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    Milan, Gattuso: 'Tutto ok con Leonardo, basta chiacchiere. Il mio futuro è qui, Paquetà fuori un mese'

    Milan, Gattuso: 'Tutto ok con Leonardo, basta chiacchiere. Il mio futuro è qui, Paquetà fuori un mese'

    • Daniele Longo, da Milanello
    Vigilia di Juventus-Milan, una gara che può dire nella corsa alla Champions League dei rossoneri. Gennaro Gattuso presenta la sfida in conferenza stampa:

    SUL MOMENTO DIFFICILE: "E' un fatto importante il quarto posto, ma dobbiamo guardare il presente. Stiamo facendo fatica dopo il derby, non riusciamo a vincere le partite. Sento tante chiacchiere, questa è l'ultima volta che parlo di Leonardo. Qua non c'è nulla, l'obiettivo è quello di portare il Milan in Champions League. Contro di lui non ha nulla, qualcosa rimane all'interno lo spogliatoio. Io qui sto benissimo, il problema è che non riusciamo ad essere brillanti. Dobbiamo riportare la squadra in Champions League, il resto sono chiacchiere da bar. Quella di domani è una partita che viene a pennello".

    SULLE DICHIARAZIONI DI ABATE IN SETTIMANA SULLA JUVE IN CHAMPIONS: "Abbiamo provato diverse cose, dobbiamo mettere una squadra che dà garanzie. Si tocca con mano che c'è nervosismo, ma può essere un fattore positivo perché vuole dire che ci sono giocatori che ci tengono. Possiamo ripartire, ci serve una vittoria. La Juve insegna in questo senso, contro l'Atletico la davano per morta e una partita gli ha cambiato la stagione: sono ai quarti di Champions, hanno cambiato mentalità. Possiamo fare come loro".

    SUL RITORNO AL 4-3-3: "Franck Kessie si è allenato con noi, Romagnoli si è allenato con il gruppo ma ieri ha avuto la febbre. Conti la settimana prossima sarà dei nostri, Donnarumma tra 4/5 giorni. Paquetà è un po' più lunga".

    JUVE CON LA TESTA ALLA CHAMPIONS: "Non ci credo, hanno grande mentalità. Non mollano mai, sanno reggere la pressione e in questi anni sono stati impressionanti sotto questo aspetto qua. Hanno quei 5 giocatori che sono lì da tempo, sono un valore aggiunto".

    SULLE DIFFICOLTA' DEGLI INFORTUNI: "La storia dice che, di riffa o di raffa, nelle difficoltà siamo sempre riusciti a tornare in carreggiata. Il derby era la partita più importante, ma adesso è finita e dobbiamo guardare avanti. Dobbiamo tirare fuori tutto quello che abbiamo. Due immagini: l'1-1 contro l'Udinese e il miracolo che fa Calhanoglu. Siamo due giocatori contro sette di loro, ora dobbiamo avere il veleno e non stare lì a pensare: 'Adesso se sbaglio'".

    SULL'EVENTUALE IMPRESA DOMANI: "Si può vincere, chiamala impresa o come vuoi. Ci sono tanti giocatori che facevano delle cose incredibili qualche settimana fa. Ognuno di noi ora commette degli errori a livello tattico. Ho sentito dire che Leonardo mi ha detto di giocare con due punte e il trequartista. Son tutte chiacchiere da bar. Voglio essere onesto con voi, vi do la spiegazione. Giocavamo contro l'Udinese, una partita che dovevamo vincere a tutti i costi. Si poteva osare un po' di più, abbiamo avuto la sfortuna che si sia fatto male e non abbiamo avuto più il gioco fluido avuto negli ultimi 20-25 minuti quando Paquetà aveva preso le misure. Se qualche giocatore dice che non l'abbiamo preparata bene, ci sta. Ma sono scelte mie. Tante volte dico a Leo e Paolo chi gioca il giorno della partita. Domani ci vuole tutto, a livello tattico, di personalità e di voglia".

    SE PUO' BASTARE LA PARTITA DI DOMANI PER AVERE ENERGIA FINO ALLA FINE: "Penso di sì. Al momento serve un episodio che ci faccia tornare vivi e faccia tornare l'entusiasmo. Può esserci una svolta". 

    SULLA CLASSIFICA:
     "Non siamo gli unici che fanno fatica, tranne l'Atalanta. La Samp vince con noi e perde a Torino, la Lazio vince a San Siro e perde a Ferrara. In questo momento c'è equilibrio. Siamo fortunati, siamo ancora al quarto posto". 

