
I flop della Serie A: Chiesa l’errore di Allegri. Bremer, Theo e Kalulu solo danni

PARTITE E INVIATI - Questo il gruppo di inviati del nostro sito sui 10 campi di Serie A:
Napoli - Juve (Annunziata / Balice)
Cremonese - Monza (Coelli)
Lecce - Milan (Gennari / Longo)
Inter - Verona (Longo)
Sassuolo - Lazio (Bedogni)
Torino - Spezia (Piva)
Udinese - Bologna (Pontoni)
Atalanta - Salernitana (Belotti)
Roma - Fiorentina (Balzani)
Empoli - Samp (Pazienza)
Guarda anche i Top della 18a giornata.

SZCZESNY (Juventus) 5: al Maradona i miracoli li fa solo il Napoli.

KALULU (Milan) 4: prima regala palla agli avversari (una scena da primi calci) poi si dimentica di Baschirotto in area. Ma che amnesie son queste?

BREMER (Juventus) 4: irriconoscibile. Il peggiore in campo. Peggio non poteva fare. Responsabilità sul secondo e sul quarto gol.
FAZIO (Salernitana) 4: già causare due rigori in una partita da 8 gol subiti è un bel fardello. Se poi uno di questi è un’ingenuità clamorosa, il 4 in pagella è il minimo.


DODO (Fiorentina) 3,5: tempo 24 minuti e saluta i compagni per un doppio giallo senza senso. Va negli spogliatoi a recuperare il senno.

MCKENNIE (Juventus) 5: nessuno ha mai corso tanto a vuoto come il texano in Napoli-Juventus.

COULIBALY (Salernitana) 5: molle nel contrasto con Boga nell’azione del primo gol, in ritardo sul colpo di testa di Scalvini.

HERNANDEZ (Milan) 4: perdere il Mondiale in finale fa più male che vincerlo. Lascia quasi a pancia piena e al tempo stesso un po’ depressi. A Lecce autogol e doccia all’intervallo.

CHIESA (Juventus) 5: da quinto a destra si comporta strano sui primi due gol subiti dai bianconeri. Più quinta teatrale per gli ingressi di Kvara che quinto di centrocampo. Allegri se ne accorge (tardi) e gli cambia ruolo.

JOVIC (Fiorentina) 4,5: patisce più di altri l’uomo in meno. Smalling lo piega e lo mette nel cassetto.
ALVAREZ (Sassuolo) 5: solo uno spunto nella ripresa. Anzi, uno spuntino per i centrali di Sarri. Il vice di un flop (Pinamonti) è un super flop.


ALLEGRI (Juventus) 4,5: rovina quanto di buono aveva costruito destabilizzando l’undici titolare con la mossa Chiesa quinto. Tutto per non schierare Miretti o Fagioli in mezzo al campo, con l’illusione di poter contrastare il Napoli a muscoli e centimetri.