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  • Discoteche chiuse: giovani, ci avete tradito e l'avete combinata grossa! Che superficialità, ora siete in trappola

    Discoteche chiuse: giovani, ci avete tradito e l'avete combinata grossa! Che superficialità, ora siete in trappola

    • Marco Bernardini
      Marco Bernardini
    Da questa notte non si balla. Discoteche chiuse. Rotonde sul mare off limits. Nessuna danza in stile pellerossa intorno ad un falò sulla spiaggia. E se ci si vorrà egualmente riunire in più di venti, l’obbligo della mascherina sarà tassativo dall’ora dei vespri sino alle sei del mattino. La seconda parte dell’estate vacanziera al tempo del Covid sarà caratterizzata dall’assenza di musica. Una misura necessaria e fin indispensabile che non poteva essere rimandata. Il virus sta colpendo duro in tutto il mondo e in Italia ha ripreso a fare seriamente paura.

    I gestori di tutti i locali del divertimento disseminati nel nostro Paese protestano con forza e minacciano rivolte. Invano, perché ciascuna trasgressione verrà duramente sanzionata. Anche loro, comunque, non sono esenti da colpe e responsabilità. L’obiettivo dell’incasso a fine serata ha provocato inammissibili disattenzioni e superficialità nella gestione. Il contraccolpo economico sarà per loro pesantissimo, ma soprattutto verrà pagato dai lavoratori del settore i quali, stagionali e non, si ritroveranno senza la retribuzione. I quattrini dei sussidi sono stati promessi e arriveranno. Occorrerà vedere quando, però. Il disastro era comunque annunciato e diversamente il governo non poteva agire. 

    E’ desolante prenderne atto e doverlo dire, ma questa volta sono stati i nostri figli e nipoti a tradire e a combinarla davvero grossa. Le migliaia di ragazzi i quali, dopo la mezzanotte, hanno trasformato le discoteche e le sale da ballo in autentici carnai dove le più elementari regole suggerite non solo dalla legge ma dal buon senso sono state mortificate dallo slogan sciagurato "si vive una sola volta" urlato senza mascherina e tutti abbracciati con un bicchiere in mano. Un invito provocatorio al Covid-19 che scende anche lui in pista per fare il suo “lavoro”. Non caso i numeri dei nuovi contagiati riferiscono della crescita esponenziale di "vittime" giovani e giovanissime le quali, tornando a casa, hanno a loro volta colpito padri, madri, nonni e anche fratellini o sorelline come la bimba di cinque anni che a Padova si trova in terapia intensiva.

    Un disastro, insomma, che potrebbe compromettere la riapertura delle scuole, la cui valenza non è minimamente rapportabile ad un rap o a una movida scacciapensieri e il cui evento produrrebbe effetti socialmente devastanti. E dire che, nel corso della prima ondata pandemica, gli italiani si erano comportati in maniera esemplare al punto da essere indicati come modello dai Paesi di tutto il mondo. Poi è bastato allentare un minimo la vigilanza confidando sul buon senso di ciascuno per non dover ripiombare nell’angoscia. Senza più briglie i giovani puledri sono partiti alla carica per riguadagnare il tempo perduto. Ma sono finiti in trappola e adesso indietro non è possibile tornare se non provando a difenderci in qualche modo. Anche zittendo la musica.

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