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  • Sampmania: che... Pjaca o no

    Sampmania: che... Pjaca o no

    • Lorenzo Montaldo
    Quanto mi sarebbe piaciuto (e quanto mi piacerebbe) vedere alla Sampdoria Marko Pjaca! Lo juventino, ai tempi del suo acquisto da parte dei bianconeri, mi aveva letteralmente impressionato. Tecnica, qualità, senso della posizione e piedi buoni, capacità di saltare sempre il diretto avversario. Doti che, unite ad una velocità e ad un’accelerazione fuori dal comune, per di più distribuite su 186 cm ben strutturati, sono difficili da individuare in un calciatore del target Sampdoria. Pjaca potenzialmente appartiene a quella categoria di giocatori di segmento superiore, quelli che lottano ai vertici di Liga, Premier, Bundes e Serie A. 

    Oltretutto le caratteristiche di Pjaca si sposerebbero perfettamente a quello che è il Giampaolo-pensiero: “La differenza la fanno i giocatori che saltano l’avversario”, aveva detto recentemente l’allenatore. “Qui alla Samp di forte nell’uno contro uno abbiamo solo Caprari” aveva aggiunto recentemente il tecnico “Un po’ Defrel, ma non guasterebbe prenderne un altro così”. Se dovesse arrivare un acquisto stile Pjaca, probabilmente a quel punto Giampaolo scenderebbe in cantina a prendere la miglior bottiglia di bollicine di tutto lo scaffale. L’inserimento in organico dell’ex Dinamo Zagabria gli consentirebbe di variare in maniera significativa lo spartito tattico, specialmente per le trame offensive, lo scorso anno troppo legate dalla fisicità di Zapata o alla vena realizzativa di Quagliarella. 

    Onestamente, quando il nome ha iniziato a circolare a Genova qualche dubbio mi è sorto. Interrogativi non legati al valore assoluto del ragazzo, quanto alla sua collocazione nello scacchiere di Giampaolo. Pjaca non è una seconda punta pura, né un trequartista. Certo, talvolta gli è capitato di agire in tali posizioni, perché uno con le sue qualità lo puoi impiegare ovunque e si presta al ruolo, ma il bianconero nasce esterno offensivo ed è lì che dà il meglio. E’ semplicemente letale quando può rientrare e cercare la porta, sfidando l’avversario. Per un attimo ho persino pensato che Giampaolo volesse cambiare modulo: 4-3-3 con Kownacki o 'Quaglia' al centro dell’attacco, e Pjaca e Defrel ali. L’acquisto dell’ex Roma e l’interessamento per il croato potevano far immaginare una scelta simile. Non temete, questa idea folle mi è balenata nella mente soltanto per pochissimi secondi, poi sono tornato in me. Lo so mister, dal 4-3-1-2 non si prescinde, perché come dice lei “Non è un problema di moduli, ma di giocatori”.

    E in effetti, questa frase che l’allenatore doriano ripete come un mantra per quanto mi riguarda ha dissipato in un attimo i dubbi su un possibile impiego di Pjaca. Lo puoi utilizzare dove meglio credi, il risultato non cambia. Per la Samp, e per Giampaolo, forse è il meglio che ci sia sul mercato, anche perché è vero che spesso nello scorso anno i blucerchiati sono sembrati troppo prevedibili negli ultimi venti metri. La manovra si è inceppata quando è venuta meno la condizione fisica, ed è proprio quello il momento in cui il guizzo e la fantasia di un estroso ti possono risolvere le partite bloccate. Specialmente contro squadre che hanno capito ed assimilato il tuo modo di giocare e ti tarpano ogni iniziativa sulle vie centrali, congestionando il centrocampo e infoltendolo di uomini.

    Purtroppo, il ragionamento della Samp su Pjaca lo fanno in tanti. Lo vuole mezza Serie A, e pure l’Europa bussa alle porte della Juventus. L’investimento poi è oneroso, e presenta importanti margini di rischio. Ma in questo momento – fermo restando che mancano ancora un regista e un centrale – il fantasista croato sarebbe la classica ciliegina sulla torta. Anche perché vedo poco di meglio in giro, che… Pjaca o no.

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