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    Come giocherebbe il Napoli con De Bruyne: la coesistenza con McTominay e tutte le soluzioni offensive

    Come giocherebbe il Napoli con De Bruyne: la coesistenza con McTominay e tutte le soluzioni offensive

    • Andrea Coletta
    Con la lotta Scudetto ancora aperta, gli ultimi giorni sono stati segnati da una notizia di calciomercato che potrebbe essere un colpo sensazionale per il calcio italiano: il Napoli sta trattando l’acquisto del centrocampista belga Kevin De Bruyne, 34 anni, che a fine stagione sarà svincolato dopo la decisione del Manchester City di non rinnovare il suo contratto in scadenza.

    Esploso nella formazione belga del Genk, viene acquistato dal Chelsea dove Benitez prima, e Mourinho dopo, non credono fino in fondo in lui: con il tecnico spagnolo viene mandato in prestito al Werder Brema (dove realizza 10 gol in 33 presenze), mentre con il portoghese, dopo la prima parte di stagione passata ai margini del progetto, chiede ed ottiene di essere ceduto al Wolfsburg. E’ qui che nel successivo anno e mezzo avviene la sua consacrazione, che gli aprirà le porte del Manchester City per la bellezza di 78 milioni di euro.

    Per descrivere De Bruyne basterebbe una celebre dichiarazione di Guardiola: “Sa sempre quello che deve fare e lo fa a una velocità superiore agli altri”.

    Destro naturale, sebbene utilizzi anche il mancino con estrema naturalezza, potenza e precisione, KDB è probabilmente una tra i migliori assist man del mondo: tra squadre di club e nazionale, sono 313 gli assist forniti ai propri compagni in 770 partite. 187 le reti realizzate tra tutte le competizioni, non esattamente un dettaglio.

    Se il Napoli riuscisse a piazzare il colpo, come si inserirebbe KDB nello scacchiere di Antonio Conte?

    Il belga è un giocatore estremamente duttile: nella sua carriera ha agito prevalentemente da trequartista, ma non stiamo parlando di un classico numero dieci. Le sue caratteristiche di gioco, così come gli allenatori con cui ha lavorato (in primis Guardiola), lo rendono un giocatore in grado di partecipare attivamente alle due fasi gioco, dalla difesa nella propria area di rigore all’inserimento in quella avversaria, dallo sviluppo e la costruzione del gioco dal basso, alla finalizzazione. Nella nostra visione un centrocampista, non solo box to box nella definizione inglese, ma presente in tutte le zone del campo. Non a caso, dopo il trequartista, la posizione di campo maggiormente ricoperta è quella di centrale di centrocampo, o di mezz’ala.



    Tecnicamente, è un giocatore molto abile nella costruzione e nel palleggio, preciso nell’ultimo passaggio così come nei cambi di gioco. Si disimpegna molto bene nei dribbling, ed è un giocatore incredibilmente pericoloso ed efficace nelle conclusioni dalla distanza. Tra le sue capacità, anche l’esecuzione dei calci piazzati.

    Antonio Conte in questa stagione (e per diverse ragioni) ha proposto tre versioni tattiche differenti del suo Napoli: un 4-2-3-1 in avvio di stagione, che si è poi trasformato in 4-3-3 (il modulo più utilizzato), con qualche uscita con il 3-5-2.

    L’inserimento di De Bruyne porterebbe il Napoli ad alzare ulteriormente il livello del proprio centrocampo, con un innesto di assoluta qualità.

    Come giocherebbe il Napoli con De Bruyne: la coesistenza con McTominay e tutte le soluzioni offensive

    Una soluzione senza dubbio interessante potrebbe essere quella di un Napoli (ipotizzando De Bruyne inserito all’interno dell’attuale rosa) schierato con il 4-2-3-1: il belga potrebbe prendere la sua posizione di trequartista alle spalle del suo compagno di nazionale Lukaku, con Raspadori e Politano ad agire sugli esterni, Lobotka e McTominay schierati come mediani. Questa soluzione potrebbe garantire a Conte un maggiore ventaglio di soluzioni offensive dato che KDB ha nei piedi l’ultimo passaggio che manca oggi nella rosa partenopea, mantenendo però la possibilità di sviluppare il proprio gioco sulle corsie esterne. Inoltre, fattore non trascurabile fino ad oggi, gli inserimenti di McTominay schierato come mediano piuttosto che come mezz’ala potrebbero garantirgli qualche metro di libertà in più in fase di avvio azione. Difensivamente, la squadra rimarrebbe schierata come oggi, sebbene proprio allo scozzese potrebbe essere richiesto un sacrificio maggiore, specialmente nell’equilibrare la squadra sulle possibili ripartenze avversarie.

    Un’altra potenziale soluzione potrebbe essere quella di vedere il Napoli schierato con il 3-5-2: in questo caso De Bruyne potrebbe essere la mezz’ala sinistra, con McTominay mezz’ala destra e Lobotka centrale. Gli esterni di centrocampo potrebbero essere Olivera e Di Lorenzo, mentre accanto a Lukaku potrebbe giocare Raspadori in una soluzione a due punte più classica, piuttosto che Politano per cercare spazio tra le linee.

    Ovviamente tutte le evoluzioni del 3-5-2 potrebbero essere soluzioni valide, poiché De Bruyne potrebbe essere l’unico trequartista nel 3-4-1-2, piuttosto che agire in coppia con un giocatore come Politano nel 3-4-2-1.

    Più complessa sembrerebbe l’ipotesi 4-3-3: KDB idealmente prenderebbe il posto di Anguissa, ma è difficile pensare che il belga possa garantire con costanza lungo tutto l’arco della gara le corse, avanti e indietro, che sono invece nelle corde del camerunense.

    Insomma, scontato da dire, ma quando ad una squadra si pensa di aggiungere un talento come De Bruyne è difficile vedere problemi, ma solo molte possibilità.

    Quello che ci auguriamo è che questa voce di mercato trovi presto conferme, e visto il periodo, si raggiunga a breve la fumata bianca. Perché Napoli ed il Napoli meritano di vedere un talento così importante giocare al Maradona.

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    Commenti

    (3)

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    GJ84
    GJ84

    Lo dico da estimatore del Belga, ma se dovessi rinunciare ad Anguissà per questo e ripeto QUESTO...

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