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  • Ulivieri: 'Per allenare serve merdite'

    Ulivieri: 'Per allenare serve merdite'

    Bella Roma ieri a Madrid; sconfitta ma applaudita. Non è facile uscire dal Bernabeu tra gli applausi. Spalletti da Certaldo ha sistemato le cose in casa giallorossa; a Madrid non solo contropiede, ma anche manovra, palleggio stretto, molti uomini in area di rigore avversaria, come si addice a una squadra di livello europeo. Spalletti aveva raccolto da Garcia un’eredità leggera per le condizioni nella quale la Roma versava, però pesante per  lavoro di ricostruzione. Ricostruzione e riordino, che Spalletti è stato chiamato a fare.  
     
    EREDITA' - Anche a Sarri da Figline Valdarno è toccata un’eredità, quella di Benitez, leggera per la pochezza che è stato il Napoli nell’era dello spagnolo. In pochi mesi, Sarri ha dato agli azzurri gioco e personalità. Oggi il Napoli è una squadra. 
    Più pesante l’eredità raccolta da Allegri, perché  la Juve veniva da tre scudetti consecutivi. Allegri ha preso in mano la Juve, l’ha modificata con fermezza e delicatezza insieme. Non sarà facile il ritorno a Monaco, ma la Juve se la giocherà. 
     
    CI VUOLE MERDITE - Spalletti da Certaldo, Allegri da Livorno, Sarri da Figline Valdarno, che si giocano lo scudetto. Tre toscani. La toscanità non c’entra nulla, o forse si, se serve a stimolare un po’ il campanile.  A chi capita dalle nostre parti, nelle zone di Cerreto Guidi o Vinci e vuol fare lo scienziato tocca spesso questa frase: ricordati che Leonardo, in queste zone, non era nemmeno tra i più svegli”. Ma è una battuta, e tale rimane. Semmai una dote, che non ritroviamo nei vocabolari, né nei libri di psicoogia e neanche in quelli di calcio, ma che fa parte del nostro toscano carattere: la “merdite”. Questa è una dote che in misura giusta, nel mestiere di allenatore serve. A ripensarci bene, anche a me, che pur con gli anni mi sono ammorbidito, un po’ di “merdite” addosso mi è rimasta. 

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