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    Da trascinatore a riserva: Kovalenko via dallo Shakhtar, ritorno di fiamma di Juve e Inter?

    Da trascinatore a riserva: Kovalenko via dallo Shakhtar, ritorno di fiamma di Juve e Inter?

    • Marina Belotti
    Venuto al mondo il giorno di San Valentino del '96, ha fatto innamorare di lui molti club, ma solo uno occupa un posto fisso nel suo cuore: lo Shakhtar Donetsk. Ultimamente l'anima gemella lo sta abbandonando, ecco perchè potrebbe essere arrivato il momento giusto perchè altre pretendenti si facciano avanti. Stiamo parlando di Viktor Kovalenko, centrocampista ucraino di grande talento. Cresciuto, lanciato, esploso, ma la sua carriera rischia di somigliare a un arcobaleno che sale, tocca l'apice e scende.

    GLI ANNI D'ORO - Cresce lì dove batte il cuore pulsante del suo stato natale: la prestigiosa e ricca Academy dello Shakthar, che recluta tutti i talenti emergenti dell'Ucraina. Il trequartista varca i cancelli della società a dodici anni e dopo pochi anni si ritrova a rivestire il ruolo di trascinatore in Youth League: rigore decisivo contro l'Olympiacos e tre azioni decisive nella semifinale contro l'Anderlecht che vale la finale persa contro il Chelsea. Questa stella a cinque punte, dal valore di 5 milioni, arde dalla voglia di mostrare il suo talento e brucia tutte le tappe. Infatti, nonostante sia due anni sotto età rispetto al regolamento europeo, viene già scritturato nell'Under 21 ucraina per un ruolo da protagonista e viene introdotto subito nel calcio professionistico: dimostra molti anni in più di quelli che ha, sia per il suo fisico che per le sue rapide intuizioni, che lo fanno essere un passo, il destro, avanti agli altri a incantare le porte. Nell'Under 19 mette in mostra queste caratteristiche e si fa poi conoscere al mondo durante gli ultimi Mondiali U20 in Nuova Zelanda, nei quali diventa capocannoniere della competizione, segnando ben cinque reti. Il tecnico rumeno Mircea Lucescu, vero scout di talenti, lo convoca subito in prima squadra: il suo esordio è vincente, 3-0 contro il Vorskla Poltava il 28 febbraio 2015 e la Nazione continua ad ammirarlo anche durante la Coppa d'Ucraina. La linea mediana è il suo posto, sia da trequartista che da centrocampista, si muove su di essa come un funambolo in perfetto equilibrio, un muro mediano davanti alla difesa. L'esordio ufficiale in Nazionale maggiore avviene il 24 marzo 2016, in un'amichevole contro Cipro vinta per 1-0, seguita da altre otto presenze, mentre il palcoscenico sull'Europa si alza durante gli Europei 2016 in Francia, dove gioca tutte e tre le partite della fase a gironi. L'Italia, e non solo, lo nota.

    TUTTE LO VOGLIONO MA...- Per tutti è amore a prima vista: perfino il preparatore atletico dello Shakhtar, Carlo Nicoli, parla delle sue doti da professionista e due club italiani cominciano a desiderarlo sempre di più. Durante l'estate la Juventus tenta di prenderlo, ma Fabio Paratici non riesce a strapparlo allo Shakhtar, così come l'Inter di Suning fortemente interessato ma rinnegato. Continua però il boom di voli verso l'Ucraina prenotati dagli osservatori di Milano e Torino che monitorano costantemente Kovalenko. Lo Shakhtar ha pensato bene nel frattempo di blindarlo fino al 2020, per evitare i pericolosi inserimenti di vari club inglesi, oltre che delle società bianconera e nerazzurra, in vista dell'imminente mercato invernale.

    NUOVO LAMPARD? - Tutte lo vogliono quindi, ma per ora solo lo Shakhtar ce l'ha, anche se ora sembra non ricambiare più il suo attaccamento alla maglia. Considerato uno dei prodigi in rampa di lancio, la sua corsa ha subìto un arresto in quest'ultima stagione. Infatti, nonostante i gol messi a segno da titolare contro il Chornomorets e il Karpaty, gioca per gli interi 90' solamente fino al 28 agosto. In seguito viene sempre sostituito e inizia a tenere compagnia ai suoi colleghi sotto al plaid per ripararsi dal freddo della panchina. A parte i 90' concessi contro il Volyn Lutsk, negli ultimi due mesi mister Fonseca lo mette dentro solo sul cambio: entra o esce a partita in corso e non ha tempo per rodare. Nelle partite contro lo Zirka e il Chornomorets, in cui tra l'altro aveva messo a segno uno dei suoi due gol, ha guardato dalla tribuna senza essere nemmeno chiamato in causa e in panca. E nel corso dell'ultimo match del 6 novembre contro l'Oleksandria, entra in partita solo per 14'. Lui, che è un pò lento nella corsa, non riesce a dare il meglio di sè in un minutaggio così breve. I numeri parlano chiaro: solo quando Kovalenko entra per 90' riesce a rendere e arricchire lo Shakhtar con gol e assist d'oro. Il suo potenziale, secondo il sito sofifa.com, è fermo a 75, ma secondo gli esperti può arrivare fino a 87 su 100. Certo, serve che giochi, se non in Prem'er-Liha, dove ha già dato tanto, in altri panorami. Magari all'ombra della Mole Antonelliana o della Madonnina del Duomo. In attesa delle prossime mosse, ora Kovalenko deve dimostrare che vale le premesse e che resta una promessa del calcio: il nuovo Lampard, come dicono in tanti. Non un arcobaleno a scendere, ma una supernova a esplodere.

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