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    Atalantamania: 2 punti persi contro questo Milan, ma Biglia andava espulso!

    Atalantamania: 2 punti persi contro questo Milan, ma Biglia andava espulso!

    • Marina Belotti
    Le più belle dell’estate si sono guardate in faccia, date la mano, anzi il gomito e, senza troppi tecnicismi (a parte quel tacco del Papu che sta facendo il giro del mondo…), si sono annullate. Si è infranto così il sogno di una notte di mezza estate per Bergamo: lo scudetto è quasi impossibile, quota 100 gol difficile, improbabili gli 80 punti. E’ un po’ finita la magia, da qua a una settimana, e anche per la Super Atalanta la stanchezza inizia a farsi sentire: dopo i sei gol contro il Brescia in una notte, ne sono arrivati solo tre in una settimana. Dopo le vittorie a raffica e l’unico pari- falsato dal rigore- contro la Juve, ne sono arrivati altri due meritatissimi, con Hellas e Milan. Certo però che poi gli episodi, in queste gare antipatiche, brutte e sofferte, fanno la differenza, e ieri notte l’arbitro era in Doveri di espellere Biglia.

    DIAVOLO ROSS…GIALLO- Il Milan era a ranghi ridotti e il giocatore più temuto per ingenuità e incostanza era proprio l’argentino. Detto,fatto: l’entrata su Malinovskyi è da mani nei capelli e l’urlo dell’ucraino ha squarciato San Siro e fatto tremare un’Atalanta già orfana di Josip Ilicic. Pochi minuti prima, una scena simile finiva in tutt’altro modo: nella finale di Coppa di Francia, Perrin del Saint Etienne si traveste da killer ed entra sulla Star del Psg Mbappé, torcendogli la caviglia fino alle lacrime. L’arbitro ha avuto bisogno di una controllatina al Var per trasformare il giallo in rosso, mentre in quei di San Siro si distribuivano grazie e rigori. Proprio il punto debole dell’Atalanta, che avrebbe fatto della superiorità numerica il suo punto di forza per battere il Diavolo, ma che invece dai fin troppo facili 11 metri sbaglia per la terza volta in stagione nella stessa porta stregata: Luis Muriel fallì contro l’Inter e Josip Iliciccontro lo Shakhtar Donetsk. Con un Milan senza Conti e Romagnoli, Theo Hernandez e Bennacer, la Dea doveva e poteva fare di più, e invece resta al palo (per fortuna) dell’ex Bonaventura. Dall’Allianz Stadium al Meazza, il Var non aiuta l’Atalanta, che a fine luglio conta sulle dita di mezza mano i suoi 7 in pagella: il solito capitano e gli Holly e Benji che (non) ti aspetti.

    ZAPATA, ‘RESTA A CASA’- Il panterone ha accettato il testa a testa con Muriel (che la testa l’ha ancora ben fasciata) e ha raggiunto a quota 18 gol, 36 in due nella sola Serie A, come i milioni del suo valore attuale, che però comporta un investimento del triplo della cifra. Perché anche alle 22 passate dimostra fame di gol, cattiveria e talento da capolista. La Juve continua a pressarlo, ma con la sua fisicità sguscia via che è un piacere: dei 50 milioni dell’Atletico Madrid non se ne fa nulla, ne servono almeno altri 30 per il giocatore più prezioso di mister Gian Piero Gasperini. Niente Perin, patron Percassi si tiene stretti la sua punta e il suo Gollini, indispensabili per la Champions 2020/2021 e la lotta per lo scudetto che verrà. La capolista, sempre più perdente, può consolarsi con Milik, sette centri in meno del colombiano, di casa a Bergamo almeno fino al 2023.
     
    SUTALO, RIMANI IN CAMPO- Bosko ha sorpreso ieri sera, subentrato per Toloi e per dare una spinta decisiva alla squadra. Rebic non lo vede nemmeno e l’ultimo uomo di Re Mida Sartori lancia verticalizzazioni a più riprese. Viste le prestazioni della difesa ballerina nerazzurra, mister Gasp sta pensando di concedergli una maglia da titolare: il difensore croato è il degno erede del Toloi dei tempi migliori, e a soli venti giorni dall’esordio assoluto in Serie A continua a stupire, collezionando sei presenze di spessore. Le uniche due gare in cui non ha calcato il campo? Proprio negli unici due pareggi, prima del Milan, con Juve e Verona, indice di una difesa meno ermetica senza un Bosko a coprire. 
     

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