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  • Spalletti è il vero top player dell'Inter

    Spalletti è il vero top player dell'Inter

    • Federico Albrizio
    L'Inter corre veloce, 'scudetto' ormai non è più una parola tabù per società e tifosi: dopo 15 giornate i primi bilanci di stagione parlano di una squadra, quella nerazzurra, che ha tutti i numeri in regola per puntare alla vittoria finale in Serie A. Grazie al 5-0 al Chievo è stato effettuato il sorpasso sul Napoli in vetta, dopo quello realizzato nel turno precedente ai danni della Juventus prossima avversaria in campionato, match verità per alimentare le sparenze di vittoria: Inter ancora imbattuta, 39 punti conquistati che nella Milano interista non si vedono dalla 15esima giornata del 2006/07 e in quell'occasione fu scudetto. Cabala e statistiche che i nerazzurri guardano relativamente, meglio aggrapparsi ad altre certezze: una rosa compatta, con giocatori di esperienza e soprattutto una guida che sta raccogliendo i frutti di un lavoro iniziato tempo fa e lontano dal capoluogo lombardo.

    I NUMERI - 14 gennaio 2016, Luciano Spalletti torna alla guida della Roma per la sua seconda vita (sportivamente parlando) in Italia. Un ritorno col botto: i giallorossi terminano al terzo posto finale, il tecnico di Certaldo chiude con una media punti da 2,42, superiore a quella di Allegri. L'avventura in Russia alla guida dello Zenit ha restituito uno Spalletti maturo, a distanza di quasi due anni i numeri certificano la sentenza: dal rientro in Italia ha allenato 72 partite tra Roma e Inter con 54 vittorie (il 75%, 10 pareggi e 8 sconfitte), 170 gol realizzati (67 subiti) e 172 punti conquistati (media 2,38 a partita, solo in questa stagione 2,60). Statistiche che premiano la bontà del suo lavoro e che evidenziano come alla base dell'exploit nerazzurro di questo avvio di stagione ci sia proprio la sua figura.

    RE DEI BOMBER - Spalletti non è un fattore solo a livello di rendimento personale e della squadra, ha sviluppato una particolare propensione nel facilitare il lavoro degli attaccanti e farne delle inarrestabili macchine da gol. Alla Roma, nella stagione allenata per intero, a ringraziare fu Edin Dzeko, capocannoniere con 29 reti in 37 presenze, quest'anno Mauro Icardi sembra lanciato verso numeri ancor più importanti: il capitano nerazzurro finora ha messo a segno 16 gol (8 in meno del suo massimo storico all'Inter). Meglio di Dzeko, che dopo 15 giornate ne aveva realizzati 12, per trovare lo stesso bottino in Serie A a parità di giornate bisogna tornare al 2005/06 e al Luca Toni della Fiorentina, poi ariete dell'Italia Campione del Mondo. Due indizi fanno una prova: con Spalletti le punte trovano terreno fertile per divertirsi.

    FATTORE SUL MERCATO - C'è poi un altro aspetto che le mere statistiche non sempre riescono a raccontare fedelmente, l'importanza che il carisma di un allenatore del genere può avere anche in sede di mercato. Chiedere a Ivan Perisic per conferma: il croato era a un passo dall'addio all'Inter in estate, corteggiato con insistenza dal grande ex José Mourinho che voleva farne un'arma in più per il Manchester United. Spalletti non ne ha voluto sentire parlare, dopo un confronto con la dirigenza e la proprietà Suning ha posto la conferma dell'esterno come una condizione base per poter allenare la squadra ed è stato accontentato, per la somma soddisfazione di tifosi e società: 7 gol e 6 assist finora, Perisic vale quasi come miglior 'acquisto' dell'estate nerazzurra. Campo e mercato, i numeri non mentono: Spalletti è il primo vero top player della nuova Inter, che con lui sogna di tornare sul tetto d'Italia.

    @Albri_Fede90

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