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  • Inter, per Arnautovic un fallimento dietro l'altro: il rigore spettava a Taremi, ma l'austriaco cerca scorciatoie

    Inter, per Arnautovic un fallimento dietro l'altro: il rigore spettava a Taremi, ma l'austriaco cerca scorciatoie

    • Pasquale Guarro, da Berna
    Quando si è presentato sul dischetto del rigore anche Barella è andato a dirgli qualcosa, Marko Arnautovic non era il primo designato a calciare dagli undici metri, al suo posto avrebbe dovuto farlo Taremi, ma l’austriaco smaniava dalla voglia di dimostrare qualcosa. E in fondo lo ha fatto. Per l’ennesima volta, l’ex Bologna, ha dimostrato che la maglia dell’Inter a fine carriera è stato per lui un regalo eccessivo. Ormai la questione è anche mentale, visto che in nazionale, Arnautovic, aveva realizzato un grandissimo gol solo qualche giorno fa. Una bordata dalla distanza che in nerazzurro non avrebbe neanche il coraggio di provare. 

    FALLISCE NELLA SPECIALITÀ DELLA CASA - Un coraggio che ieri Arnautovic ha provato a riabbracciare quando ha deciso autonomamente di calciare quel rigore conquistato da Dumfries. Forse gli è sembrato il modo più semplice per tornare a esultare, anche perché dagli undici metri l’austriaco è quasi implacabile. E allora tanto vale, avrà pensato… Con quel 91% di rigori realizzati prima di ieri, Arnautovic si sentiva sicuro di sé. Ma il momento è quello che è, i tifosi gli sono avversi e quando ti trovi occhi negli occhi contro il portiere avversario, l’ansia di dimostrare rischia di cancellare anche le certezze. 

    SCORCIATOIA PER LA GIOIA - La partita era sullo 0-0, l’Inter stava faticando tremendamente contro uno Young Boys che aveva sorpreso tutti per intraprendenza e intensità. I nerazzurri si sono inaspettatamente ritrovati alle corde e Arnautovic in quel calcio di rigore aveva intravisto la possibilità di rompere quell’inerzia e tornare a sentirsi vivo. Tornare a sentirsi utile. Ci ha provato, gli è andata male. Avrebbe potuto fallire allo stesso modo anche Taremi, ma se le gerarchie esistono vale la pena rispettarle. Ieri sera Inzaghi ha glissato sull’argomento: “Sono entrambi rigoristi”. Meglio non crearsi altri problemi e non peggiorare la situazione di Arnautovic, già parecchio compromessa. Alla fine l’Inter si è salvata, ma a trascinarla via dalle sabbie mobili sono stati Lautaro, Dimarco e Thuram. Sempre i soliti, insomma. Perché se aspetti Arnautovic… 

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