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Speziamania: Gotti, panchina a forte rischio
Ma quello che ci preoccupa e che dovrebbe preoccupare lo staff tecnico (e che preoccupa non poco quello dirigenziale) è quell’assoluta rinuncia a giocare. Nel secondo tempo non uno straccio di azione, non diciamo da tramandare ai posteri, ma quanto meno da annotare sul taccuino. Una squadra spenta, almeno questa è l’impressione più evidente, sul piano mentale e fisico, messa ai paletti, e che pone il tecnico di Adria sulla graticola. Caro mister, qui non siamo all’Accademia di Coverciano e bisogna motivare evidentemente questa squadra anche in campo. A differenza delle stagioni precedenti, dove anche col carattere si portavano a casa punti preziosi, quest’anno sembra di giocare seduti sul divano. Caro mister, anche oggi, con la squadra in evidente difficoltà non l’abbiamo praticamente visto proferire parola, un incitamento, un’incazzatura. Vabbè non sarà nelle sue corde, ma bisogna essere più realisti del re e lasciare perdere la teoria e l’aplomb, perché questa squadra è da sciabola e non da fioretto, manca insomma quel sano furore agonistico. Retrocedere ci può anche stare, è oseremmo dire, nella logica delle cose, visto che il nostro campionato resta sempre quello nella parte destra della classifica, ma così proprio no.
Sono ore febbrili in casa aquilotta. Il capo della gestione tecnica, Macia, deve decidere, bene e in fretta se ci sono o meno i presupposti per continuare con Gotti in panchina. La gara di stasera tra Verona e Salernitana avrà sicuramente un peso specifico non indifferente su ogni valutazione, ma ogni decisione arriverà dopo la Juventus.