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    Empoli: a Roma il coraggio non basta, ma per sperare bisogna segnare!

    Empoli: a Roma il coraggio non basta, ma per sperare bisogna segnare!

    • Carlo Alberto Pazienza
    L’aperitivo del lunedì è andato di traverso a tutti i tifosi azzurri. Elaborato il k.o. dell’Olimpico, era stato tutto sommato un turno di campionato positivo, viste le sconfitte di Cagliari, Sassuolo e Verona. Il successo dell’Udinese proprio prima della cena del lunedì però, ha reso molto amara la sconfitta contro i biancocelesti, arrivata dopo una prestazione finalmente coraggiosa e determinata, ma priva di gioie sotto il profilo del risultato. I friulani hanno battuto il Lecce a domicilio (0-2) e si sono tirati fuori dalla zona rossa spedendoci contestualmente l’Empoli, oggi 18° a pari punti con il Frosinone ma sotto per gli scontri diretti sfavorevoli. Premesso che se finisse così il campionato ciociari e toscani disputerebbero lo spareggio, è chiaro che l’apprensione adesso si fa sempre più insistente. Gli azzurri hanno ufficialmente terminato i jolly a loro disposizione e se vogliono sperare di salvarsi, con o senza spareggio, qualche punto devono obbligatoriamente conquistarlo negli ultimi 180’ di stagione. Alla finestra c’è lo scontro diretto proprio con l’Udinese, in fiducia e in serie positiva dall'approdo sulla panchina di Fabio Cannavaro. Dall’arrivo del campione del Mondo a Germania 2006, i bianconeri hanno infatti portato a casa 5 punti, pareggiando con Bologna e Napoli e trionfando al Via del Mare. Una squadra che obiettivamente per blasone e organico stona nei bassifondi della classifica , che ha avuto importanti difficoltà in questa stagione ma che sul finire sembra aver trovato una spinta emotiva davvero importante. 

    Dopo la prova opaca e deludente con il Frosinone, anche l’Empoli si è data una scossa nella partita contro la Lazio. L’approccio e l'interpretazione della gara sono stati positivi, ma proprio come accaduto poche settimane fa contro l’Atalanta a far saltare il piano gara è stato un gol subito poco prima dell'intervallo, ancora una volta da calcio da fermo. Una disattenzione grave, imperdonabile, visto che Patric ha colpito indisturbato dentro l’area piccola un pallone proveniente da calcio d'angolo Il problema però è che l’Empoli non segna: lo zero alla casella dei gol fatti è stato il 21° in campionato su 36 partite, un dato che racconta abbastanza bene la stagione degli azzurri. Una squadra con poca qualità tecnica, allestita forse con sufficienza, tre cambi di allenatore i rinforzi di gennaio che, eccezion fatta per le primissime settimane di Nicola, non hanno dato quanto promettevano di poter fare. Imperdonabile l’errore della difesa sull’1-0 laziale, inaccettabile anche la superficialità di Caputo che ha visto sì opporsi alla sua conclusione da tre metri un Mandas versione Superman, ma che da lì doveva calciare con tutt’altra cattiveria, specie se sai che qual pallone potrebbe valere mezza salvezza. Che manchino precisione e cattiveria (9 tiri fuori su 16 totali e solo 3 in porta spiegano bene le difficoltà azzurre) non è certo una novità e arrivati a questo punto della stagione un repentino cambio di rotta pare assai improbabile. Nonostante tutto però per arrendersi è ancora presto, perchè i margini e le possibilità per lottare, incredibilmente, ci sono ancora. Nessun calcolo, bisogna fare punti: magari non perdere a Udine e provare a fareil colpaccio in casa contro la roma all’ultima giornata, sperando che i giallorossi abbiano già avuto tutto quello che chiedevano dalla propria stagione...
     

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