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  • Inter, numeri horror in difesa: così non è una squadra vincente. E neanche di Conte

    Inter, numeri horror in difesa: così non è una squadra vincente. E neanche di Conte

    • Filippo Tramontana
      Filippo Tramontana
    Dopo la sconfitta evitabile contro il Real, l’Inter si scopre ancora più insicura, vulnerabile e in crisi di risultati. Si perché una vittoria nelle ultime 7 partite non si può certo considerare come un ruolino di marcia incoraggiante in vista dei prossimi impegni (Atalanta su tutte) e in prospettiva futura per un ulteriore step.

    Il match contro il Real poteva e doveva essere gestito e interpretato meglio. Era troppo importante non perdere, uscire da Valdebebas con un punto, dopo una non facile ma riuscita rimonta, in chiave girone avrebbe potuto agevolare non poco il cammino verso gli ottavi. Invece questa rincorsa alla mentalità vincente in tutte le situazioni sta portando la squadra a subire troppi gol e di conseguenza a complicarsi tutte le partite.

    Il risultato è che l’Inter ora si trova quinta in classifica a 5 punti dal Milan e ultima nel girone di Champions con soli 2 punti in 3 partite. Ma se le rispettive classifiche danno ancora speranza il dato che preoccupa è quello dei gol subiti.

    Subire 15 reti in 9 gare non è da squadra vincente, non è da squadra di Conte. Subire così tanto vuol dire non essere organizzati al meglio, vuol dire perdere i riferimenti e non saper gestire i momenti delle partite mentre le stesse scorrono e cominciano a scrivere la loro storia all’interno dei 90 minuti.

    Capita quindi che l’Inter regali autostrade verso la porta a tutte le avversarie in qualunque momento del match, e il peccato diventa mortale se nel momento in cui concede stai vincendo e dominando.

    Nessuno ha vietato alle squadre che in passato hanno vinto di buttare, nel momento di difficoltà fisica, un sano pallone in tribuna o nessuno si è mai scandalizzato per un lancio lungo del portiere alla punta.

    Non sono un allenatore e nemmeno provo a “suggerire” a Conte qualcosa dall’alto del niente lui, come altri allenatori big, ha vinto io ho solo guardato loro vincere ma questa insistenza nel dover per forza partire dal basso proprio non la capisco

    Alle volte si avverte proprio la difficoltà della squadra di dover gestire il pallone, credo che sia una buona idea se le gambe e la testa vanno a mille, quando le forze calano non avendo Iniesta e Xavi forse sarebbe meglio trovare altre soluzioni di costruzione.

    Quando c’è Lukaku il problema non si pone, palla a lui e la squadra sale, quando manca, come successo nelle ultime 2 partite contro Parma e Real, il piano B non c’è e si soffre.

    Contro il Real dopo il 2-2 si poteva vincere ma si poteva anche perdere e così è stato. La sensazione è che portare a casa un pari in rimonta non sarebbe stato male, ogni tanto bisogna accontentarsi contestualizzando il momento. 

    Il momento è difficile e la classifica andava considerata. Provare a vincere sul 2-2 dall’alto di 6 punti in classifica avrebbe avuto senso con soli 2 punti forse no.

    Conte si dice soddisfatto e incoraggiato dalla mentalità che i suoi giocatori stanno acquisendo. Sicuramente avrà ragione lui, io di lui mi fido dato che è un grande allenatore che ha già vinto e che non ha mai perso la fame e la ferocia per vincere di nuovo.

    Ma da tifoso, commentatore e spettatore dei dubbi non possono non assalirmi. Conte parla di progressi e si dice convinto che questa squadra stia facendo il salto di qualità, ma due gol presi di media a partita sono un dato di fatto difficile da non considerare.

    E’ anche vero che questo è un campionato strano, senza pubblico, senza preparazione estiva, è vero anche che molte delle big prendono tanti gol e perdono partite. E’ un momento storico difficile da inquadrare, ma nonostante tutto la vittoria vale 3 punti e il contesto va a farsi benedire.

    L’Inter è costruita per vincere ma ad oggi trova difficoltà a farlo. L’obiettivo da perseguire è la costruzione di un progetto vincente che però di solito contempla passi in avanti anno dopo anno. La scorsa stagione l’Inter ha trovato una sua fisionomia ha ottenuto un brillante secondo posto e una finale di Europa League, con uno zoccolo duro di giocatori, la miglior difesa del campionato e la bellezza di 112 gol segnati. Una partenza brillante ad uno step dalla vittoria. Rimettere mano a tutto il progetto alzando troppo L’ asticella potrebbe rivelarsi controproducente. Conte deve ritrovare la grinta della sua squadra con quell’organizzazione che a volte toglieva allo spettacolo in virtù dei 3 punti. I troppi gol subiti sono un sintomo di qualcosa che non sta andando per il verso giusto ma a inizio novembre si è ancora in tempo per rivedere 

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