
Il Milan è Pulisic dipendente, ma Pochettino lancia l'allarme: la gestione di Fonseca diventa fondamentale
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@cicciostraga7
ANCHE IN NAZIONALE
Se la prima annata l’ha visto chiudere in doppia doppia – per usare un termine cestistico – con 15 reti e 11 passaggi vincenti in 50 presenze complessive, ecco che la sua seconda stagione al Milan rischia di toccare picchi più alti: 4 partite consecutive a segno in Serie A (contro Venezia, Inter, Lecce e Fiorentina), già 6 gol e 2 assist nelle prime 9 sfide disputate, a cui si aggiunge il passaggio vincente per il compagno di squadra e di Nazionale Yunus Musah, durante l’amichevole contro Panama, disputata nella notte: un ricamo degno del miglior sarto, un triangolo in area che ha visto smarcare l’11 rossonero e servire un cioccolatino a Musah che, sotto porta, ha dovuto solo scartare, ringraziando e deliziando il palato suo e di Pochettino, alla prima vittoria da commissario tecnico degli Stati Uniti.
ALTRO LIVELLO
Pulisic è un giocatore nel pieno della sua maturità calcistica, perfettamente consapevole dei suoi mezzi e apparentemente ancora più valorizzato nel sistema di gioco pensato da Paulo Fonseca: libero di svariare, partendo da destra per poi accentrarsi e guardare la porta avversaria, è ormai l’arma in più per il Milan. L’americano è l’assoluto leader tecnico della squadra, il vero trascinatore in campo in un periodo che, dati alla mano, non ha portato i risultati sperati. Il ko contro la Fiorentina ha nuovamente acceso la spia d’allarme a Milanello, dati i soli undici punti conquistati nelle prime sette gare di Serie A e quel sesto posto in classifica – assieme al Torino – che stride con le ambizioni del board dirigenziale e della proprietà RedBird. Ma al di là della sottolineatura di un avvio altalenante per il Milan, è indubbio come Fonseca non possa rinunciare a Pulisic, specialmente in un momento così delicato per tutta la squadra che ancora fatica a trovare interpreti capaci di prendersi le proprie responsabilità e a compiere quel salto di qualità dal punto di vista caratteriale. Impossibile pensare, dunque, a un Milan senza il miglior giocatore della Serie A (a partire dalla scorsa stagione - dal 2023/24 -, infatti, nessun giocatore di Serie A ha preso parte a più reti di Christian Pulisic tra tutte le competizioni: 33 (21 reti e 13 assist) alla ripresa post sosta? Non esattamente.
L’ALLARME
C’è un problema che va analizzato e arriva proprio dagli impegni di questa pausa per le Nazionali. L’allarme arriva direttamente dal CT degli Stati Uniti Pochettino: “Christian è un grande giocatore, un calciatore fantastico, uno dei migliori talenti offensivi al mondo. Credo che contribuirà ora e in futuro a portare la squadra nel posto che vogliamo. Nel Milan sta giocando ogni singola partita e questo è un aspetto che ci preoccupa. A volte dobbiamo proteggerlo, infatti è arrivato un po’ stanco. Dobbiamo costruire un ottimo rapporto con il club, e cercare di aiutare Christian quando abbiamo davvero bisogno di lui. Deve essere in forma, felice, forte. Dobbiamo essere responsabili con tutti i club e rimandare indietro i giocatori nello stesse condizioni e non in peggio“. Morale? Pulisic sta giocando troppo, secondo l’ex Tottenham, che pure l’ha schierato dal 1’ nell’amichevole di questa notte italiana, contro Panama, e l’ha lasciato in campo per 68 minuti, prima di sostituirlo. Pulisic gioca, tanto e bene, oltre che sempre, ma è chiaro che dovrà incominciare a essere gestito, dati anche gli impegni ravvicinati che vedrà i rossoneri affrontare 7 partite in 20 giorni tra campionato e Champions League – Udinese, Bruges, Bologna, Napoli, Monza, Real Madrid e Cagliari in ordine, sino al prossimo 9 novembre -. Tante, troppe (una ogni 3 giorni di media) per pensare che il numero 11 disputi ogni singolo minuto.
GESTIONE
Sarà importante la gestione, dunque, fisica e mentale, specialmente pensando a quando Pulisic potrà tornare a disposizione di Fonseca. L’ex Chelsea e Borussia Dortmund giocherà in Messico (a Zapopan, nell'area del distretto di Guadalajara) alle 4.30 di mercoledì. Significa che dovrà giocare fino all'alba italiana, prendere un aereo per tornare nel Bel Paese (arrivando alla soglia dei 20.000 chilometri percorsi), recuperare dal jet lag causato dal fuso orario e giocare in campionato contro l'Udinese sabato alle 18, contando anche il fatto che potrà essere presente a un allenamento leggero solo giovedì, ovvero 48 ore prima della partita valida per l’ottava giornata di Serie A. E’ giusto pensarci: è probabile, visto lo stato di forma, che Fonseca chieda gli straordinari al miglior giocatore del Milan in questo inizio di stagione. Difficile pensare di lasciarlo in panchina, ma qualche conto andrà forzatamente fatto: cercare la gestione rischia di diventare obbligatorio per continuare questo Pulisic, imprescindibile per Fonseca, per il Milan e per le sue ambizioni.