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  • Tramontana: 'L'Inter fa impressione! Inzaghi o Conte? Compiti diversi e difficoltà enormi, ma la strada è tracciata'

    Tramontana: 'L'Inter fa impressione! Inzaghi o Conte? Compiti diversi e difficoltà enormi, ma la strada è tracciata'

    • Filippo Tramontana
      Filippo Tramontana
    L’Inter colleziona la sesta vittoria di fila in quel di Salerno, la quinta consecutiva senza subire reti e, dopo la vittoria del Napoli sul Milan a San Siro, stacca le dirette inseguitrici di quattro punti. Fa un po’ impressione se pensiamo che fino a poco più di un mese fa i nerazzurri sedevano sul terzo gradino della classifica distanti di 7 lunghezze dalle stesse rivali.

    Undici punti “mangiati” in poco più di 30 giorni sono qualcosa di cui stupirsi e andare fieri se si tifa per i campioni d’Italia. La marcia dell’Inter sta prendendo una forma molto chiara, spedita e razionale. Il lavoro di Inzaghi è sotto gli occhi di tutti e i giocatori lo stanno seguendo senza troppi dubbi di sorta. Le dichiarazioni recenti di leader come Barella e Bastoni fanno da eco ad uno spogliatoio che sembra più unito che mai. La squadra gioca a memoria e non sembra risentire della pressione che ogni partita le piove addosso.

    L’Inter è campione in carica ed è ovvio che tutti si aspettino sempre che vinca magari giocando anche bene. Non è facile stare sempre sul pezzo, non è una cosa normale ma negli ultimi due mesi i nerazzurri non hanno perso tempo, non si sono distratti e hanno conquistato il primato in rimonta (con tanto di titolo simbolico di campioni d’inverno con una giornata d’anticipo) e la qualificazione agli ottavi di Champions prima dell’ultima sfida (poi persa) con il Real Madrid.

    In questi giorni però mi sono imbattuto in tante discussioni che avevano come argomento principale il confronto tra Inzaghi e Conte. Ci sta che in questo momento si voglia provare a paragonare il passato con il presente ma, a parer mio, non c’è nulla di concettualmente più sbagliato. E’ per me un errore provare a capire chi tra i due sia (o sia stato) migliore per l’Inter, semplicemente perché hanno avuto due compiti molto diversi da svolgere.

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    Antonio Conte per l’Inter è stata una garanzia assoluta di coinvolgimento, professionalità e soprattutto fame di vittorie. L’ex tecnico della nazionale voleva dimostrare a tutti, oltre che a se stesso, che lui è capace di vincere ovunque e la sfida Inter in quel preciso momento era quella ideale anche per lui. Conte è mosso dalla voglia di dimostrare di essere il più bravo, è un motore che gira sul sacrificio, l’intensità e le vittorie. Quale posto migliore poteva esserci per dimostrare tutto questo se non in una grande squadra a cui mancava una vittoria da 10 anni? Una sfida irrinunciabile per uno come lui quella di rompere il dominio della sua ex Juventus e passare così alla storia. Conte ha fatto con l’Inter un lavoro enorme e ha ottenuto quello che gli si era chiesto: vincere!

    Il tecnico del Tottenham ha ricostruito una mentalità vincente e, con alle spalle l’aiuto di una grande dirigenza, ha riportato l’Inter ad essere credibile e vincente, insomma una squadra di cui avere timore prima di scendere in campo. Il lavoro di Inzaghi però non è affatto più semplice. Simone ha sì ereditato una squadra campione in carica ma con un progetto sulla carta “economicamente” ridimensionato, motivo per cui lo stesso Conte ha deciso di abbandonare la nave.

    La pressione su Inzaghi però non si è alleggerita con le cessioni illustri dato che l’Inter è comunque chiamata a vincere senza giustificazioni di sorta. Non era e non è scontato tornare a sollevare dei trofei (dato che siamo solo a dicembre e i conti si fanno alla fine) ma fino a qui il lavoro dell’ex tecnico della Lazio è stato assolutamente di primo livello.

    Inzaghi ha ereditato un gruppo cementato da Conte creato a sua immagine e somiglianza e cambiare il modo di giocare “sciogliendo” le briglie ai giocatori poteva essere un grosso rischio che l’allenatore nerazzurro ha corso senza timori. Il risultato ad oggi è molto incoraggiante, la squadra dopo un periodo di assestamento ha accolto il nuovo tecnico, entrandoci in comunione e fidandosi di lui e delle sue idee.

    Poteva essere un’arma a doppio taglio e per questo continuo a sostenere che il compito di Inzaghi era (è) tutto tranne che facile. Conte e Inzaghi hanno avuto due missioni completamente diverse, una più difficile dell’altra e per questo sarebbe ingiusto per entrambi metterli a paragone. Inzaghi si sta giocando la sua chance con orgoglio e dedizione. Il cammino è sempre molto lungo ma la strada intrapresa sembra quella giusta.

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