Calciomercato.com

Sembra la Samp di Di Francesco: così si va in B! Il Parma sa vincere anche senza i suoi tenori

Sembra la Samp di Di Francesco: così si va in B! Il Parma sa vincere anche senza i suoi tenori

  • Renzo Parodi
    Renzo Parodi
Niente e così sia. La Sampdoria perde ancora, stavolta in casa contro il Parma e dopo il karakiri di Cagliari scivola sempre più giù, al quart'ultimo posto in classifica. E sabato si gioca il derby, col Genoa al terz'ultimo posto e virtualmente retrocesso. Allegria! Al Parma è bastano il gol di Kucka (dopo l'intervallo uscito per infortunio) per incamerare tre punti e portarsi allo stesso livello del Napoli. Kulusevski non è praticamente mai comparso in campo, Gervinho si è acceso due-tre volte senza procurare danni alla Sampdoria, ma anche senza i suoi rinomati tenori la squadra di D'Aversa ha fatto bottino pieno. Il che la dice lunga sulla salute della Sampdoria. Stecche su stecche hanno infilato i tre alfieri che a Cagliari avevano dato spettacolo, ossia Ramirez (sostituito per disperazione dal mediocre Leris), Quagliarella, che ha fallito il calcio di rigore dell'1-1 e Gabbiadini, una traversa colpita su calcio franco e l'assist per Quagliarella che ha procurato il fallo da rigore commesso da Dermaku, subentrato a Cornelius. Colley, il migliore dei suoi, ha avuto sul mancino, il suo piede preferito, il pallone del pareggio, ma Sepe è stato un gatto a ribattere il tiro ravvicinato del difensore gambiano. Se volete la massima sintesi della partita del "Ferraris", ecco sua: Parma solido, quadrato, scaltro. Sampdoria moscia, lenta e quasi rassegnata alla sconfitta. Se questo è lo spirito che anima la Sampdoria (al netto, si capisce dei patenti limiti tecnici di troppi comprimari), la B si avvicinerà inesorabilmente.

Non c'è che dire, il Parma è un osso durissimo da rosicchiare. Se ne accorge subito la Sampdoria che per quasi tutto il primo tempo affonda i denti nel duro del legno parmigiano. D'Aversa è un maestro nel seminare il campo di trappole, il Parma gioca a fisarmonica, cercando con lanci improvvisi Gervinho a sinistra e appoggiandosi a destra sulle sgroppate di Kucka. Appena il pallone passa nei piedi (stanchi) dei giocatori della Sampdoria, la squadra emiliana si rattrappisce nei suoi trenta metri e chiude ogni spazio, i centrocampisti organizzano gabbie mobili che circondano e rendono inoffensivi Ekdal e Ramirez, il primo regista designato a far ripartire l'azione e il secondo rifinitore alle spalle degli attaccanti, Quagliarella e Gabbiadini. Il compito di contenere la Sampdoria diventa un gioco da ragazzi perché la manovra dei ragazzi di Ranieri è lenta come una fiaba di Natale narrata accanto al caminetto. Il pallone viaggia in stucchevoli appoggi orizzontali (con variabili arretrate), movimento senza palla poco o del tutto assente, ritmo basso.

Un bengodi per il Parma che fa valere lo straordinario stato di forma di Kucka, poi arresosi ad un problema muscolare al polpaccio. Sentite qua. Nei primi 21' lo slovacco ex Genoa arriva quattro volte alla conclusione verso la porta di Audero, praticamente indisturbato, e nell'ultima occasione, sul pallone calciato al bacio dalla bandierina del corner da Hernani, svetta col testone e fulmina Audero e tutto il cucuzzaro blucerchiato. Dov'era Jankto, il suo marcatore designato? Si fanno indagini. Il polacco è in tutta evidenza un pallino di Ranieri, gioca sempre anche adesso che Linetty ha ritrovato la salute ed entra in gioco a cose fatte. Non punta l'uomo, l'esterno pagato 15 milioni di euro all'Udinese, dunque non arriva mai al cross da fondocampo, non sa confezionare assist decenti per le punte, dimentica di difendere. Corre, corre e corre, come il volenteroso Thorsby, costretto al ruolo di terzino destro per mancanza di alternative, del resto appena supera la metà campo espone senza scampo la pochezza tecnica dei suoi piedoni da vichingo.