    SULLA SQUADRA LUNGA: "Mi avete detto che ero un catenacciaro. Vado alla ricerca di qualcosa di nuovo, è per questo che non farei un discorso di attaccanti o di numeri. Contro l'Udinese non sembrava una mia squadra. Per fare qualcosa di diverso, ogni tanto sto sbagliando qualcosa anche io".

    SU PAQUETA': "Dovrebbero essere 20 giorni o un mese. Dipende dal giocatore, dai suoi fastidi, da come risponde la caviglia, ma i tempi sono quelli là".

    SUI CAMBIAMENTI: "Io so che se cambiamo qualcosa possono venire fuori dei difetti. In questo momento non ci riesce tutto questo". 

    SE E' PREOCCUPATO O NERVOSO COME PRIMA DELLA PARTITA CON LA SAMP: "Quando mi avete visto nervoso? Era una tua sensazione, ero nervoso alle 4 del mattino il giorno del tuo telefonino. Non prima della partita con la Sampdoria. Tornando alla domanda, tante volte sei portato a cambiare perchè vedi qualcosa che non va. So che quando si cambia possono venire fuori i nostri difetti".

    SE C'E' QUALCOSA, DAL PUNTO DI VISTA TECNICO E TATTICO, DA SALVARE DELLE ULTIME PARTITE: "Mi è piaciuto il secondo tempo contro la Sampdoria. Quella voglia mi è piaciuta molto, dobbiamo ripartire da lì". 

    SU COME STA VIVENDO IL MOMENTO: ""Non lo sto vivendo benissimo, c'è grande delusione. La bocca me l'ero fatta anche io quando riuscivamo a vincere, anche non esprimendo un grandissimo calcio. Al tempo stesso c'è grandissima voglia di ripartire e tanta rabbia. Non sono nervoso, ma arrabbiato, perchè ci siamo fermati sul più bello. Ho il dovere di crederci. Ho grandissima voglia di portare il Milan al quarto posto e di giocarci la Champions League".

    SUL FUTURO: "Ho due anni di contratto ancora. Il mio futuro è testa a quello che dobbiamo fare oggi. L'altro giorno non sono stato bravo a tenermi quella risposta, è venuto un polverone. Il mio futuro è qui, per raggiungere gli obiettivi di questa società". 

    SULLE DIFFERENZE CON IL MILAN DI DUE MESI FA: "Contro l'Udinese, dove potevamo osare qualcosa di più, ho deciso di cambiare, mettendo le due punte e il trequartista. Ma il problema è come affrontiamo le ultime partite, non il modulo o la tattica". 

    SULLA SFIDA CONTRO ALLEGRI: "A Perugia Max è stato il mio capitano, poi ho lavorato due anni con lui. Già da giocatore si faceva voler bene. E' un uomo molto positivo, non si piange mai addosso e riesce sempre a sdrammatizzare. Su tante cose è l'opposto di come vivo io questo lavoro, qualcosa mi è rimasto. Non l'ho mai visto arrabbiato. Ha sempre avuto il coraggio di lanciare i giovani, quando non c'era Seedorf giocò Merkel. Kean ha grande talento, ma va lasciato tranquillo. E' un 2000, deve volare basso e migliorare dove ha miglioramento". 

    SU KEAN: "Ha grande talento ma sono d'accordo con Max: è un 2000 e deve volare basso. Migliorare le cose dove ha margini di miglioramento e lavorare".

    SULL'EPISODIO DI CAGLIARI E LE DICHIARAZIONI DI BONUCCI: "In Italia non si può dire più nulla. Bisogna capire perché Leo ha detto quelle cose là, chi è più grande di te ti può dare un consiglio per aiutare il ragazzo e fallo stare più tranquillo". 

    SULLE GARANZIE DI POTER FARE UNA GRANDE GARA DOMANI: "Non so che garanzie ci sono. Giochiamo con una squadra che ha già vinto il campionato e che ha perso una sola partita due settimane fa. Ci sono tutte le componenti per fare bene. Giochiamo contro una squadra fortissima, ma possiamo fare bene, perchè non c'è bisogno di stuzzicare i giocatori. Abbiamo tutte le carte in regola per fare una grandissima partita".

    SU COSA HA DA RISPONDERE A CHI SOSTIENE CHE IL SUO MILAN NON GIOCA BENE: "Non voglio passare da presuntuoso, non so cosa vuol dire giocare bene o male. In questo momento stiamo facendo una via di mezzo. Sono d'accordo con chi dice che oggi non siamo una squadra che sta facendo le cose nel verso giusto".

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