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  • Ibrahimovic: "Maignan, Theo e Leao restano, ora rinforziamo il Milan. Commissioni? Non facciamo beneficenza. Su Zirkzee..."

    Ibrahimovic: "Maignan, Theo e Leao restano, ora rinforziamo il Milan. Commissioni? Non facciamo beneficenza. Su Zirkzee..."

    • Redazione CM
    Comincia giovedì 13 giugno la nuova era del Milan dopo il quinquennio Pioli terminato con la stagione 2023/24. Il numero uno Gerry Cardinale ha messo il Diavolo nelle mani di Zlatan Ibrahimovic, nominato Senior Advisor e incaricato di parlare alla stampa per la prima volta da dirigente del club rossonero. Ecco le sue parole live dalle 11.40: "Dopo sei mesi mi sono già arrivati i capelli grigi, vuol dire che sto lavorando. Dopo 20-25 anni nel calcio hai più libertà, ho due figli ai quali sto dedicando tempo che primo non potevo dedicargli per colpa delle partite, dei viaggi, degli alberghi. Dopo sei mesi che ero fermo mi ha chiamato Furlani ed è tutto iniziato. Poi ho parlato con Cardinale, solo io e lui, mi ha proposto di tornare al Milan, di essere un partner di RedBird. Io gli ho detto "se devo tornare al Milan il progetto deve essere vincente". Io non accetto perdere, non è che non mi piace, non lo accetto. Voglio vincere e vincerò. Cardinale mi ha risposto: "Bevenuto"".

     

    CARDINALE - "E' un vincente, è ambizioso come me. Vuole creare un progetto che possa funzionare ora e nel futuro, nel lungo periodo. Gli ho detto: "Sono l'uomo giusto per te"".

    RUOLO - "Il mio ruolo è semplice, sono operating partner di RedBird, parlo con Cardinale e collaboro con Moncada e Furlani. Non è un one man show, lavoro con tutti nel Milan, da Milanello al Vismara. Siamo una squadra".



    MERCATO - "Il prossimo step è rinforzare la squadra, per essere più competitivi. Vogliamo vincere trofei, in Italia e in Europa, perchè siamo il Milan. L'ambizione è quella di lottare per i trofei ogni anno. Il Milan non vince, il Milan fa la storia. Chi entra al Milan deve avere la stessa ambizione. Chi è già dentro il Milan e non la pensa così non avrà spazio. Non siamo soddisfatti dell'ultima stagione, siamo d'accordo con i tifosi. Vogliamo di più. Non dobbiamo metterci limiti".

    STRATEGIA - "Sono ottimista, sono positivo. Abbiamo un gruppo di dirigenti che hanno fame. Abbiamo un piano che stiamo seguendo, siamo fiduciosi in quello che facciamo. Abbiamo una strategia. Il futuro è positivo. Ognuno fa questo lavoro per il Milan, non ci sono obiettivi personali. Tutto quello che facciamo è per il Milan e per il meglio. Stiamo lavorando, anche se c'è silenzio. Non parliamo ma non vuole dire che non lavoriamo. Non siamo un podcast o un talk show".

    PIOLI - "Voglio dire grazie a Pioli, da parte mia e del club. Ha fatto la storia, merita tutti i complimenti che ha avuto".

    FONSECA - "Sarà il nuovo allenatore, è stata una scelta ponderata, studiato. Vogliamo che il Milan possa giocare un calcio dominante. Abbiamo studiato come allena, come prepara le partite. Dopo 5 anni serviva qualcosa di nuovo. Fonseca è l'uomo giusto, ci crediamo tanto. E' l'uomo giusto".

    NUOVO NUMERO 9 -
    "L'anno scorso il Milan ha fatto un grande mercato, serviva mettere le basi. Questo mercato sarà soprattutto sui dettagli. Dopo l'addio di Giroud serve un nuovo numero 9. C'è Jovic, ma cerchiamo un nuovo attaccante. Zirkzee è un giocatore forte, arriva da una grande stagione. Arriva da scuola Olanda, se è un altro Ibra o no...non voglio fare paragoni. C'è grande differenza tra la realtà e quello che si dice e si scrive".

    LOPETEGUI -
    "Sui giornali tutti i giorni c'era un nome nuovo. Furlani voleva un allenatore, Ibra un altro, Cardinale un altro ancora. Tifosi un altro. Ci sono voci e poi c'è la realtà".