Pe la prima mezz'ora (abbondante) del primo tempo la Sampdoria fa la figura del pugile suonato che aspetta il gong per tornare all'angolo e riordinare le idee. Infine si scuote nel finale e in otto minuti combina qualche buona azione dalle parti di Sepe. Murru avrebbe il pallone del pareggio, dopo una bella azione finalmente in verticale, ma il suo mancino è troppo largo e grazia Sepe. Ramirez, destato dal letargo, calcia secco e la schiena di Hernani concede il corner e infine l'uruguaiano duetta con Vieira e lo mette in condizione di bucare Sepe, il destro del giovane inglese però è troppo stretto e Sepe lo rintuzza con un bel riflesso.

Ripresa e ci si aspetta l'assalto sampdoriano al fortino emiliano. Macché. Il ritmo cresce ma cresce anche la confusione in campo. Sembra di rivedere, Dio scampi, la Sampdoria arruffona e velleitaria di Di Francesco. D'Aversa ha preso Kucka e lo ha sostituito con Brugman, subito un coast to coast di Gervinho mette i brividi all'intera difesa blucerchiata Colley lo spegne quando l'ivoriano è quasi a tu per tu con Audero. Ranieri tira via il cachetico Ramirez che aveva appena segnalato la propria presenza in campo con un colpo di testa fuori bersaglio, e lo sostituisce col giovane Leris, molto dinamico quanto tecnicamente assai modesto. Rinuncia anche a Vieira, già ammonito, dando finalmente spazio a Linetty. La squadra passa al 4-4-2 con i due nuovi entrati sugli esterni della mediana completata da Ekdal e Jankto. In realtà il modulo è elastico, Linetty si accentra, Jankto si allarga, insomma la Sampdoria prova a scompaginare il tetragono Parma che D'Aversa a metà ripresa risistema su un prudente 5-3-2- grazie all'ingresso in campo di Dermaku, un difensore, per il centravanti Cornelius.

Nel frattempo Gabbiadini su calcio di punizione aveva scheggiato la traversa, e Gervinho si era acceso innescando Kulusevski, ma senza risultati. E così eccoci al fatale minuto 29, l'assist filtrante di Gabbiadini su Quagliarella, dritto per dritto, induce proprio Dermaku ad abbracciare platealmente l'attaccante blucerchiato che in settimana ha prolungato il contratto fino al giugno 2012. Abisso fischia il calcio di rigore, Dermaku si dispera e giura di aver commesso il fallo fuori dai fatali sedici metri, ma il Var lo smentisce e conferma la decisione di Abisso. Al dischetto va lo specialista Quagliarella ma il suo destro è centrale e Sepe respinge il pallone, Jankto si avventa e serve l'assist corto a Quagliarella che infila in porta. Pareggio? Macché. Il Var (Di Paolo e Carboni) certifica che Jankto è entrato in area di rigore prima che Quagliarella calciasse e quindi in posizione di fuorigioco: il risultato torna come prima, Parma avanti. Sono gli ultimi fuochi, Jankto esce per Caprari, Sepe fa il miracolo su Colley, Kulusevski toglie il disturbo (per Grassi) e infine il Parma festeggia in anticipo il Natale. Per Ranieri (panchina numero 1000 nei vari campionati) si annuncia una settimana di triboli e pensieri.

IL TABELLINO

Sampdoria-Parma 0-1 (primo tempo 0-1)

Marcatori: 21' pt Kucka.

Assist: 21' p.t. Hernani

Sampdoria (4-3-1-2): Audero; Thorsby, Ferrari, Colley, Murru; Vieira (14’ s.t. Linetty), Ekdal, Jankto (35’ s.t. Caprari); Ramirez (14’ s.t. Leris); Gabbiadini, Quagliarella. All. Ranieri.

Parma (4-3-3): Sepe; Darmian, Iacoponi, Alves, Gagliolo; Hernani, Kucka (1’ s.t. Brugman), Barillà; Kulusevski (39’ s.t. Grassi), Cornelius (23’ s.t. Dermaku), Gervinho. All. D’Aversa.

Arbitro: Rosario Abisso della sezione di Palermo.

Ammoniti: 5' s.t. Vieira (S), 26’ s.t. Gabbiadini (S), 29’ s.t. Iacoponi (P), 44’ s.t. Thorsby (S).

Altre notizie