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  • Carabinieri Piacenza, l'avv. di Montella: 'Si può sbagliare per vanità'. Quello di Falanga: 'I soldi erano del gratta e vinci'

    Carabinieri Piacenza, l'avv. di Montella: 'Si può sbagliare per vanità'. Quello di Falanga: 'I soldi erano del gratta e vinci'

    Sono ripresi, nel carcere di Piacenza, gli interrogatori di garanzia dei carabinieri arrestati nella giornata di mercoledì, nell’ambito dell’inchiesta della procura che ha svelato i reati commessi dai militari della stazione Levante. Al vertice di questa piramide, secondo gli inquirenti, c’era l’appuntato Giuseppe Montella, convinto, secondo quanto dice il gip. Di tenere “qualunque tipo di comportamento, vivendo al di sopra della legge e di ogni regola di convivenza civile”. Queste le parole del suo legale, Emanuele Solari, rilasciate ai cronisti presenti: “Probabilmente risponderà alle domande, è molto provato”.

    LEGALE FALANGA - Salvatore Cappellano, il più violento della banda secondo il giudice, ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere. Si è presentato di fronte al gip, invece, Giacomo Falanga, il carabiniere che appare in una foto con Montella e due presunti spacciatori. Queste le parole dell’avvocato di Falanga, Daniele Mancini: “Il mio assistito ha partecipato agli arresti ma non sapeva nulla di quello che c'era dietro. La foto coi soldi in mano insieme agli spacciatori? Si riferiva a una vincita al gratta e vinci. Le violenze su un nigeriano?Non è stato picchiato, è caduto a terra durante l’inseguimento”.

    LEGALE MONTELLA - ​Emanuele Solari, legale di Giuseppe Montella, parla del suo assistito: “Si può sbagliare, si possono fare errori, per ingenuità, per vanità, per tante cose. Certe condotte possono avere rilevanza penale e chi ha sbagliato pagherà” le parole riportate da Ansa. Con Montella che ha riposto, per 3 ore, alle domande che gli sono state fatte “fornendo tutte le informazioni che poteva fornire. C’è la volontà di spiegare e ci saranno ulteriori riscontri. È stato collaborativo al cento per cento nel rispetto della giustizia. C’è stata una collaborazione completa, chiarificatrice, esplicita e senza esitazioni”.

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