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    Donnarumma, nessuno come lui: Juve, prendilo e lascialo in prestito al Milan

    Donnarumma, nessuno come lui: Juve, prendilo e lascialo in prestito al Milan

    • Antonio Martines
    Nella storia del nostro calcio l'unico ruolo che in ogni epoca non è mai rimasto vacante è quello del portiere. I pali della nostra nazionale sono sempre stati affidati non ad un semplice campione, quanto piuttosto ad un vero e proprio fuoriclasse che il più delle volte era anche un totem; tanto che la maglia numero 1 dell'Italia da un punto di vista iconografico ha lo stesso peso specifico che possono avere la 7 del Man.United o la 10 del Brasile e dell'Argentina. Nomi come Combi, Sentimenti IV, Albertosi, Zoff, Zenga, Peruzzi, Pagliuca, Toldo fino ad arrivare all'odierno Buffon hanno contribuito a creare la leggenda del portiere della Nazionale Azzurra, una leggenda che a quanto pare non ha alcuna intenzione di tramontare visto che all'orizzonte già s'intravede un nuovo astro in grado di illuminare con il suo talento i prossimi decenni. Donnarumma è il nuovo grande estremo baluardo del calcio italiano, l'erede designato di Buffon, colui che sin dal primo minuto del suo esordio ha subito fatto capire di che pasta era fatto.

    La prima volta che vidi Donnarumma fu in un'amichevole di una tournèe asiatica tra Milan e Real il 30 Luglio dello scorso anno. Con quella faccia da scugnizzo napoletano con il classico sorrisetto beffardo – tipico e innato – di chi la sa lunga fin dal primo vagito, il tutto su un corpo da gigante. Il ragazzo sembrava quasi divertito da quell'esordio in maglia rossonera, andò in porta e parò anche un rigore a Kroos, in un modo per niente banale. Rimasi impressionato da quella stazza titanica che si accompagnava ad un'agilità felina. E infatti di Donnarumma colpisce soprattutto una caratteristica per la quale Chesterton - anche lui grande e grosso come Gigio -  aveva un'autentica predilezione: quella del paradosso!  Una caratteristica tipica dei fuoriclasse assoluti,come il paradosso delle gambe asimmetriche di Garrincha, il paradosso del corpo da nano grassoccio di Maradona, oppure i piedi piatti di Crujiff. Il paradosso di Donnarumma risiede nell'enormità di quel corpo cosi grande e pesante eppure allo stesso tempo cosi simile ad un gatto. Non si era ancora mai visto un portiere di quella stazza (196 cm x 90Kg) cosi agile, veloce, esplosivo e reattivo. Tra i portieri della nuova generazione l'unico che gli somiglia un po' è Courtois, che come lui è vicinissimo ai 2 metri (199cm per la precisione) e come lui sa volare, ma appare decisamente meno esplosivo, perché il Belga arriva dove può – e può veramente tanto – ma Gigio da la sensazione di arrivare dove vuole. Per tutti questi motivi e tanti altri Donnarumma è già finito nel mirino della Juventus e, non poteva essere altrimenti visto che la Vecchia Signora – come giustamente ha ricordato Marotta qualche tempo fa – ha sempre avuto il portiere della nazionale negli ultimi 40 anni ( Zoff, Peruzzi, Buffon) con l'eccezione della parentesi Zenga e Pagliuca entrambi dell'Inter quando difendevano da titolari i pali della porta azzurra.

    Donnarumma dicevamo, è nel mirino dei bianconeri; ma  il suo momento è già arrivato oppure forse è ancora troppo presto per poterlo veramente considerare l'erede naturale di Superman Buffon? Secondo alcuni è ancora un azzardo caricarlo di simili responsabilità e il ragazzo dovrebbe avere tutto il tempo per crescere con tranquillità lontano da certi riflettori, anche perché nel frattempo Buffon sembra ancora in grado di stare sulla cresta dell'onda. Secondo altri invece il ragazzo è già in grado non solo di competere allo stesso livello di Buffon ma addirittura di rubargli la maglia da titolare nell'Italia e tra poco anche nella stessa Juventus. Effettivamente è un dolce dilemma, perché sembrerebbe di essere davanti al classico punto in cui una parabola (quella di Buffon) si interseca con un'altra (quella di Donnarumma), e quel punto di intersezione non è affatto facile da trovare, ci troviamo di fronte ad un vero e proprio problema da integrali definiti, calcolare quell'area e scoprire se appartiene ancora a Buffon oppure è già di Donnarumma non sembra affatto una cosa facile da scoprire.

    Sembra di rivivere certi momenti della splendia F1 dei primi anni '90 quando un esordiente Schumacher con la Benetton faceva già vedere di che pasta era fatto, facendo sentire il proprio fiato sul collo a un certo Ayrton Senna, quei momenti erano delle vere e proprie intersezioni spazio-temporali tra due universi paralleli - ma distiniti e separati - quelli di due numeri 1. Quindi  personalmente credo che non sia ancora finito il momento di Buffon, ma allo stesso tempo penso che sia già cominciato quello di Donnarumma, siamo in una zona d'ombra in cui decidere in maniera netta e decisa a favore di uno dei due è stupido oltreché rischioso, in casi come questi la cosa migliore da fare è quella di sfruttare fino all'ultimo l'esperienza dell'anziano campione e godersi i primi exploit della giovane stella, facendo crescere quest'ultima sotto l'ala protettiva del primo, ma questo è un discorso che riguarda esclusivamente la Nazionale.

    Per quanto riguarda invece la Juve e Il Milan è tutta un'altra storia. Probabilmente alla prima converrebbe comprare subito Donnarumma e tenerlo parcheggiato al Milan almeno per un altro anno se non due ( in base al rendimento di Buffon), ma il Milan potrebbe accettare una simile strana situazione? Se si dovesse ragionare con il cuore e con la storia assolutamente no, ma se lo si fa con la testa e con il portafoglio forse si, anche perché di mezzo c'è anche un certo Raiola...

    @Dragomironero

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