
Sogno e incubo, l'impresa impossibile del Crotone: il capolavoro di Nicola e una promessa da 1300 chilometri
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Una missione impossibile degna di Tom Cruise. Non ci sono intrighi internazionali, non ci sono attori e budget hollywoodiani. Ci sono una squadra, il Crotone, e un allenatore, Davide Nicola, che insieme hanno creato una leggenda. Si parla di sogni e incubi e non si può non parlare della stagione 2016/17 degli Squali, un'annata passata in due mesi dallo spauracchio della retrocessione a una favola che solo i suoi autori potevano immaginare.
LA PREMESSA - E' l'estate del 2016 e il Crotone è fresco di una promozione storica (la prima), meritata ma anche quasi inaspettata, arrivata con il secondo posto alle spalle del Cagliari in Serie B. E' un'estate di cambiamenti, lascia il condottiero della cavalcata Ivan Juric e al suo posto arriva Davide Nicola, e di tanti innesti importanti per presentarsi al meglio al primo campionato in Serie A. L'impatto, però, non è dei migliori con la sconfitta di Bologna alla prima giornata. L'inizio di un incubo.
IL GIRONE D'ANDATA DA INCUBO - L'avvio di stagione dei calabresi infatti è disastroso: arrivano subito altre due sconfitte con Genoa ed Empoli, il pareggio con il Palermo illude di una sterzata ma è solo un acuto isolato. Nelle prime 10 giornate arrivano in tutto due punti (un altro pareggio a Firenze), la vittoria interna con il Chievo non riesce a risollevare troppo la situazione. Al giro di boa, alla fine del girone d'andata, i punti accumulati dalla squadra di Nicola sono solo 9, un bottino misero. Il mercato di gennaio regala qualche innesto ma non cambia la situazione. Alla pausa di marzo la retrocessione sembra scontata: 14 punti in 29 partite, nessuno era mai stato capace di ribaltare una situazione del genere. Fino a quel momento.
LA PROMESSA DI NICOLA - Nicola è stato messo in discussione, inevitabile con il ruolino di marcia del Crotone, ma resta saldo al suo posto e resta anche l'unico forse a credere veramente nell'impresa. Il 1° aprile è giorno di scherzi e "pesci". Il tecnico, alla vigilia della partita con il Chievo, si lancia in una promessa che suona come una boutade: "Se ci salviamo vado da Crotone a Torino in bicicletta". Una frase che, alla fine della storia, risulterà una vera e propria profezia.
LA SVOLTA - Inizia un mese, quello di aprile, clamoroso per gli Squali. Il Crotone batte ancora il Chievo, questa volta a Verona, ed è una vera e propria scossa. La settimana seguente c'è una partita sulla carta tostissima, all'Ezio Scida arriva l'Inter: doppietta di Falcinelli nel primo tempo, D'Ambrosio accorcia nella ripresa ma i calabresi resistono e portano a casa il 2-1. E allora inizia davvero a crederci: arrivano poi un pareggio a Torino contro i granata, un successo a Genova contro la Sampdoria e aprile si conclude con il pareggio interno contro il Milan. La salvezza non è più irraggiungibile, l'impresa può prendere forma. Maggio si apre ancora al meglio, due vittorie di misura contro Pescara e Udinese, ma alla penultima giornata la squadra di Nicola perde per la prima volta dopo due mesi (dal 19 marzo al 21 maggio 2017), cadendo in casa della Juventus che con il 3-0 conquista il sesto scudetto consecutivo. Unica sconfitta nell'incredibile finale di stagione del Crotone.
CROTONE-LAZIO: LA GARA DECISIVA - Si decide tutto all'ultima giornata, che vede due lotte decidersi nel 38esimo turno: Roma e Napoli si giocano il secondo posto per l'accesso diretto alla Champions League, Empoli e Crotone (dietro di un punto) tentano il tutto per tutto per non retrocedere. I toscani fanno visita al Palermo già retrocesso, i calabresi affrontano la Lazio quarta in classifica. Nicola, nella conferenza stampa della vigilia, si presenta sereno, invoca un lieto fine per la sua favola e chiude l'incontro con i media citando Giovanni Falcone: "Nel 25/mo anniversario della strage di Capaci, ho letto un concetto del giudice Giovanni Falcone che mi ha illuminato. Diceva pressappoco così: se le cose sono cosi, non è detto che debbano andare così. Quando c'è da rimboccarsi le maniche, quando c'è da cambiare, la stragrande maggioranza delle persone preferisce lamentarsi e non fare". Cordaz, Sampirisi, Ceccherini, Ferrari, Martella, Rohden, Crisetig, Barberis, Nalini, Falcinelli, Tonev: questo l'undici iniziale che tenta di scrivere la storia. E il lieto fine, in conclusione, arriva: l'Empoli perde 2-1 a Palermo, il Crotone batte 3-1 la Lazio con il gol di Falcinelli e la doppietta di Nalini, che fino a pochi anni prima faceva il magazziniere. Una rimonta leggendaria, la prima squadra capace di ottenere la salvezza dopo il misero bottino di punti del girone d'andata.
NICOLA MANTIENE LA PROMESSA - Festa grande allo Scida, commozione per giocatori e tifosi dopo l'impresa. Commosso anche Nicola, che dedica la salvezza al figlio Alessandro, scomparso in modo tragico nel 2014. E annuncia che manterrà fede alla sua promessa nelle settimane successive: "Da Crotone a Torino in bicicletta? E' la parte più facile: lo farò con grande piacere, le promesse le mantengo. Sono disposto a fare di tutto per ottenere ciò che voglio, credo proprio che sarà una passeggiata". Detto, fatto, perché da uomo di parola il tecnico parte da Crotone e arriva a Torino: 1300 chilometri in giro per l'Italia, facendo tappe intermedie nelle città a cui è legato come Genova, Livorno e Pescara. Al suo arrivo al Filadelfia, ringrazia chi lo ha supportato e chi gli è stato vicino: tra questi Allegri, Gasperini, l'ex ciclista Bartoli e il ct della nazionale di ciclismo Davide Cassani. Nel segno del nove. Nove giorni, nove tappe. Nove, come le giornate in cui il Crotone ha scritto la storia: una salvezza unica, una salvezza da leggenda.