    FONSECA - "Tutti i giorni parliamo, condividiamo la strategia, compresa l'under 23, che deve essere legata alla prima squadra. Lui ha i suoi desideri, vuole migliorare la squadra. L'anno prossimo giochiamo per 4 trofei, tutti abbiamo le stesse ambizioni. Un club come il Milan deve avere una squadra competitiva. La nostra responsabilità è mettere l'allenatore nelle condizioni migliori".



    CONTE - "Abbiamo studiato il tipo di allenatore da scegliere, l'approccio, il tipo di gioco. Fonseca ci ha convinto, è ambizioso, ha voglia di fare bene e migliorare. Noi abbiamo scelto un allenatore, non un manager".

    PERCHE' IL MILAN NON HA SCELTO CONTE

    MAIGNAN E THEO - "Maignan, Theo e Leao restano. Hanno un contratto con noi, sono felici. Non dobbiamo vendere. Abbiamo la possibilità di portare giocatori forti. Vogliamo portare un attaccante, ma il mercato è tutti i giorni. Ci sono report di scouting e telefonate tutti i giorni. Per noi è importante il profilo del giocatore, un giocatore può essere il più forte del mondo, ma se non ha un profilo da Milan non va bene per noi".

    TRATTATIVE - "Non voglio parlare con i procuratori, faccio parte della vecchia scuola. Sono diretto, a differenza di Furlani e Moncada ho meno pazienza. Io sono ancora o bianco o nero".

    ITALIANI - "Ci sono giocatori italiani sulla nostra lista di mercato. Non ci sono milanisti in Nazionale? Gabbia meritava la convocazione".

    COMMISSIONI - "Quando si parla di trattative, c'è chi vuole sfruttare le situazioni, fa delle richieste, pensando che il club sia sotto pressione. Però dev'essere ok per noi: dobbiamo dire noi va bene. Le commissioni devono essere ok per noi, è una trattativa come è normale che sia. Non è una beneficenza. Deve essere il bene per il club, che fa le sue valutazioni".

    RINNOVI THEO E MAIGNAN - "Sono cose interne, tutto è possibile. Poi sulle richieste loro non lo so. Si guarda la situazione e si valuta. Poi tutto è possibile. Da quando è entrato RedBird i risultati sono positivi e ci dà la possibilità di allargarci di più e di fare di più economicamente. Possiamo fare qualcosa di più, nel rispetto della nostra strategia, dei parametri. Se uno viene da me e mi dice: "Non voglio stare qua" è un problema. Theo e Maignan sono contenti, hanno fatto la storia e vogliono continuare a farlo".

    INVESTITORI -"Non ho parlato con investitori. Non se n'è parlato".

    NUOVO ATTACCANTE - "Bianco o nero, non c'è grigio. Non facciamo beneficenza. C'è una lista di attaccanti che studiamo e cerchiamo. Un club come il Milan non punta uno: ci sono opzioni e poi si deve capire cosa è meglio per il club, squadra, Fonseca. Poi voglio vederlo faccia a faccia l'attaccante: a San Siro ci sono 80mila che ti fischia o no. Ci sono tanti fattori che entrano in gioco".

    ESPERIENZA  - "La squadra del prossimo anno sarà ancora più giovane, è importante avere un allenatore che tira fuori il meglio dai giovani. Senza Kjaer e Giroud l'età media scenderà, perdiamo due leader, per questo il ruolo di Fonseca è importante".

    MESSAGGIO AI TIFOSI -
    "Ai tifosi dico che il futuro è splendente. Fino a quando sono qui faccio tutto per vincere".

    ANCORA FONSECA - "Per noi Fonseca è il tecnico top, sennò non era un allenatore da Milan. Ai tifosi posso dire che arriva qualcosa di nuovo, un calcio diverso rispetto a prima: dominante, offensivo, con equilibrio per la difesa. Sarà un'altra energia, sarà un'altra faccia in panchina: uno era pelato e l'altro ha più capelli ma sempre con eleganza".

    CAMARDA - "Alla sua età ha più talento di me. Per il Milan è molto importante, dobbiamo proteggerlo, farlo crescere. Ha tanta fame, ha voglia di migliorare. Con lui bisogna fare un passo alla volta, può diventare una bandiera del Milan. Un club come il Milan deve avere un settore giovanile forte, costruire profili da prima squadra".

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