunto. Sono ancora mezzo tramortito, rincretinito in quanto la dose di adrenalina pompata dal sangue ininterrottamente, giorno dopo giorno a partire dallo scorso agosto, si era improvvisamente liquefatta già al terzo gol dell’Inter. Era da un bel po’ che non avvertivo un simile rilascio di endorfine e di tensione tutto assieme. Adesso avrei voglia di dormire per una settimana, non so voi.

    La salvezza 2022 è stata un vero e proprio miracolo, e la festa post match la sua celebrazione. Non credo si possa definire in altro modo. Ma ci avete ancora ripensato? Vi siete soffermati a ripercorrere ciò che abbiamo attraversato durante questo anno interminabile? Arresti, indagini, esoneri, licenziamenti, reintegri, voci incontrollate sui conti, derby da vita o morte, ansie smodate. Praticamente è stato il concentrato di un decennio, portato a riduzione in dieci mesi.

    I 21mila del Ferraris riempivano il cuore. La Sampdoria di Giampaolo, la prima, vera Sampdoria di Giampaolo, in campo riempiva gli occhi. Sparita la paura dalla testa, è tornata la squadra sbarazzina del tecnico di Bellinzona, tutta triangoli, ripartenze in rapidità, rasoiate a tagliare il campo e sponde al volo a innescare gli esterni. Il Doria ha triturato la Fiorentina nel primo tempo, ha martoriato i viola nella ripresa con un vero e proprio 4-3-3 che diventava 4-5-1 quando si trattava di rintuzzare, e ha contribuito ad alimentare il fuoco della festa, deflagrato dopo il triplice fischio tra le vie di Genova. E pensare che ieri, il rettangolo verde era soltanto un contorno di un aspetto ben più importante.

    Il 16 maggio 2022 la Sampdoria è tornata ai sampdoriani. Da ieri la Sampdoria è di nuovo delle nove leggende scese davanti alla Sud, a cullarsi con gli applausi di un tempo, della gente che ha risposto presente ad un momento di difficoltà, e di un Presidente a cui la gradinata ha tributato il riconoscimento per aver avuto le palle, nell'istante più difficile, di prendersi sulla schiena tutto il peso di tutto un mondo. “Godi con noi, Marco Lanna” c’era scritto su uno striscione comparso a firma ‘La Sud’. Credo che nessuno lo meriti di più.

    Ecco, finalmente sappiamo da dove deve ripartire la Sampdoria. E’ obbligata a ricominciare da qui, da questa serata di metà maggio dal sapore di estate, dalla fine di un campionato che sembra l’inizio di qualcos’altro. Deve rinascere dalle sue leggende, dai suoi Uomini, dai 21mila del Ferraris, da Giampaolo e da Lanna. E pazienza se il tonno si è carbonizzato, se il bucato è ancora da piegare e se odoro di fumogeni e sudore. Questa cosa dovevo proprio buttarla fuori ora. Dopo otto anni di sequestro, andava sputata fuori. Vorrà dire che a mezzogiorno ordinerò una pizza.

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