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    Caso Acerbi-Juan Jesus: sentenza attesa per la prossima settimana

    Caso Acerbi-Juan Jesus: sentenza attesa per la prossima settimana

    • Redazione CM
    La Procura federale vuole fare luce in fretta sul caso Acerbi-Juan Jesus. La volontà è di consegnare entro questo fine settimana la relazione al Giudice Sportivo Gerardo Mastrandrea che aveva chiesto martedì un supplemento di indagine alla Procura. Per questo motivo il capo della Procura federale Giuseppe Chiné sentirà i due diretti interessati: il primo in audizione sarà il difensore del Napoli, che già oggi darà la sua versione dei fatti, mentre come scrive La Gazzetta dello Sport ad Acerbi toccherà domani, in videoconferenza dalla Pinetina, affiancato dall’avvocato del club nerazzurro. È probabile che la Procura, che ha già acquisito le immagini per la prova tv, ascolti anche l’arbitro del match, il romano Federico La Penna.

    ACERBI SOSTIENE DI AVER DETTO A JUAN JESUS: 'TI FACCIO NERO'

    LA POSIZIONE DI ACERBI - Il difensore dell'Inter, che oggi con ogni probabilità prenderà parte alla seduta con i compagni, dopo che è stato mandato a casa da Spalletti, non ha fatto ulteriori commenti, nemmeno sui social. La dichiarazione alla Stazione Centrale di ritorno da Roma, che il club nerazzurro non ha gradito, è stato l'ultimo commento pubblico alla vicenda. Nonostante i colloqui con la società, la sua linea difensiva resta la stessa: al procuratore federale domani ribadirà di non aver detto o fatto nulla di razzista, che la parola era “nero”, senza la g, ed era stata usata per rivolgere un semplice “ti faccio nero” a Juan Jesus. 

    TEMPISTICHE - Pallo in mano alla Procura Federale che relazionerà poi al Giudice Sportivo, la sentenza è attesa prima del prossimo turno di campionato dopo la pausa per le Nazionali: Acerbi rischia almeno dieci turni di stop. Si legge all’articolo 28 comma 2 del Codice di Giustizia sportiva: "Il calciatore che commette una violazione per comportamento discriminatorio è punito con la squalifica per almeno 10 giornate di gara o, nei casi più gravi, con una squalifica a tempo determinato". 

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