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  • Aumento degli attacchi hacker e carenze nei sistemi di protezione: Italia nel mirino

    Aumento degli attacchi hacker e carenze nei sistemi di protezione: Italia nel mirino

    • Rocco Malafoglia
      Rocco Malafoglia
    Con il termine “hacker” si fa riferimento ad una persona che utilizza le proprie competenze informatiche per attività finalizzate alla compromissione di dispositivi digitali come computer, smartphone e tablet.

    Nell’immaginario collettivo gli hacker sono programmatori malintenzionati in grado di introdursi in reti protette di computer o di produrre virus informatici. Questa è un’idea piuttosto limitata, che non prende in considerazione le altre innumerevoli motivazioni per le quali giustamente si può fare ricorso all’hacking.

    I dati però parlano chiaro: nel 2021 sono oltre 2mila gli attacchi informatici causa di gravi disservizi e in alcuni casi anche di problematicità economiche.

    Gli alti livelli di digitalizzazione e informatizzazione avvenuti negli ultimi anni hanno portato ad un aumento esponenziale degli attacchi informatici e ad una conseguente carenza di esperti di cyber security.

    “In Italia sono circa 100mila le figure mancanti in termini di sicurezza”, ribadisce Massimo Palermo, country manager per Italia e Malta di Fortinet, multinazionale californiana leader nel comparto delle contromisure tecnologiche. Non solo: ”l’Italia è il terzo paese al mondo per attacchi ransomwere” continua Palermo.

    Secondo i dati del rapporto Fortinet circa il 64% delle imprese da loro consultate è stata vittima di aggressioni di questo tipo, mentre il 38% ha dichiarato di aver subito effrazioni costate milioni di dollari. Inoltre gli attacchi informatici sembrano essere drasticamente aumentati con l’inizio della Pandemia .

    Per le aziende a livello mondiale però la vera difficoltà riscontrata sembrerebbe quella di trovare e poi assumere i professionisti della sicurezza. Tra i paesi più in difficoltà ritroviamo il Brasile, la Francia e il Nord America.

    In Italia invece le problematiche sono molteplici: le piccole e medie dimensioni delle imprese non aiutano all’allocazione di un budget adeguato per far fronte a questi eventi e la predisposizione culturale non è sicuramente pari a quella di altri stati come la Cina.

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